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Il primo sospetto per i massacri di Bucha è stato identificato dalla procuratrice generale Ucraina.

Kiev, 2 Magg 2022 - La procuratrice generale ucraina Iryna Venediktova ha identificato il primo sospettato nel massacro di Bucha. Lo ha detto specificando che si tratta del comandante di un'unità della Guardia nazionale russa, Sergey Kolotsey. La polizia e i pubblici ministeri di Bucha hanno accusato Kolotsey di aver ucciso quattro uomini disarmati il 18 marzo e torturato un altro civile il 29 marzo.

I 4 uomini uccisi "sono stati trovati con le mani legati dietro la schiena e con segni di torture", riferisce ancora la procuratrice generale. "È stato anche stabilito che il militare russo - secondo quanto riferisce l'ufficio del Procuratore generale - ha costretto un'altra vittima a confessare attività sovversive contro l'esercito russo. Per fare questo, ha picchiato l'uomo in particolare con il manico del fucile. Fingendo un'esecuzione ha sparato vicino all'orecchio di un civile disarmato. Sono in corso verifiche per stabilire se è responsabile di altri crimini".

Il massacro di Bucha è diventato evidente al mondo intero lo scorso 3 aprile e ha rappresentato uno spartiacque nel corso del conflitto ucraino. Le foto e i video con i corpi lasciati per strada nella città ucraina a pochi chilometri dalla capitale hanno provocato orrore e indignazione generale. Poi le fosse comuni, con almeno 410 cadaveri rinvenuti finora. I racconti di torture subite dai pochi superstiti, i corpi con le braccia legate segno di probabili esecuzioni sommarie, le mine disseminate lungo la strada.

"È un genocidio", disse il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in visita a Bucha, denunciando la Russia come responsabile del massacro, che potrebbe non essere un caso isolato. "Questi sono crimini di guerra e saranno riconosciuti dal mondo come un genocidio", concluse il capo di Stato ucraino, incontrando la stampa.

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