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Giustizia penale: oggi decide il Consiglio dei Ministri. Grillini completamente assenti.

Roma, 8 Lug 2021 - Approda oggi in consiglio dei ministri la riforma del processo penale messa a punto dalla guardasigilli Marta Cartabia con l'obiettivo di velocizzare i tempi della giustizia e renderli compatibili con gli obiettivi del Pnrr e gli standard europei. Mario Draghi prova a chiudere un capitolo molto delicato per la sua maggioranza e sbloccare una partita che procede più a rilento del previsto. Il pacchetto di proposte del ministro della giustizia verrà discusso in Consiglio dei Ministri per essere politicamente blindato.

L'intervento è corposo: dal reset della durata delle indagini preliminari, al 'contingentamento' della obbligatorietà dell'azione penale e al capitolo sanzioni e riti alternativi, ma soprattutto per il ritorno 'parziale' della prescrizione, un tema che rischia di terremotare definitivamente il Movimento 5 Stelle. Una parte del movimento 5 stelle è pronta a salire sulle barricate contro ogni modifica della riforma Bonafede.

Prescrizione - su questo tema spinoso, la mediazione sarebbe possibile grazie ad una norma che non prevede la cancellazione della riforma targata 5 Stelle, mentre per i gradi successivi di introdurre un meccanismo processuale di "improcedibilità": due anni di tempo per chiudere l'appello, un anno per la cassazione, decorsi i quali il processo si chiude. Non sono previsti sconti di pena per il condannato mentre per l'assolto termina ogni procedimento. Quindi non tramonterebbe del tutto il cavallo di battaglia dei M5s.

Indagini preliminari - si prevede, secondo quanto si apprende, l'introduzione di termini stretti per la durata delle indagini preliminari, affidate al controllo dei Gip. L'ipotesi più accreditata - tra quelle emerse - concede sei mesi dalla data in cui la persona viene iscritta nel registro delle notizie di reato per le contravvenzioni. Per i delitti più gravi si passa a diciotto mesi, è il caso del narcotraffico, associazioni mafiose, terrorismo. Resta la 'livella' dei dodici mesi per gli altri reati. Solo una volta il Pm potrà chiedere la proroga dei tempi di indagine, per non oltre sei mesi, e solo nei casi di maggiore complessità. Il giudice avrà il controllo dei tempi e allo spirare dei termini potrà chiedere al Pm di prendere le sue decisioni sul destino del fascicolo aperto.

Azione penale -  non sarà più a totale discrezione delle procure e il principio della obbligatorietà troverà un 'correttivo' nelle indicazioni che verranno dal parlamento che stabilirà le priorità sulle quale concentrarsi. Ogni anno il guardasigilli nella sua relazione sullo stato della giustizia darà delle 'coordinate' sotto forma di atto di indirizzo.

Giustizia riparativa - sfoltire, drasticamente, i fascicoli penali. Con l'ampia apertura alle sanzioni alternative come la 'messa alla prova' che contempla la possibilità per l'indagato di chiedere subito al giudice nella fase delle indagini preliminari di fare i lavori socialmente utili. Il processo viene sospeso e se l'indagato svolge correttamente l'impegno che gli è stato affidato si arriva al proscioglimento per prescrizione del reato. Si pensa di allagare a molti reati di non significativo allarme sociale questa 'chance'. Si preme molto anche sui riti alternativi come i patteggiamenti. 

Matteo Salvini fa sapere che il complesso delle proposte va bene. Nel M5s fino all'ultimo si cerca una mediazione, che eviti di spaccare un movimento già in grande difficoltà e scongiuri quel muro contro muro che potrebbe portare all'astensione se non addirittura al voto contrario dei ministri in Cdm. Sulla giustizia sembra ripetersi la spaccatura tra contiani (più duri) e grillini (più soft). Il Pd rivendica di aver incassato, su questo come su altri punti, il via libera a sue proposte e anche Leu con Federico Conte difende la scelta della prescrizione processuale. Ma Dem e Leu vogliono mediare con il movimento, per evitare fratture con gli ex alleati: "Sul termine di fase e ad esempio il suo slittamento per processi di particolare complessità si può trovare una quadra", dice Alfredo Bazoli. "Va in soffitta la riforma Bonafede", esulta da Azione Enrico Costa. 

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