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Guerra in Ucraina: nuovo ultimatum russo ai soldati ucraini asserragliati nell’acciaieria a Mariupol. Ancora esplosioni a Mykolaiv.

Kiev, 20 Apr 2022 - Prosegue l'offensiva russa nel Donbas e continua l'accerchiamento di Mariupol con le forze russe assedianti che hanno dato l'ennesimo ultimatum ai soldati ucraini rimasti nell'acciaieria Azovstal: se si arrenderanno entro le 14 ora locale (le 13 in italia) saranno risparmiati. Lo ha detto il generale russo Mikhail Mizintsev, secondo quanto riportato dal Washington Post che cita media russi. Se si arrenderanno, ha detto Mizintsev, ai soldati ucraini saranno garantite "sicurezza e cure mediche".

Nelle stesse ore, però, il comandante degli ultimi difensori di Mariupol ha detto al Washington Post che i suoi soldati non si arrenderanno, anche se gli attacchi russi si intensificano e il tempo a disposizione sta terminando. Il maggiore Serhiy Volyna ha anche rivolto un appello ai leader mondiali, in particolare al presidente Biden, affinché un paese terzo si faccia garante della sicurezza delle truppe e dei civili in partenza da Mariupol.

Restando nella città sul Mar D'Azov, arriva l'accusa di Mosca: i civili rifugiati nell'acciaieria sono usati da Kiev come scudi umani. Lo ha sostenuto il vice rappresentante permanente della Russia alle Nazioni Unite, Dmitry Polyansky, durante la sessione del Consiglio di Sicurezza Onu. Il diplomatico russo ha pure respinto l'appello del segretario generale Antonio Guterres per un cessate il fuoco umanitario perché - ha detto - darebbe solo il tempo di armare i combattenti ucraini.

E allora la guerra prosegue, e non soltanto in Donbas. Esplosioni - per la seconda notte consecutiva - sono state avvertite nella città meridionale di Mykolaiv, capoluogo dell'omonima regione. Ancora una volta il sindaco ha chiesto ai concittadini di andare nei rifugi o almeno non avvicinarsi alle finestre.

"Se avessimo accesso a tutte le armi di cui abbiamo bisogno, armi che i nostri partner hanno, avremmo già posto fine a questa guerra". Così nel suo consueto messaggio video il presidente ucraino Volodymyr Zelensky spiegando che "non è giusto che l'Ucraina sia ancora costretta a chiedere le armi che i suoi partner hanno immagazzinato per anni".

E a proposito di armi, il presidente statunitense Joe Biden annuncerà un nuovo pacchetto di aiuti militari all'Ucraina nei prossimi giorni, pacchetto di importo uguale a quello appena varato e cioè 800 milioni di dollari. Lo riferisce una fonte informata al New York Times senza specificare quali mezzi faranno parte del nuovo invio.

Sempre in tema di armamenti, il premier Justin Trudeau ha fatto sapere che il Canada manderà artiglieria pesante in Ucraina. "Siamo stati in stretto contatto con il presidente Zelensky sin dall'inizio e siamo molto sensibili a ciò di cui hanno specificamente bisogno", ha affermato Trudeau. Il bilancio statale del Canada di quest'anno - ricorda l'agenzia ucraina Ukrinform - prevede oltre 400 milioni di dollari in assistenza alla difesa dell'Ucraina.

La Russia schiera tra i 10 e i 20 mila mercenari per l'offensiva nell'Ucraina orientale. Citando un funzionario europeo, il Guardian ha riferito che la Russia sta impiegando mercenari da Siria, Libia e altri stati attraverso il gruppo Wagner. Secondo il funzionario, i mercenari non hanno armi pesanti o veicoli blindati e sono usati sostanzialmente come "massa contro la resistenza ucraina".

Novità in tema di centrali nucleari. Le comunicazioni dirette tra l'Agenzia internazionale per l'energia atomica e l'impianto di Chernobyl sono state ripristinate in tarda serata. Lo annuncia il direttore generale dell'Aiea Rafael Mariano Grossi. Le forze russe hanno tenuto Chernobyl per cinque settimane prima di ritirarsi il 31 marzo. L'Aiea ha perso i contatti con il sito nucleare il 10 marzo. "È un'ottima notizia che l'autorità di regolamentazione ora possa contattare direttamente l'impianto quando necessario", ha affermato Grossi, annunciando una "missione di esperti dell'Aiea" entro la fine del mese.

Chiudiamo con notizie su chi scappa dalla guerra. "Il 90% delle persone fuggite dall'Ucraina sono donne e bambini". Lo ha scritto su Twitter l'ambasciatrice americana all'Onu, Linda Thomas-Greenfield, sottolineando che "i rischi che corrono sono enormi". "C'è il pericolo che donne e bambini siano vittime di traffico di esseri umani, sfruttamento e violenze. Dobbiamo fare tutto quello che possiamo per limitare questi rischi", ha detto l'ambasciatrice Usa precisando che alcuni paesi, come la Polonia e la Romania, stanno conducendo campagne di sensibilizzazione mirate e adottando misure preventive specifiche, come l'istituzione di controlli alle frontiere e l'agevolazione dell'accesso a rifugi e trasporti. E gli Stati Uniti - ha detto - sono orgogliosi di fornire supporto per queste importanti iniziative di protezione, sia in Ucraina che nei paesi vicini.

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