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Artistinscena per bitti. Chiude domani la rassegna di teatro, musica e danza donata al paese da 30 compagnia e oltre 150 artisti per ripartire nel post alluvione.

Bitti (Nu), 21 Lug 2021 – Si avvia a essere un successo il festival Artistinscena per Bitti, con teatro, musica e danza, che ha animato le serate del paese barbaricino dal 14 luglio, con un’anteprima il 4, e che si chiuderà domani con un grande saluto solidale verso tutta una comunità colpita lo scorso 28 novembre dall’alluvione. La perdita di vite umane e i disastrosi danni che hanno trasformato diversi rioni del centro abitato sono stati il filo conduttore, a volte centrale nelle attività e a volte meno evidente nel racconto, che ha legato le 30 compagnie e gli oltre 150 artisti accorsi gratuitamente a Bitti per ridare speranza e aiutare la ripartenza attraverso la bellezza dell’arte. Un dono nato spontaneamente all’interno del CUSS (Coordinamento unitario dello spettacolo dal vivo della Sardegna) e fortemente voluto da Elena Musio, direttore artistico dell’iniziativa, che con l’associazione Ilos Teatro di Lula hanno lanciato l’idea e raccolto la straordinaria partecipazione giunta da tutta la regione. Per la buona riuscita degli appuntamenti, l’amministrazione comunale e l’assessore della Cultura, Ivana Bandinu, hanno assicurato l’assistenza e l’accoglienza degli artisti grazie al coinvolgimento della cooperativa Istelai. 

Elena Musio. “Il vero successo di questo festival sta tutto nella solidarietà che il mondo dello spettacolo della nostra Isola è riuscito a mettere assieme, forse per la prima volta non solo in Sardegna ma anche in tutta Italia, nel manifestare vicinanza e sostegno a una terra ferita”: Così Elena Musio che ha aggiunto: “Questa è stata un’esperienza unica, nata dal basso e nel momento più difficile per tutto il nostro comparto che per oltre un anno e mezzo non ha potuto lavorare a causa delle restrizioni da coronavirus. Con Artistinscena abbiamo dimostrato come la forza e la positività dell’arte sono gioia e sorrisi, energia e respiri profondi che ti riempiono i polmoni nel farti rialzare. E poi lo abbiamo fatto con i bambini, le vere vittime dell’alluvione e della pandemia: quei soggetti più indifesi che ci hanno raccontato le loro paure, ma soprattutto le loro straordinarie speranze”. Com

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