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Il criminale di Guerra tratta per distrarre il mondo dai suoi crimini nelle città invase e nel frattempo scatena feroce guerra in quasi tutta l’Ucraina: cosa è successo questa notte 1 marzo.

Kiev, 1 Mar 2022 - Le case in fiamme alla periferia di Kiev sono l'immagine con cui si apre la sesta giornata della guerra in Ucraina, la sesta dall'invasione dell'esercito russo. Le case distrutte, a nordovest di Ivankiv, sono semplicemente sul percorso di una immensa colonna militare russa: tank, blindati, autocisterne, trasporto truppe, obici e cannoni che si sta muovendo verso la capitale ucraina, dove oggi arriverà.

Kiev rappresenta un obiettivo militare di primaria importanza per la Russia nella sua offensiva. Il convoglio "si estende dall'area intorno all'aeroporto di Antonov (a circa 25 km dal centro di Kiev) a sud fino a Prybirsk a nord, ha spiegato in una email la Maxar technologies che ha elaborato le immagini satellitari. L'esercito russo cerca di impadronirsi dell'aeroporto, che è stato teatro di violenti scontri fin dall'inizio dell'invasione, poiché lo ritiene strategico per la conquista della capitale.

Nella notte, a poche ore dalla fine del primo giorno di negoziati, gli attacchi aerei si sono intensificati e a Kiev si sono sentite spesso le sirene di allarme. I negoziati di ieri con la Russia al confine tra Bielorussia e Ucraina hanno portato ad "attacchi aerei più pesanti" conto la capitale. Kiev è sotto un attacco "non-stop" da parte delle truppe russe, ha detto il sindaco della capitale ucraina, Vitali Klitschko - ex pugile campione dei pesi massimi e primo cittadino di Kiev dal 2014 - ma ha aggiunto che la città potrà resistere ancora lungo.

Le città ucraine resistono: nonostante i bombardamenti e gli undici morti a Kharkiv i russi sono rimasti fuori dal centro abitato, nel nord anche a Chernihiv la battaglia prosegue, mentre nel sudest, la città portuale di Mariupol è accerchiata ma non conquistata. In sei giorni Mosca non ha conquistato nessuna città rilevante, e certo non erano questi i piani di Putin e dei suoi generali. C'è quindi un concreto timore che si voglia far intervenire l'aviazione: significa città distrutte e le vittime si conterebbero a centinaia se non a migliaia.

La trattativa è sul cessate il fuoco, non è stato raggiunto ancora un accordo e quindi i russi cercano di migliorare il più possibile la propria posizione almeno sul terreno, perché la posizione russa nella comunicazione è impossibile da migliorare. Con l'aumento della violenza, delle vittime civili e delle uccisioni indiscriminate degli ultimi giorni gli unici paesi che hanno espresso sostegno a Putin sono stati Birmania, Venezuela e Nicaragua più alcuni occhiuti silenzi. Non proprio la migliore delle compagnie. 

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha quindi avuto buon gioco nell'accusare la Russia di crimini di guerra nei combattimenti di Kharkiv. Il leader di Kiev ha riferito che le forze russe hanno lanciato 56 attacchi missilistici e 113 missili da crociera contro il territorio ucraino. "I colpi d'artiglieria su Kharkiv sono stati chiaramente un crimine di guerra", ha detto Zelensky. " Decine di testimonianze oculari dimostrano che non si tratta di una singola raffica, ma di distruzione deliberata di persone: i russi sapevano dove stavano sparando", ha denunciato. "Ci sarà sicuramente un tribunale internazionale per questo crimine - ha aggiunto - è una violazione di tutte le convenzioni".

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha parlato al telefono con il segretario di Stato americano Antony Blinken che lo avrebbe rassicurato sull'invio di più armi e sull'adozione di nuove sanzioni. Proprio di questo hanno discusso ieri sera in una videoconferenza i leader di Francia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Germania, Giappone, Polonia e Romania, oltre ai rappresentanti di Ue e Nato (non c'era Mario Draghi, ma pare solo per motivi tecnici). Fra le nuove misure la possibilità di colpire altre banche, altri oligarchi o anche i fondi sovrani russi. "Altre sanzioni saranno adottate nei prossimi giorni", poiché "è urgente alzare il costo della guerra per il presidente Putin", ha sottolineato la presidenza francese.

Per la Francia, "la Russia è già preoccupata per la fuga di capitali", Putin "non si aspettava che le sanzioni fossero così pesanti". Ma gli alleati notano "un potenziale di escalation molto forte", in particolare con rischi per i civili e il pericolo che "la Russia prenda il controllo di tutto il territorio ucraino".

Per la strategia di Putin, di avere una sorta di cordone sanitario Nato-free ai propri confini, arrivano brutte notizie anche dal nord. Il Parlamento finlandese discuterà martedì una petizione dei cittadini che chiede un referendum sull'adesione alla Nato dopo l'invasione russa dell'Ucraina. Secondo un recentissimo sondaggio la maggioranza dei finlandesi sarebbe favorevole ad entrare nell'Alleanza Atlantica. Posizione più che comprensibile, ma foriera di altre tensioni. 

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