Cagliari, 19 Ago 2021 - La crisi umanitaria in Afghanistan assume di giorno in giorno, proporzioni più drammatiche mentre le cancellerie di tutto il mondo sono al lavoro per mitigare il caos che regna nel Paese. Checkpoint talebani solo sulla strada che porta all'aeroporto di Kabul controllato da soldati Usa.
Jet armati americani stanno sorvolando la capitale per garantire la sicurezza delle operazioni di evacuazione dall'aeroporto, ha detto il gen. Hank Taylor, dello Stato maggiore americano.
I talebani hanno aperto il fuoco ad Asadabad, e Jalalabad, sulla folla che sventolava la bandiera nazionale in manifestazioni per il giorno dell'Indipendenza: ci sono morti e feriti.
È il giorno del G7 straordinario dei ministri degli Esteri per affrontare l'emergenza. Il ministro degli Esteri italiano Di Maio ha sentito prima telefonicamente il segretario di Stato Blinken per fare il punto sulla situazione.
Intanto, mentre il Congresso Usa vuole indagare sulla ritirata delle truppe dall'Afghanistan, Biden si difende: non c'era modo di farlo "senza che ne seguisse il caos". L'Alto rappresentante Ue Borrell dice che è stata una "catastrofe" e polemizza con Biden, definendo "discutibile" la sua affermazione che la costruzione di uno Stato non è mai stata un obiettivo. "Non possiamo lasciare che Cina e Russia prendano il controllo della situazione", ha aggiunto.
Nel quadro dei contatti internazionali in corso sulla crisi in Afghanistan, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha avuto stamattina una conversazione telefonica con il Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron. Nel corso del colloquio sono state discusse le diverse implicazioni della crisi afghana, comprese la gestione del fenomeno migratorio e la tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali nel Paese. Sono stati inoltre discussi gli indirizzi che potranno informare l'azione della Comunità internazionale nei diversi contesti, quali G7 e G20, a favore della stabilità dell'Afghanistan.
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha avuto oggi pomeriggio una conversazione telefonica con il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, che ha offerto l'occasione per un'analisi articolata della situazione sul terreno in Afghanistan e delle sue implicazioni regionali. Nel corso del colloquio sono stati discussi gli indirizzi che potranno informare l'azione della Comunità internazionale nei diversi contesti diretta a ricostruire la stabilità dell'Afghanistan, a contrastare il terrorismo e i traffici illeciti e a difendere i diritti delle donne.
"È fondamentale mantenere uno stretto coordinamento tra alleati per impostare una strategia condivisa nei confronti della nuova situazione a Kabul. L'Italia, in qualità di Presidente del G20 e Paese in stretto coordinamento con il G7, ha in programma di convocare una riunione ad hoc a livello di leader per promuovere una discussione approfondita tra i membri sull'Afghanistan. Questa fornirà l'opportunità di ampliare il sostegno a un approccio comune". Lo ha affermato - a quanto si apprende - il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, al G7 straordinario convocato per affrontare l'emergenza in Afghanistan.
"Il format del G20 ci consentirà di coordinare la nostra posizione con altri importanti partner: Russia, Cina e Turchia", ha aggiunto il titolare della Farnesina.
"È importante agire in maniera coordinata nei confronti dei talebani. Dobbiamo giudicarli dalle loro azioni, non dalle loro parole. Abbiamo a disposizione qualche leva, sia pur limitata, su di loro come l'isolamento dalla comunità internazionale e la prosecuzione dell'assistenza allo sviluppo fornita finora. Dobbiamo mantenere una posizione ferma sul rispetto dei diritti umani e delle libertà, e trasmettere messaggi chiari tutti insieme", ha detto Di Maio al G7 Esteri. "Il piano dell'Italia è trasferire 2500 civili afghani
"Con gli ultimi voli atterrati a Roma sono già arrivati in Italia più di 500 afghani, tra ex collaboratori e famiglie. Il nostro piano è trasferire in Italia circa 2500 afghani che hanno collaborato negli anni con le Istituzioni italiane" ha annunciato Di Maio al G7 Esteri.
Abbiamo già erogato all'Unhcr il primo contributo di 250.000 euro per far fronte all'emergenza umanitaria", ha detto, il ministro degli Esteri.
