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La guerra sporca del dittatore russo Putin contro l’Ucraina: bombe sui civili in fuga, si ferma di nuovo l’evacuazione dei profughi.

Cagliari, 6 Mar 2022 - Il secondo tentativo di evacuare i civili dalla città di Mariupol è stato interrotto a causa dei bombardamenti russi. Lo ha riferito il consigliere del ministero dell'Interno, Anton Gerashchenko, specificando che le evacuazioni pianificate lungo i corridoi umanitari designati sono state interrotte a causa di alcuni attacchi che sarebbero in corso. "Non ci possono essere 'corridoi verdi' perché solo il cervello malato dei russi decide quando iniziare a sparare e a chi", ha riferito Gerashchenko su Telegram.

La città di Mariupol, che si trova al sud del Paese, è assediata da una settimana dalle truppe di Mosca. L'inizio delle evacuazioni era previsto alle 12 ora locale (le 11 italiane), mentre il cessate il fuoco doveva essere in vigore dalle 10 alle 21 ora locale (dalle 9 alle 20 italiane). Il sindaco di Mariupol ha parlato di "situazione disperata” in città, dove mancano da giorni elettricità, acqua, riscaldamento ed è difficile reperire forniture mediche e altri beni essenziali.

Ieri la Russia e l'Ucraina avevano concordato un cessate il fuoco limitato intorno ad alcune città, in particolare Mariupol e Volnovakha, per dare ai gruppi di aiuti umanitari il tempo di evacuare le persone che cercano di andare via. Ma la tregua era fallita con un rimpallo di responsabilità.

Proseguono i bombardamenti

Dopo l'undicesima notte di conflitto sono ripresi in mattinata pesanti bombardamenti in Ucraina, anche a ovest e a nord-ovest di Kiev. L'impatto delle esplosioni è stato sentito da un team della Cnn a Kiev e nell'area a sud-ovest della città. Due colpi di mortaio avrebbero colpito un check point installato per consentire l'ingresso di civili in città. Le autorità ucraine parlano di tre morti, due sarebbero bambini. Il presidente Zelensky ha reso noto che è stato distrutto l'aeroporto di Vinnytsia nel centro dell'Ucraina da razzi russi e ha poi detto che i russi si preparano a bombardare il porto ucraino di Odessa. Zelensky è tornato a chiedere alla comunità internazionale una no-fly zone sull'Ucraina. "O quantomeno forniteci aerei in modo che possiamo proteggerci dai missili e dagli aerei russi", ha aggiunto.

Nel frattempo, proseguono i combattimenti per il controllo delle città di Mykolayev nel sud dell'Ucraina e Cherniguiv nel nord. Si spara a Irpin, dove media ucraini parlano di attacchi contro i civili. Oleksiy Arestovych, consigliere della presidenza ucraina, ha riferito che le truppe russe hanno "conquistato Hostomel e Bucha ieri" e hanno "ferito molti bambini impedendo di evacuare" nonostante "i numerosi appelli per 'corridoi verdi' da Bucha e Irpin".

Gli ucraini riferiscono, inoltre, di un'operazione di difesa nella parte orientale del distretto operativo di Donetsk, mentre altri sforzi sono concentrati sulla difesa della città di Mariupol, dove secondo quanto riferito dal ministero della Difesa russo l'offensiva, nella periferia occidentale e nordoccidentale, da parte delle forze della Repubblica popolare di Doneck prosegue "con successo".

È una città in ginocchio Kharkiv, la seconda più grande dell'Ucraina dopo Kiev, costretta a scavare una lunga fossa comune per i suoi morti, che ''non sa più dove mettere''. In un video ottenuto da Adnkronos si vede una lunga fila di bare portate con camion e deposte in una lunga fossa verticale scavata in un bosco alla periferia della città.

Il ministero della Difesa russo, citato da Interfax, ha avvertito che qualunque Paese ospiti aerei militari ucraini "sarà coinvolto nel conflitto". "Sappiamo che ci sono alcuni aerei da combattimento in Romania e in altri Paesi confinanti. Vogliamo sottolineare che l'uso futuro di questi aerei contro la forze armate russe potrebbe essere considerato come un coinvolgimento di questi Paesi nel conflitto armato", ammonisce Mosca.

Aumenta, inoltre, la pressione russa sui civili in fuga mentre la diplomazia, intanto, intensifica gli sforzi per far cessare le ostilità il prima possibile in attesa del terzo round di negoziati e del Consiglio di sicurezza Onu di domani.

