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Ucraina, Il presidente Usa Biden avverte Putin: se invadete la pagherete cara.

Cagliari, 13 Feb 2022 - Venti di guerra sull'Ucraina nel giorno in cui Stati Uniti e Russia intensificano le accuse reciproche di escalation e molti Paesi europei, Italia compresa, seguono gli americani invitando i propri connazionali a partire. 

"È sempre più probabile che la situazione in Ucraina si trasformi in un conflitto", ha detto nel pomeriggio un funzionario del Dipartimento di Stato Usa, citato dall'agenzia russa Tass. "Per questo motivo stiamo riducendo al minimo il nostro personale", ha aggiunto.

È durato poco più di un'ora l'atteso colloquio telefonico fra il presidente americano Joe Biden e il presidente russo Vladimir Putin. Colloquio che non ha prodotto "alcun cambiamento fondamentale nella dinamica" che "si osserva da alcune settimane", afferma un funzionario della Casa Bianca.

Biden ha detto a Putin che gli Stati Uniti "restano impegnati alla diplomazia ma sono pronti, con gli alleati e i partner, anche ad altri scenari", fa sapere la Casa Bianca. Biden "è stato chiaro" e ha detto al presidente russo che se la Russia dovesse invadere l'Ucraina gli Stati Uniti e gli alleati risponderanno in modo "deciso" e imporranno "costi severi" a Mosca.

Secondo la nota della Casa Bianca, "Biden ha ribadito che un'ulteriore invasione russa dell'Ucraina produrrebbe una estesa sofferenza umana e indebolirebbe la posizione della Russia".

Dopo il colloquio tra i due leader, il consigliere per la politica estera del Cremlino, Yury Ushakov, ha parlato di "picco di isteria" americana. Sul colloquio tra il presidente americano Joe Biden e quello russo Vladimir Putin, il Cremlino ha detto che i due leader "si sono detti d'accordo nel proseguire il dialogo a tutti i livelli".

Nel pomeriggio un sottomarino americano sarebbe stato intercettato in acque territoriali russe, vicino all'isola di Urup nell'arcipelago delle Curili, nel Pacifico, ed è stato fatto allontanare con ''mezzi appropriati''. Lo ha reso noto il ministero della Difesa russo, spiegando che la "provocazione" degli Stati Uniti "rappresenta una minaccia alla sicurezza nazionale della Russia". Il dicastero ha aggiunto che si "riserva il diritto di prendere tutte le misure possibili, nelle acque territoriali russe, per assicurare la sicurezza della Federazione Russa". Il ministero ha consegnato inoltre una lettera di protesta all'attaché militare americano in Russia, nella quale si legge che il sottomarino ha commesso una "grave violazione delle norme internazionali".

Gli Stati Uniti non hanno condotto operazioni nelle acque russe: lo ha detto il portavoce dell'esercito americano, Kyle Raines, respingendo così le accuse di Mosca a Washington. "Non renderò note le posizioni dei nostri sottomarini, ma posso dire che vogliamo, navighiamo e conduciamo operazioni in sicurezza nelle acque internazionali", ha precisato Raines in una nota diffusa da alcuni media internazionali.

In queste ore convulse i diplomatici occidentali hanno cominciato a fare i bagagli. Dopo l'ordine di Washington a quasi tutto lo staff dell'ambasciata di lasciare subito il Paese, la Germania, seguita da Olanda, Spagna, Svezia, Danimarca e Italia, ha invitato i connazionali a partire. Dopo una riunione dell'Unità di crisi della Farnesina il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha invitato i connazionali a lasciare il Paese con tutti i mezzi commerciali disponibili. "Abbiamo deciso di far rientrare il personale della nostra sede diplomatica a Kiev non essenziale ma ovviamente la nostra ambasciata rimane pienamente operativa".

Nel pomeriggio il presidente francese, Emmanuel Macron, ha avuto un colloquio telefonico di un'ora e 40 minuti con l'omologo russo Vladimir Putin nel tentativo di far calare la tensione.

