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Guerra in Ucraina: a fuoco un incrociatore della flotta russa del Mar Nero. Biden, in Ucraina si compie il genocidio. Il Dipartimento di Stato Usa: parole dal cuore, troveremo le prove.

Cagliari, 14 Apr 2022 - Il fatto principale sul terreno sembra essere quella dell'incendio e dell'evacuazione dell'incrociatore lanciamissili "Mosca" che fa parte della flotta russa del Mar Nero e sarebbe stato all'ancora al largo di Sebastopoli. La causa dell'esplosione che ha provocato il rogo, fanno sapere fonti russe, non è stata ancora stabilita. Fonti ucraine avevano in precedenza riferito che la nave era stata colpita da missili "Neptune" dell'esercito di Kiev.
Con poche notizie dal fronte, spazio alle riflessioni. "O la leadership russa cercherà la pace o, come risultato di questa guerra, la Russia lascerà per sempre la scena internazionale". Così Volodymyr Zelensky ringraziando i soldati ucraini nel suo consueto messaggio video. Il presidente ucraino ha anche detto che i russi stanno intensificando le loro attività sui fronti sud ed est per "vendicare le loro sconfitte".

Ancora sulle polemiche per l'uso da parte di Biden della parola 'genocidio' per quello che sta accadendo in Ucraina. Presa di posizione condivisa per esempio dal primo ministro canadese Trudeau ma non dal presidente francese Macron che ha detto che alzare i toni non è utile nell'ottica della ricerca della pace (e si è preso gli strali di Zelensky che ha definito 'molto doloroso' il suo rifiuto di parlare di genocidio). 
È intervenuto nel 'dibattito' il Dipartimento di Stato. Il presidente degli Stati Uniti "ha parlato dal suo cuore quando ha chiamato quello che stiamo vedendo in Ucraina 'genocidio' da parte della Federazione Russa e delle sue forze", ha dichiarato alla Cnn il sottosegretario di Stato per gli affari politici Victoria Nuland precisando che l'amministrazione statunitense sta raccogliendo prove e continuerà a farlo. Nuland si è detta convinta che alla fine gli Usa dimostreranno che si tratta di genocidio ma ci sono obblighi legali - ha detto - che bisogna rispettare prima di assumere una posizione ufficiale.
Gli Stati Uniti, intanto, stanno valutando la possibilità di inviare nei prossimi giorni un funzionario di alto livello a Kiev. Lo rivela il New York Times: si tratterebbe per l'amministrazione Usa di un forte segnale di sostegno all'Ucraina nella guerra con la Russia. Naturalmente, per ragioni di sicurezza, non saranno né il presidente Biden né la vice Harris a recarsi a Kiev. La scelta potrebbe cadere dunque su un segretario di gabinetto o un membro dell'esercito. 
Un arrivo sicuro dagli Stati Uniti  invece è quello degli aiuti militari per 800 milioni di dollari annunciato ieri da Biden: nella notte italiana il Pentagono ha anche pubblicato la lista. Nell'elenco ci sono, tra le altre forniture, 18 obici da 155 mm, 40.000 proiettili di artiglieria, sistemi radar di sorveglianza aerea, 100 veicoli corazzati Humvee e 11 elicotteri.

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