"Tutti ci aspettiamo un numero crescente di richiedenti asilo e migranti dall'Afghanistan. Questo è un problema che non possiamo non affrontare insieme alla comunità internazionale. Dobbiamo definire una politica e una risposta comune in questo senso. Non esistono soluzioni nazionali per un problema di tale portata", ha spiegato il ministro.
"Per quanto riguarda la cooperazione allo sviluppo abbiamo sospeso "de facto" tutte le iniziative bilaterali che coinvolgono le autorità afgane. Siamo invece pronti a contribuire alle iniziative di risposta alle emergenze portate avanti da organizzazioni internazionali. Abbiamo già erogato all'UNHCR il primo contributo di 250.000 euro per far fronte all'emergenza umanitaria", ha concluso.
"Gli afghani, in particolare le donne e le ragazze afghane, hanno combattuto e pagato un prezzo costoso per far progredire le loro condizioni e noi li abbiamo sostenuti in questo sforzo. Non possiamo ora permetterci battute d'arresto sui progressi compiuti in materia di diritti umani e libertà civili", ha detto Di Maio.
È importante, ha aggiunto, lavorare insieme per rafforzare un quadro di sicurezza regionale intorno a Kabul e prevenire qualsiasi impatto destabilizzante che rappresenterebbe una minaccia ben oltre l'area.
"In questi due decenni abbiamo avuto successo nella lotta al terrorismo in Afghanistan e dobbiamo evitare che diventi di nuovo un terreno fertile per il terrorismo. Questo è un chiaro esempio di un interesse condiviso che possiamo perseguire solo in stretta collaborazione con i principali attori regionali, che dobbiamo coinvolgere immediatamente e in modo coordinato", ha detto Di Maio.
"La prima tra le priorità è la protezione dei civili. Manteniamo una presenza diplomatica in aeroporto per facilitare le operazioni di evacuazione, insieme a una squadra militare italiana e in stretto coordinamento con i partner internazionali a terra. Dobbiamo garantire la massima solidarietà e collaborazione per portare a termine le operazioni di evacuazione. Come abbiamo sempre detto: 'dentro insieme, fuori insieme'. Questo deve continuare ad applicarsi", ha detto il ministro degli Esteri italiano.
Sono almeno quattro i morti ad Asadabad - nell'est dell'Afghanistan, vicino al confine con il Pakistan - dove i talebani hanno sparato questa mattina contro la gente durante le celebrazioni annuali dell'indipendenza del Paese. Lo riporta il quotidiano online The National. Non è chiaro ancora se i decessi siano stati provocati dai proiettili dei fondamentalisti o dal fuggi fuggi causato dagli spari.
"Centinaia di persone sono uscite in strada", ha riferito da Asadabad il testimone di Reuters Mohammed Salim, "diverse persone sono rimaste uccise e ferite nella calca e negli spari da parte dei talebani".
Almeno due persone, un uomo e un ragazzo, sono rimaste ferite oggi a Jalalabad (est dell'Afghanistan) quando i talebani hanno sparato sulla folla che sventolava la bandiera nazionale in occasione delle celebrazioni dell'indipendenza del Paese. Lo riporta Al Jazeera, riferendo inoltre che a Khost (sud) i fondamentalisti hanno imposto il coprifuoco per impedire alla popolazione di protestare contro di loro.
Il 19 agosto, l'Afghanistan celebra la sua indipendenza del 1919 dal controllo britannico.
Ieri, i talebani avevano già aperto il fuoco sui manifestanti che sventolavano il tricolore a Jalalabad, uccidendo tre persone. Il vice presidente Amrullah Saleh, che sta cercando di mettere in piedi un'opposizione ai talebani, ha espresso sostegno ai manifestanti col tricolore nazionale.
Oltre 8.500 persone sono state evacuate dall'Afghanistan attraverso l'aeroporto di Kabul da domenica scorsa, giorno in cui i talebani hanno preso il controllo del Paese: lo riporta la Bbc sul suo sito. Finora, gli Stati Uniti hanno trasportato il maggior numero di persone: oltre 5.200, di cui 2.000 nelle ultime 24 ore. Seguono il Regno Unito con 1.200 persone (inclusi cittadini afghani) e la Germania con 900 persone (inclusi 100 afghani).