"Lo scambio ha consentito di proseguire le discussioni fra i due capi di Stato avviate a Mosca lunedì 7 febbraio", ha fatto sapere l'Eliseo. "I due presidenti hanno discusso delle strade per progredire nell'applicazione degli accordi di Minsk, e hanno proseguito la discussione sulle condizioni della sicurezza e della stabilità in Europa. Hanno entrambi espresso la volontà di proseguire il dialogo sui questi due punti". L'Eliseo conclude annunciando che Macron "si è fatto portavoce presso il suo interlocutore delle preoccupazioni dei suoi partner europei e dei suoi alleati" e ha detto a Putin che "un dialogo sincero non è compatibile con un'escalation".

Il presidente russo ha invece definito "speculazioni provocatorie" le accuse alla Russia sui piani di invasione dell'Ucraina, secondo il Cremlino.

Nella sua telefonata di oggi con il segretario di Stato Usa Antony Blinken il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha "negato che la Russia abbia intenzione di invadere l'Ucraina". Lo riferisce la Cnn, citando fonti del dipartimento di Stato. Lavrov ha detto al segretario americano che gli Usa e l'Ue hanno "ignorato" le richieste della Russia sulla sicurezza. Per il ministro russo le affermazioni di Washington che Mosca vuole invadere l'Ucraina sono delle "provocazioni" e un modo di fare "propaganda" anti-russa.

Durante il colloquio Blinken ha confermato che la strada diplomatica "resta aperta" ma serve una "de-escalation". Il segretario ha ribadito che se Mosca dovesse scegliere la strada di un'aggressione e invadere l'Ucraina, questo si tradurrebbe "in una risposta transatlantica risoluta, massiccia e unita", ha affermato il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price riferendo del colloquio fra i due leader.

Nel Mar Nero è iniziata un'esercitazione su larga scala, che coinvolge più di 30 navi della marina russa. Lo ha reso noto oggi il servizio stampa della flotta del Mar Nero. "Oltre 30 navi da guerra di varie classi della flotta del Mar Nero e di altre flotte svolgeranno missioni come parte di forze armate, gruppi offensivi navali e unità di navi da sbarco", ha affermato il servizio stampa in una nota.

"Le formazioni navali e le unità delle truppe costiere, così come l'aviazione navale, effettueranno il lancio di missili e artiglieria, nonché eseguiranno attacchi missilistici e bombe su bersagli marittimi, costieri e aerei in varie fasi dell'esercitazione. L'obiettivo dell'esercitazione - è scritto nella nota - è difendere la costa della penisola di Crimea, le basi di forze e truppe, nonché le infrastrutture economiche del Paese, le comunicazioni navali e le aree di attività economica marittima dalle minacce militari del nemico immaginario".

Le navi hanno lasciato le basi di Sebastopoli e Novorossijsk nella fase iniziale "dopo aver viaggiato in aree designate". Il comandante della flotta del Mar Nero Igor Osipov supervisiona le manovre. L'esercitazione coinvolge fregate, corvette, piccole navi missilistiche e navi missilistiche, navi da sbarco, cacciatorpediniere e navi contromisure.

Kiev, in tutto questo, continua a invitare i cittadini a "restare calmi, uniti all'interno del Paese, evitare azioni destabilizzanti e che creino il panico", mentre il presidente Volodymyr Zelensky ha insistito sul fatto che gli avvertimenti occidentali "causano il panico". Un clima testimoniato anche dalle reciproche accuse di provocazioni - i separatisti del Donetsk hanno riferito di un'esplosione a 1 km dalla linea di contatto, suggerendo che potrebbe essersi trattato di un video di propaganda ucraina - e dai falsi allarmi bomba in scuole o supermercati, moltiplicatisi in una guerra di nervi che minaccia sempre più di precedere quella con le armi.

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