Cagliari, 17 Feb 2022 – Il sanguinario dittatore russo, dopo aver preso in giro il mondo e capi di governo andati a prostrarsi ai suoi piedi, si preparerebbe a dare l’ordine d’attacco e invadere l’Ucraina. Questo fatto, lo confermano anche gli Stati Uniti che hanno "ragione di credere" che la Russia sia "impegnata in un'operazione false flag", un'operazione per creare il pretesto per attaccare. Lo ha detto Joe Biden ai giornalisti lasciando la Casa Bianca per andare in Ohio. "Tutte le indicazioni sono che si stanno preparando ad entrare in Ucraina, ad attaccare l'Ucraina", ha aggiunto il presidente.
"La mia sensazione è che questo avverrà nel giro di pochi giorni", ha detto ancora Biden, sottolineando di non avere ancora letto la lettera inviata da Mosca in risposta alle proposte Usa. E affermando di non aver "in programma di parlare con Putin". Riguardo poi all'intervento oggi al Palazzo di Vetro di Antony Blinken, il presidente ha detto che il segretario di Stato presenterà un percorso per una soluzione diplomatica, ribadendo che "questo percorso esiste".

La Russia ha espulso il secondo diplomatico presso l'ambasciata degli Stati Uniti a Mosca senza alcuna giustificazione. "Possiamo confermare che la Russia ha espulso il vice capo della missione (DCM) degli Stati Uniti in Russia, Bart Gorman. Il DCM Gorman è stato il secondo funzionario più anziano dell'Ambasciata degli Stati Uniti a Mosca dopo l'Ambasciatore ed un membro chiave del gruppo dirigente dell'Ambasciata", ha affermato un portavoce del Dipartimento di Stato Usa.
"L'azione della Russia contro il nostro DCM non è stata provocata e stiamo valutando la nostra risposta", ha affermato il portavoce, chiedendo alla Russia di "porre fine alle sue espulsioni infondate di diplomatici e personale statunitensi e di lavorare in modo produttivo per ricostruire le nostre missioni". Gorman si trovava in Russia da 3 anni e il mandato non era ancora terminato. Il portavoce del dipartimento ha continuato dicendo che "Ora più che mai, è fondamentale che i nostri paesi dispongano del personale diplomatico necessario per facilitare la comunicazione tra i nostri governi". Negli ultimi anni la Russia ha costretto gli Stati Uniti a ridurre le dimensioni della propria presenza diplomatica nel paese.
Intanto la Russia anticipa che sarà costretta a una "risposta tecnico militare" alla mancanza di risposta da parte degli Stati Uniti alle richieste di garanzie sulla sicurezza in Europa. Nel messaggio di dieci pagine inoltrato agli Stati Uniti nel quadro di questo negoziato, si sottolinea che non è stata pianificata una invasione dell'Ucraina. ''In assenza di disponibilità da parte degli Stati Uniti a concordare garanzie solide e giuridicamente vincolanti per la nostra sicurezza da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati, la Russia sarà costretta a rispondere, anche attuando misure tecnico militari", si legge nel documento, anticipato da Kommersant.
Il documento elenca i temi chiave a cui, secondo Mosca, gli Stati Uniti non hanno dato una risposta costruttiva: la richiesta di non espandere ulteriormente la Nato, del ritiro della "formula di Bucarest", secondo cui "Ucraina e Georgia diventeranno membri della Nato" e la richiesta di non creare basi militari sul territorio di Stati precedentemente parte dell'Urss e non membri dell'Alleanza, compreso l'uso delle loro infrastrutture per lo svolgimento di qualsiasi attività militare, nonché il ritorno delle capacità militari e infrastrutture della Nato allo status del 1997, quando fu firmato l'atto costitutivo delle relazioni Russia-Nato. "Queste disposizioni sono di fondamentale importanza per la Federazione russa", ricorda il documento.
Se l'Ucraina si unisse alla Nato, Kiev probabilmente "cercherebbe di rivendicare la Crimea con la forza, trascinandoci in un conflitto". Lo afferma il ministero degli Esteri russo nella riposta agli Usa sulla sicurezza, secondo quanto riferisce la Tass.
Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha escluso che le truppe russe vengano al momento "ritirate" dal confine ucraino, nonostante le dichiarazioni del governo russo, e ha sottolineato che la situazione rimane "estremamente grave".
"Ieri sera ho parlato con il presidente Biden. La situazione è estremamente grave e non c'è stato alcun segnale di ritiro della Russia. Accogliamo con favore qualsiasi gesto da Mosca che ci permetta di fare passi avanti attraverso i canali diplomatici '', ha affermato il capo del governo tedesco, come indicato sul suo account Twitter dalla rappresentanza permanente della Germania nell'UE. Le sue parole arrivano dopo il colloquio telefonico con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in cui entrambi hanno ribadito la loro posizione comune di fronte alla "continuo mobilitazione militare" russa al confine con l'Ucraina.
Il premier britannico Boris Johnson si è unito oggi al coro di accuse rivolte anche da Usa e Nato alla Russia di predisporre provocazioni per giustificare una futura eventuale invasione militare in Ucraina. Johnson ha imputato in particolare a Mosca, come già la sua ministra degli Esteri, Liz Truss, che si trova in visita a Kiev, di aver attribuito alle forze ucraine il bombardamento di un asilo nell'est del Paese controllato dai separatisti del Donbass, mentre si sarebbe trattato di "un'operazione sotto falsa bandiera per screditare" Kiev. "Temo che ne vedremo molte altre nei prossimi giorni", ha aggiunto.
Il Regno Unito inneggia alla "fortezza" e allo "stoicismo" dell'Ucraina "a dispetto dell'aggressione russa" e s'impegna a garantire "un irriducibile sostegno" a Kiev con la promessa di nuovi aiuti economici, oltre alle "armi difensive" già consegnate di recente e all'addestramento di 22.000 soldati ucraini realizzato nel recente passato. Lo ha detto oggi Liz Truss, ministra degli Esteri del governo di Boris Johnson, durante una conferenza stampa congiunta a Kiev a conclusione di un faccia a faccia con il collega ucraino Dmytro Kuleba. "Siamo molto orgogliosi, come Regno Unito, di essere in prima fila nel sostegno all'Ucraina" e ha annunciato ulteriori stanziamenti in arrivo per "100 milioni".












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