Sono 12 le persone che sono morte all'aeroporto di Kabul da domenica, quando lo scalo è stato preso d'assalto da afgani e stranieri terrorizzati per l'entrata dei talebani nella capitale. Lo hanno riferito a Skynews sia i talebani che fonti Nato. Migliaia di persone stanno ancora cercando di fuggire dall'Afghanistan attraverso l'aeroporto Hamid Karzai, ma i talebani continuano a lanciare appelli agli afgani affinché tornino nelle loro case.
Bambini oltre il filo spinato Intanto arrivano nuove conferme della drammaticità della situazione che sta vivendo Kabul in queste ore. “È stato orribile, le donne hanno lanciato i loro bambini oltre il filo spinato" all'aeroporto" chiedendo ai soldati di prenderli", racconta Skynews un alto ufficiale afgano. "Alcuni bimbi sono rimasti impigliati nel filo spinato".
L'Italia, presidente di turno del G20, sta lavorando alla possibilità di convocare una riunione straordinaria dei leader delle 20 grandi potenze sull'Afghanistan. Lo confermano fonti di palazzo Chigi, precisando che è ancora prematuro parlare di date. Tuttavia il summit potrebbe tenersi già a settembre, prima del vertice dei leader del G20 in agenda per il 30 e il 31 ottobre.
Due giorni fa, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha indicato il G20 come sede naturale del dialogo sul futuro dell'Afghanistan: "il futuro per l'Italia è fatto di difesa dei diritti fondamentali, di difesa dei diritti delle donne, di protezione di tutti coloro che si sono esposti in questi anni nella difesa di questi diritti in Afghanistan - ha detto Draghi - questo deve essere perseguito in tutti i contesti possibili. Certamente in questa grande opera di collaborazione mondiale entreranno Stati come la Cina, la Russia, l'Arabia Saudita, la Turchia - ha aggiunto il premier - e tutti questi Stati sono membri del G20. Quindi il G20 offre naturalmente una sede dove poter avviare questa opera di collaborazione". "Quest'anno come presidenza del G20 noi siamo pienamente impegnati nel predisporre, nel costruire, una sede appropriata per questa collaborazione", aveva detto Draghi.
Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, sarà in visita in Italia il 26-27 agosto, Lo ha annunciato la portavoce della diplomazia russa, Maria Zakharova, sottolineando che Lavrov ha in programma colloqui col presidente del Consiglio, Mario Draghi, e con l'omologo italiano, Luigi Di Maio.
"Si prevede di condurre un approfondito scambio di opinioni su questioni di attualità dell'agenda internazionale e regionale, compresa l'interazione nel formato G20 e altri formati internazionali, le relazioni con l'Ue e la Nato, la situazione in Ucraina, Afghanistan, Libia, Siria, la situazione nella regione del Mediterraneo", ha spiegato la portavoce. Lavrov con gli interlocutori italiani affronterà anche lo stato e le prospettive delle relazioni bilaterali in ambito politico, commerciale, economico, culturale e umanitario, ha aggiunto Zakharova.
Prima dell'Italia, il ministro russo si recherà a Budapest, il 24 agosto, e poi a Vienna, dal 25 al 26 agosto.
Nella prima intervista tv, sulla Abc, dopo quanto accaduto il presidente americano continua a difendere la sua scelta, anche se per la prima volta ammette: "Non c'era modo di ritirare le truppe Usa dall'Afghanistan senza che ne seguisse il caos".
Joe Biden ha negato che i consiglieri militari gli abbiano detto di mantenere le truppe in Afghanistan e ha ribadito che lui le avrebbe ritirate anche anche senza il precedente accordo di Donald Trump con i talebani.
I talebani devono decidere se vogliono essere riconosciuti dalla comunità internazionale, ha detto Joe Biden, affermando tuttavia di non pensare che abbiano cambiato le loro convinzioni fondamentali. "Credo che stiano attraversando una sorta di crisi esistenziale: vogliono essere riconosciuti dalla comunità internazionale come governo legittimo? Non sono sicuro che lo vogliano", ha spiegato, sottolineando che gli 'studenti' afghani sembrano più fedeli alle loro idee.
