Cagliari, 15 Dic 201 - Serata nel segno di Wolfgang Amadeus Mozart a 230 anni dalla morte, domenica 19 dicembre prossimo per Echi lontani, il festival che celebra la musica antica in alcuni tra i più suggestivi siti storici di Cagliari. L’appuntamento, organizzato in collaborazione con l’associazione Mozart Italia, è alle 20,30 nello splendido scenario del Palazzo Siotto (via Dei Genovesi 114) dove Francesco Giammarco al fortepiano si esibirà in un concerto dal titolo Non solo Wolfgang.
Del genio di Salisburgo la serata proporrà la serie di variazioni per fortepiano K 264, K 265, K 353, lasciando però anche spazio alla Sonata in mi minore Wq 58/4 di Carl Philipp Emanuel Bach e alla Sonata in re minore op. 31 n. 2 (La Tempesta) di Ludwig Van Beethoven.
Si legge nelle note di sala: “Molto probabilmente Mozart compose le quattro straordinarie serie di variazioni per fortepiano K 264, K 265, K 353 e K 354 nel 1778, durante il suo soggiorno parigino. Nell’autunno dell’anno precedente il giovane compositore, in cerca di fama e lavoro, era partito per un lungo viaggio, che aveva come meta ultima la capitale del più importante regno europeo. (…) Ma le porte dei Teatri di Parigi rimasero chiuse e (…) i francesi non gli riservarono le attenzioni che sperava. Così, nell’autunno dello stesso 1778, un Mozart frustrato e deluso riprendeva la via di casa con il suo personale catalogo arricchito soprattutto di musica strumentale (…) In questo contesto vede la luce la serie di Variazioni per fortepiano su canzoni francesi (…). Alcuni anni dopo, nel 1783, un Carl Philipp Emanuel Bach quasi settantenne dava alle stampe a Berlino una curata raccolta di Sonate, accompagnate da alcune libere Fantasie ed alcuni Rondò, tra le quali spicca per compiutezza poetica e forza sentimentale la Sonata in mi minore. (…) Alla morte di Bach, avvenuta cinque anni più tardi, Mozart avrebbe pronunciato la famosa frase “Lui è il padre, noi siamo i figli”. Al di là del tributo, sicuramente sincero, è però difficile scorgere nella musica del salisburghese tracce della lezione di Carl Philip. Al contrario, lo sviluppo poetico beethoveniano è inimmaginabile senza l’antecedente protoromantico bachiano. Beethoven, che comincia la sua carriera viennese sulle orme apollinee di Mozart e Haydn, con il volgere del nuovo Secolo riallaccia saldamente i legami con quella concezione della musica come espressione del sentimento personale che era stata la cifra peculiare del Bach di Amburgo, facendo deflagrare in uno stile compositivo completamente nuovo il senso patetico e umanistico già presente, in nuce, nel pensiero estetico bachiano”.
Biglietti: intero 7 euro, ridotto (diversamente abili, studenti, under 14 e over 65) 5 euro.
Per prenotazioni: 347 4384788 o biglietteria@echilontani.org.
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