In una telefonata con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, il leader russo, Vladimir Putin, ha affermato che Mosca interromperà la sua operazione militare solo se l'Ucraina smetterà di combattere e le richieste di Mosca verranno soddisfatte, riferisce il Cremlino in una nota. "È stata confermata la disponibilità della parte russa al dialogo con le autorità ucraine e con i partner stranieri per risolvere il conflitto", si legge nel comunicato rilanciato dalle agenzie russe. Putin e Erdogan hanno discusso della situazione in Ucraina e il presidente russo ha richiamato l'attenzione "sull'inutilità di qualsiasi tentativo di Kiev di trascinare il processo negoziale". Ankara si è fatta promotrice di diverse offerte di mediazione. I due leader hanno discusso della possibilità che la Turchia ospiti un negoziato tra Russia e Ucraina che favorisca un accordo per il cessate il fuoco. Putin ha espresso al presidente turco la speranza che, durante il nuovo round di negoziati con la Federazione russa, Kiev mostri un approccio "più costruttivo che tenga conto delle realtà"

Negli ultimi giorni, il governo turco ha intensificato i contatti diplomatici per riuscire a far sedere allo stesso tavolo i ministri degli Esteri di Ucraina e Russia e ieri Erdogan ha parlato con il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel e con i colleghi di Canada e Lituania.

Un'altra telefonata c'è stata poi tra Emmanuel Macron e Vladimir Putin. Rispetto al precedente colloquio telefonico di giovedì scorso, il presidente russo è apparso oggi a Macron "sempre molto determinato" nel raggiungimento dei suoi obiettivi. In particolare, Putin ha ribadito le sue esigenze per un negoziato: la "denazificazione" dell'Ucraina, la sua "neutralizzazione", il riconoscimento dell'annessione della Crimea e dell'indipendenza del Donbass. Tali obiettivi, secondo Putin, "se non saranno raggiunti con il negoziato lo saranno con le operazioni militari". Il presidente russo ha poi "negato" che il suo esercito "stia prendendo di mira i civili" in Ucraina. Ha inoltre assicurato al leader francese che la Russia non ha intenzione di attaccare le centrali nucleari e di essere "pronto a rispettare le norme dell'Aiea sulla protezione degli impianti".

Macron ha quindi ribadito al leader russo la richiesta del rispetto della protezione umanitaria dei civili, Putin ha risposto che "la responsabilità del rispetto dei corridoi umanitari è degli ucraini, sono loro che decidono se lasciar uscire o no la popolazione dalle città accerchiate".

Altra azione diplomatica è stata quella avviata ieri a sorpresa dal premier israeliano Naftali Bennett che nonostante lo Shabbat è volato a Mosca. "Sono andato a Mosca e Berlino nell'intento di favorire il dialogo fra le parti. Ovviamente ho ricevuto il benestare e l'incoraggiamento di tutti i protagonisti. Continueremo ad agire nella misura in cui ci verrà richiesto" ha detto poi Bennett nella riunione di governo a Gerusalemme. "Anche se le probabilità non sono grandi - ha aggiunto - tutte le volte che c'è una piccola fessura, nostro obbligo morale è di fare ogni tentativo". "Finché la candela è accesa - ha concluso - dobbiamo sforzarci".

Tre ore di colloquio nella prima visita di un leader straniero al Cremlino dopo l'attacco a Kiev dopo una breve consultazione con Germania, Francia e Stati Uniti; poi una telefonata al presidente ucraino Zelensky e a Macron, e un altro volo diretto stavolta a Berlino. Il primo ministro israeliano, ha parlato anche oggi con il presidente ucraino. Si tratta della terza conversazione tra i leader in 24 ore.

Intanto nella notte appena trascorsa il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha parlato con Zelensky, assicurando sicurezza, assistenza finanziaria e sanzioni alla Russia poco dopo il videocollegamento del presidente ucraino con 300 senatori statunitensi ai quali aveva invocato no-fly zone e missili per fronteggiare l'invasione russa. Biden su questo non si esprime, elogiando invece le iniziative private volte a isolare la Russia, come la decisione di Visa e Mastercard di sospendere le operazioni nel Paese. "Come parte del dialogo costante, ho avuto un'altra conversazione con il presidente Usa Joe Biden. Sul tavolo le questioni della sicurezza, il sostegno finanziario all'Ucraina e il proseguimento delle sanzioni contro la Russia" ha scritto in un tweet il presidente ucraino.

Il presidente ucraino Zelensky ha parlato con il presidente del Consiglio, Mario Draghi, informandolo sul "contrasto all'aggressione" russa. Come riferisce lo stesso Zelensky in un tweet, il leader ucraino ha informato il premier italiano "sui crimini della Russia contro i civili e sul suo terrorismo nucleare". "Ho sollevato la questione del sostegno all'Ucraina e dell'esame della nostra domanda di adesione alla Ue", conclude Zelensky.

Martedì sera il segretario di Stato Usa Antony Blinken incontrerà a Parigi il presidente francese Emmanuel Macron, per continuare a coordinare la risposta all'invasione russa dell'Ucraina. Lo ha annunciato il portavoce del dipartimento di Stato americano Ned Price.

