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Guerra in Ucraina: Von der Leyen visita Bucha: “Qui l’umanità è andata in frantumi”.

Bucha, 8 Apr 2022 - La Russia potrebbe aver rinunciato alla presa della capitale ucraina Kiev, per concentrarsi sul Donbass. Ecco che la capitale diventa meta di visite istituzionali europee. Dopo la visita consierata “eroica” della presidente del Parlamento Roberta Metsola la settimana scorsa è la volta della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen che appena arrivata a Kiev fa visita a Bucha la città simbolo degli orrori della guerra russo-ucraina. 

Visibilmente contrita davanti ai corpi dei civili morti avvolti da buste nere, "Qui è successo l'impensabile. Abbiamo visto il volto crudele dell'esercito di Putin, la sconsideratezza e la spietatezza di chi ha occupato la città. Qui a Bucha abbiamo visto l'umanità andare in frantumi. Tutto il mondo è con Bucha oggi", ha detto poi la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen accompagnata dall'Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell.  

Poi entra a conoscenza del brutale attacco missilistico avvenuto questa mattina alla stazione di Kramatorsk nel Donetsk e affida a twitter un commento: "L'attacco missilistico di questa mattina alla stazione usata per evacuare civili in Ucraina è spregevole. Sono sconvolta e offrirò personalmente le mie condoglianze al presidente Zelensky. I miei pensieri vanno alle famiglie delle vittime". In queste ore a Kiev potrebbe incontrare personalmente il presidente ucraino Zelensky.

I due missili sono piombati sui civili mentre cercavano di lasciare la città, nella parte della regione di Donetsk controllata dal governo di Kiev. In migliaia in quel momento cercavano di salire sui treni in cerca di salvezza, e invece almeno 50 hanno trovato la morte, tra cui anche alcuni bambini.

In attesa di incontrare la presidente europea in un collegamento video con i media italiani il sindaco della capitale ucraina ha dichiarato che "A volte ci sentiamo delusi e arrabbiati perché ci sono politici che stanno un po' da tutte e due le parti. Bisogna prendere una posizione contro la guerra. Alcuni hanno ancora rapporti commerciali con la Russia" ha detto Vitali Klitschko, a "Sky TG24 Live In" che oggi e domani fa tappa a Bari.

Intanto c'è uno stop, forse momentaneo, dell'Ue sulle sanzioni contro la Russia per l'invasione dell'Ucraina. Il quinto pacchetto adottato oggi, che comprende per la prima volta delle misure contro l'importazione di carbone, non sarà seguito a ruota da nuove sanzioni contro il petrolio russo. Contrariamente a quanto annunciato nei giorni scorsi dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e dall'Alto Rappresentante per la Politica Estera Josep Borrell, che l'avevano data per imminente, una proposta di un nuovo embargo sul petrolio non esiste ancora, e "non sarà sul tavolo dei ministri degli Esteri al Consiglio Ue di lunedì prossimo", a Lussemburgo. 

Lo hanno puntualizzato oggi fonti qualificate dell'Ue a Bruxelles, dopo aver ricordato che per adottare le sanzioni è richiesta l'unanimità degli Stati membri, e che per gas e petrolio ci sono paesi che sono fortemente dipendenti, fino al 100% del fabbisogno, dalle importazioni dalla Russia, e altri che non lo sono per niente. Si tratta dunque di "una questione complicata sia tecnicamente che politicamente", hanno osservato le fonti, sottolineando poi che nei paesi più dipendenti dalla Russia - tra cui vi è l'Italia - per gli approvvigionamenti energetici non si può fare a meno di questa dipendenza da un giorno all'altro, e che di questo, dell'impatto di breve termine, devono tenere conto i rispettivi governi. 

"Abbiamo già approvato sanzioni forti, più di quello che il presidente Putin potesse immaginare, che già stanno producendo conseguenza per l'economia russa" hanno ricordato le fonti, sottolineando la tempestività delle misure, la loro portata senza precedenti (in particolare per l'invio di armi all'Ucraina) e l'unità dei paesi Ue in queste decisioni. Borrell aveva ricordato mercoledì scorso al Parlamento europeo a Strasburgo che per le sue forniture energetiche la Russia riceve dall'Ue ogni giorno quasi un miliardo di euro, per un totale di circa 35 miliardi dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina. Sono risorse che evidentemente il Cremlino può usare per finanziare la sua macchina di guerra. Al confronto, l'esborso per le forniture di armi dall'Ue all'Ucraina è stato finora pari a circa 1 miliardo di euro. 

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