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Oggi in Italia primo giorno di scuola con nuove regole: niente più didattica a distanza, mascherine e distanziamento. Tornano le gite.

Roma, 12 Sett 2022 - Primo giorno di scuola in sette tra regioni e province autonome. La campanella suona in Abruzzo, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e nella Provincia di Trento. Mentre la Provincia di Bolzano, per prima e unica, ha richiamato gli alunni dietro i banchi il 5 settembre. Complessivamente sono 7.286.151 gli studenti che torneranno sui banchi delle scuole statali, per un totale di 366.310 classi. Questo è il primo anno in cui docenti specialisti in educazione fisica insegneranno educazione motoria nelle quinte classi della scuola elementare. Ma la vera novità è che dopo tre anni di pandemia, per la prima volta si torna a scuola senza mascherine - tranne per il personale scolastico e gli alunni a rischio - senza orari diversificati, senza misure di distanziamento e non è prevista nemmeno la didattica a distanza (dad): se un alunno si ammala di Covid rimarrà a casa come quando prende una qualunque influenza, senza poter seguire le lezioni dalla sua camera. 

Martedì 13 settembre, torneranno sui banchi bambini e ragazzi della Campania. A seguire, il 14 settembre le lezioni prenderanno il via in Calabria, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Umbria. Il 15 inizieranno, invece, in Emilia-Romagna, Lazio e Toscana. L'ultima campanella suonerà il 19 settembre in Sicilia e Valle d'Aosta. La fine delle lezioni sarà quasi per tutti il 10 giugno 2023, con qualche eccezione come l'Emilia-Romagna che chiuderà il 7 giugno, la Lombardia l'8 giugno, il Trentino il 9, la Val D'Aosta il 15 e Bolzano il 16 giugno. 

Il nuovo anno scolastico parte con un allentamento di tutte le restrizioni antiCovid: non c' è più la didattica a distanza ('Dad') per gli alunni positivi, la normativa speciale che la prevedeva ha cessato i suoi effetti con la conclusione dell'anno scolastico 2021/2022. Non è previsto il distanziamento dei banchi o gli ingressi scaglionati e tantomeno la misurazione della temperatura corporea all'ingresso della scuola. Le mascherine, chirurgiche o FFP2, sono richieste solo per i più fragili. Per l'aerazione delle classi viene raccomandato di aprire le finestre e cambiare l'aria con frequenza. Infine possono riprendere i soggiorni studio e le gite scolastiche. 

È consentita la permanenza a scuola a bambini e studenti con sintomi respiratori di lieve entità e in buone condizioni generali che non presentano febbre in quanto, si legge nel vademecum inviato dal Ministero ai presidi: "nei bambini la sola rinorrea (raffreddore) è condizione frequente e non può essere sempre motivo di non frequenza o allontanamento dalla scuola in assenza di febbre". Lo stesso vale per gli studenti del I e II ciclo di istruzione, che possono frequentare regolarmente le lezioni indossando mascherine chirurgiche/FFP2 fino alla fine dei sintomi e avendo cura dell'igiene delle mani. Se invece c' è una sintomatologia compatibile con il Covid-19 (difficoltà respiratoria, vomito, diarrea, perdita del gusto e dell'olfatto, cefalea intensa), se la temperatura corporea è superiore a 37,5 gradi e se il tampone è positivo, la permanenza a scuola degli alunni non è consentita. 

Il personale a rischio di sviluppare forme severe di Covid utilizzerà mascherine FFP2 e dispositivi per la protezione degli occhi forniti dalla scuola in base alle indicazioni del medico competente. Anche il personale che intende proteggersi può indossare la mascherina.  I genitori degli alunni/bambini che sono più esposti al rischio di sviluppare sintomatologie Covid avverse devono comunicarlo alla scuola in forma scritta e documentata, precisando anche le eventuali misure di protezione da attivare. A seguito della segnalazione ricevuta, l'Istituto valuta la situazione in raccordo con il Dipartimento di prevenzione territoriale e il pediatra/medico di famiglia per individuare le opportune misure precauzionali da applicare per garantire la frequenza dell'alunno in presenza e in condizioni di sicurezza.

Tra le misure di prevenzione base a scuola resta l'igiene delle mani e la cosiddetta ''etichetta respiratoria'', ovvero la corretta modalità per gestire starnuti e colpi di tosse. Resta anche l'obbligo di sanificazione ordinaria e straordinaria: quella ordinaria sarà periodica, quella straordinaria tempestiva da fare inpresenza di uno o più casi confermati. Inoltre, viene specificato che i giochi utilizzati dai bambini dopo la sanificazione devono essere lavati e lasciati ad asciugare. 

Se il quadro sanitario dovesse peggiorare - sottolineano dal Ministero - le scuole devono essere "preparate e pronte" a rimettere in piedi le misure assunte negli ultimi tre anni. Se durante la permanenza a scuola, il personale scolastico o il bambino/alunno presenti sintomi indicativi riconducibili a Sars CoV2 viene ospitato in una stanza dedicata o nell'area di isolamento appositamente predisposta e, nel caso dei minori, devono essere avvisati i genitori. Lo studente rientrerà quindi a casa e seguirà le indicazioni del medico di base o pediatra di libera scelta. 

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