Cagliari, 28 Gen 2022 – Ieri commemorato il Giorno della Memoria oggi si rischia il giorno della vergogna se dovesse passare la presidente del Senato, sicura eseguitrice di ordini di chi l’ha inventata, Berlusconi, ed ora di assoluta osservanza salviniana. Quindi un presidente che rappresenterebbe solo la metà degli italiani e che. Quindi questa mattina, il centrodestra voterà compatto la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, nella prossima votazione per il presidente della Repubblica. Lo ha annunciato nel corso dell'assemblea dei grandi elettori Fi-Udc il coordinatore nazionale del partito degli azzurri, Antonio Tajani che su Twitter ha scritto: "Oggi il centrodestra unito voterà per Elisabetta Casellati, Presidente del Senato e seconda carica dello Stato. Una donna ma soprattutto una figura istituzionale di alto profilo".
In mattinata si sono tenuti i vertici del centrosinistra allargato (M5s-Pd-Leu) e del centrodestra (Lega-Fi-Fdi-Coraggio Italia-Noi con l'Italia-Udc) per annunciare per bocca di Matteo Salvini - leader del partito con maggiori grandi elettori all'interno dello schieramento - il nome della persona su cui effettuare la conta fra la decina messa in campo da lunedì a oggi.
Dalle 8.30 si sono riuntite le assemblee di tutti gruppi parlamentari di grandi elettori, a partire da Italia Viva di Matteo Renzi che non partecipa a vertici di nessuno dei due schieramenti.
Infine dalle 11 si apre il quinto scrutinio nell'aula di Montecitorio per l'elezione del tredicesimo Presidente della Repubblica Italiana. Da oggi si terrà una doppia votazione. Il secondo scrutinio di oggi iniziera' alle 17 (se lo spoglio del voto delle 11 terminera' entro le 15,30). Da domani sono previsti scrutini alle 9.30 e alle 16,30. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo congiunta presieduta dal presidente della Camera, Roberto Fico
Il centrosinistra sarebbe orientato per la scheda bianca ma starebbe anche valutando candidature alternative. È quanto riferiscono fonti delle tre forze politiche.
"Presentare un nome per la quinta votazione? Ne discuteremo". Così il segretario del Pd Enrico Letta aveva risposto ai giornalisti entrando al vertice di centrosinistra con i leader e capigruppo dem, di M5s e Leu.
"Mi sto chiedendo sinceramente se ho fatto bene a fidarmi della strategia che hanno seguito loro, siamo stati portati in giro per tre giorni", così Letta ha commentato le ipotesi avanzate dal centrodestra. E ancora: "Abbiamo sempre lavorato per l'unità. L'impressione è che abbiano tentato di dividerci, con idee fantasiose con l'obiettivo di dividere e non di trovare una soluzione per il Paese".
"La desolazione delle manfrine sull'elezione del Presidente della Repubblica certifica 2 cose che @FratellidItalia sostiene da sempre: 1. Con questo Parlamento è impossibile decidere qualsiasi cosa. 2. Se fossero stati gli italiani ad eleggere il PdR lo avrebbero fatto in un giorno". Così il leader di Fdi, Giorgia Meloni, su Twitter.
“È sempre la destra a candidare le donne. Casellati non è divisiva, è la proposta più istituzionale, la meno politica. Ma si dice di no solo perché non è di sinistra", ha detto poi la leader di Fdi, fuori Montecitorio. "Votiamo Casellati, una figura istituzionale, una donna, dopodiché bisogna decidere: noi stiamo facendo quello che possiamo per decidere, gli altri facciano un passo avanti anche loro. Hanno detto no su almeno 8 nomi. Chi sta bloccando il quadro è la sinistra tanto per cambiare". E ancora: "Perché si dovrebbe andare alla crisi di governo? Casellati è la seconda carica dello stato, votata anche da una parte del nostro attuale campo avverso, potevamo fare nomi molto più divisivi: il punto è che si dice no alla Casellati per dire no a chiunque non sia di sinistra".












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