I talebani devono confrontarsi con la sfida se sono in grado di provvedere agli afghani, ha detto Joe Biden in una intervista alla Abc, sollevando il problema del cibo, delle entrate per gestire l'economia, della capacità di tenere unita la società "cui dicono di tenere molto". Il presidente ha ribadito che manterrà una pressione economica e diplomatica, senza l'uso di forza militare, per garantire i diritti delle donne.
Il Fondo Monetario Internazionale sospende i fondi per il paese asiatico in mano ai talebani, anche l'Onu evacua il suo personale. Parte andrà in Kazakistan per poter continuare ad aiutare la popolazione afghana. Intanto membri del congresso Usa chiedono un indagine sul ritiro delle truppe. Biden si difende: non c'era modo di farlo "senza che ne seguisse il caos".
Domani riunione virtuale ministri Esteri Nato Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha convocato per venerdì 20 agosto una riunione dei ministri degli Esteri dell'Alleanza Atlantica per fare il punto sull'Afghanistan. Il vertice, spiega Stoltenberg su Twitter, si terrà in modalità virtuale.
L'obiettivo, aggiunge, è "proseguire il nostro stretto coordinamento e discutere l'approccio comune" per il Paese dove "la situazione è estremamente grave e imprevedibile".
"Coloro che hanno preso il potere (i talebani) hanno la responsabilità di assicurare che i terroristi internazionali non riprendano piede", continua Stoltenberg avvertendo che "gli alleati hanno la capacità di vigilare e di rispondere".
La dichiarazione del capo della politica estera dell'Ue Josep Borrell, che ha detto che l'Ue non dovrebbe permettere a Russia e Cina di influenzare l'Afghanistan, è "sorprendente". Lo ha detto il vice ministro degli esteri russo Alexander Grushko.
"Questa è l'ennesima dimostrazione di 'realismo' nella valutazione degli eventi incorso", ha aggiunto. Commentando l'osservazione di Borrell che l'Unione Europea non dovrebbe permettere alla Russia e alla Cina di influenzare l'Afghanistan, Grushko ha detto: "Che cerchino di ostacolarlo". Lo riporta Interfax.
"I talebani ancora non controllano ancora tutto il territorio afghano" e il vice presidente del deposto governo afghano, Amrullah Saleh, e Ahmad Massoud, stanno organizzando la resistenza ai talebani nella valle del Panshir. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, in conferenza stampa al termine dei suoi colloqui a Mosca con l'omologa libica. Lo riporta l'agenzia Ria Novosti. Mosca, ha ribadito il capo della diplomazia russa, sostiene la necessità di "un'urgente transizione verso un dialogo nazionale in Afghanistan, con la partecipazione di tutte le forze contrapposte".
I talebani sono "più sobri e razionali" rispetto all'ultima volta in cui sono saliti al potere in Afghanistan e la Cina spera che diano seguito al "loro atteggiamento positivo" costruendo "un sistema politico adeguato" alla situazione. La portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying, nella conferenza stampa quotidiana, ha osservato che "alcune persone hanno ripetutamente sottolineato la loro sfiducia nei confronti dei talebani, ma quello che voglio dire qui è che nulla al mondo può stare fermo". A tal proposito, ha notato Hua, "preferisco guardare le cose dialetticamente, vedere il passato e il presente, le parole e le azioni".
"Nessuna azione ostile finora da parte dei talebani": lo ha detto il capo del Pentagono Lloyd Austin in un briefing con i giornalisti, assicurando che la linea di comunicazione con i talebani "resta aperta". I talebani non stanno interferendo con le operazioni Usa di evacuazione a Kabul: lo ha detto il capo dello stato maggiore congiunto Mark Milley, Gli Usa "stanno lavorando con i talebani" per garantire l'accesso sicuro degli americani all'aeroporto di Kabul, ha dichiarato il capo del Pentagono Lloyd Austin, aggiungendo che gli Usa non hanno ora la capacità di estendere il perimetro dello scalo né di andare a prendere un grande numero di americani fuori dall'aeroporto. - Ci sono circa 4.500 militari Usa a Kabul per difendere le evacuazioni e finora "non ci sono state interazioni ostili con i talebani" ha concluso Lloyd Austin.
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