Blinken, ieri in Polonia e Moldavia, ha sottolineato come "in tutti gli angoli del mondo, inclusa la Russia, la gente chiede la fine del brutale attacco della Russia all'Ucraina". Gli Usa "lavorano attivamente" per un accordo con la Polonia per l'invio di jet di guerra all'Ucraina ha detto il segretario di Stato in conferenza stampa a Chisinau, in Moldavia. "L'invasione dell'Ucraina portata avanti dalla Russia è una violazione dell'integrità territoriale ucraina" ha dichiarato.

Secondo la stampa Usa pressioni sarebbero in corso per condurre anche Venezuela e India a prendere le distanze dal Cremlino. Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha detto al segretario di Stato americano Antony Blinken che la Cina si oppone a ogni mossa che "getti benzina sul fuoco" in Ucraina e ha chiesto negoziati per risolvere la crisi e trattative per creare "un equilibrato meccanismo di sicurezza" europeo.  

"Sorpresa dal livello e dalla forza della resistenza ucraina, la Russia risponde attaccando aree abitate con bombardamenti aerei e terrestri", scrive l'intelligence della Difesa britannica in un tweet. In particolare, si spiega, le forze armate russe prendono di mira "aree abitate in diverse località fra cui Kharkiv, Chernihiv e Mariupol". La Russia, si fa notare, "ha usato in precedenza tattiche simili in Cecenia nel 1999 e in Siria nel 2016, impiegando sia munizioni aeree che terrestri".  Dal canto suo, la difesa ucraina continua a colpire le linee di rifornimento russe, "rallentando il tasso di avanzamento delle loro forze di terra".

La Nato "non è pronta a discutere l'ingresso dell'Ucraina nei prossimi 5-10 anni, non combatteremo per la richiesta di adesione". Lo ha dichiarato a Fox News David Arakhamia, membro della delegazione ucraina ai negoziati tra Ucraina e Russia e capo del partito del presidente Zelensky, "Servo del Popolo". Arakhamia ha poi detto che "le uniche parti su cui è impossibile un accordo" con la Russia sono il riconoscimento della Crimea come parte del territorio russo e l'indipendenza delle due repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk.

Almeno 4.300 persone che manifestavano contro l'intervento militare in Ucraina sono state arrestate domenica in circa 50 città della Russia. Lo ha reso noto l'Ong Ovd-Info, specializzata nel monitoraggio delle manifestazioni. Secondo la stessa fonte, dal 24 febbraio, data di inizio delle operazioni militari, nel Paese sono stati arrestati quasi 11mila manifestanti. Nonostante le intimidazioni delle autorità e la minaccia di pesanti pene detentive, le azioni di protesta, seppur limitate, si sono svolte quotidianamente per 10 giorni in diverse città del Paese.

In Ucraina sono almeno 364 i civili rimasti uccisi e 759 quelli feriti dall'inizio dell'offensiva militare russa. Queste le vittime civili registrate dal 24 febbraio fino al 5 marzo dall'Ufficio dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani anche se si teme che il bilancio delle vittime possa essere molto più grave. Tra i 364 civili rimasti uccisi si contano almeno 42 donne, otto ragazzi, quattro ragazze e 13 bambini. Il bilancio di ieri parlava di 351 civili uccisi e 707 feriti.

Secondo quanto riferisce l'Onu sono più di 1,5 milioni i rifugiati fuggiti dall'Ucraina in 10 giorni. Continua a salire senza sosta il numero dei rifugiati che ogni giorno attraversano il confine polacco-ucraino in fuga dalla guerra. Dopo aver sfondato quota 100mila nella giornata di venerdì, ieri le autorità polacche hanno registrato 129mila nuovi arrivi. Lo rende noto la rappresentanza polacca in Ue. Dall'inizio del conflitto gli ufficiali della Guardia di frontiera polacca hanno registrato oltre 922.400 persone in fuga dall'Ucraina.

A lanciare di nuovo un forte appello affinché tacciano le armi è papa Francesco: "La Santa Sede è disposta di fare del tutto, a mettersi in servizio per questa pace", ha detto all'Angelus. "In questi giorni sono andati in Ucraina due cardinali, per servire il popolo, per aiutare - ha annunciato -: il cardinale Krajewski, elemosiniere, per portare gli aiuti ai più bisognosi, e il cardinale Czerny, prefetto 'ad interim' del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale". "Questa presenza di due cardinali lì- ha aggiunto- è la presenza non solo del Papa, ma di tutto il popolo cristiano che vuole avvicinarsi e dire: 'la guerra è una pazzia, fermatevi per favore, guardate questa crudeltà".

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