Roma, 21 Lug 2022 - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei ministri, Prof Mario Draghi, il quale dopo aver riferito in merito alla discussione e al voto di ieri presso il Senato, ha reiterato le dimissioni sue e del Governo da lui presieduto. È quanto scritto nel comunicato letto dal Segretario generale della presidenza della Repubblica Ugo Zampetti.
Ora il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riceverà nel pomeriggio al Palazzo del Quirinale i Presidenti delle Camere, ai sensi dell'art. 88 della Costituzione. Lo rende noto un comunicato del Colle.
Letta - "Alcuni tentano goffamente di togliere le impronte digitali alle armi che hanno posto. La cosa peggiore di oggi sono stati gli applausi da coccodrillo in Aula da coloro che sono stati protagonisti" di questa crisi di governo. Lo ha detto Enrico Letta ai gruppi parlamentari Pd. "Hanno fatto un danno alle persone più fragili", ha aggiunto Letta, "perché verranno meno le possibilità di mettere in campo quelle misure necessarie per aiutare rispetto al deterioramento dovuto all'inflazione".
Si svolgerà a partire dalle 10 l'assemblea del gruppo parlamentare della Camera del Movimento 5 stelle. A darne notizia è Davide Crippa, uno dei “governisti” più accesi del Movimento. Il capogruppo Davide Crippa non ha voluto rispondere a chi gli domandava se resterà nel movimento né commentare l'epilogo della giornata di ieri al Senato, dove il suo partito non ha votato la fiducia al premier Mario Draghi. Non è chiaro se ci sarà la presenza anche di Giuseppe Conte oppure no.
Intanto è in corso la riunione dei gruppi Pd con il segretario dem Enrico Letta. L'incontro si tiene in sala Mappamondo, alla Camera.
Forza Italia è "appiattita" sulla Lega e sul populismo nella vicenda della crisi politica che ha portato alla fine dell'esperienza del governo Draghi. Spiega così in un'intervista al Corriere della Sera la sua decisione annunciata di lasciare il partito di Silvio Berlusconi la ministra delle Autonomie Mariastella Gelmini. "Quello che è successo ieri è gravissimo. La crisi si era aperta a causa delle convulsioni del M5S: non era facile riuscire a prendersi la responsabilità di portare il Paese al voto in mezzo a una crisi senza precedenti, con l'inflazione ai massimi da quaranta anni, e una guerra. La FI che ho conosciuto in questi venticinque anni di militanza e di impegno politico, sarebbe stata dalla parte di Mario Draghi, che ha fatto un ottimo lavoro, è un convinto europeista, e che certo non è di sinistra", ha affermato Gelmini. "Lega e FI - ha continuato la ministra - il governo lo hanno sempre sopportato e non supportato. E già dalla settimana scorsa la Lega ha cominciato a mettere paletti, fino ad arrivare a prefigurare la richiesta di sostituire un ministro come Lamorgese (che non è dei 5 Stelle!), senza che da FI si alzasse una sola voce critica. La gestione di ieri è stata la rappresentazione dell'appiattimento acritico sulla Lega ed è stato il colpo definitivo di una storia ultra ventennale di battaglie liberali, riformiste ed europeiste. Avranno anche il consenso dei tassisti probabilmente, ma non quello di chi crede nelle riforme, nell'UE, nel liberalismo e nella concorrenza. Non potevo restare un minuto in più in un partito che non riconosco".











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