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Sempre più pesanti i bombardamenti su Gaza, pioggia di razzi su Tel Aviv.

Cagliari, 16 Magg 2021 - Sono "i raid aerei più intensi degli ultimi sette giorni", così al Jazeera ha descritto gli attacchi israeliani di questa notte sulla striscia di Gaza. I jet israeliani - scrive sul sito dell'emittente il corrispondente Safwat al-Kahlout - hanno effettuato 150 attacchi aerei nelle prime ore di oggi, di cui almeno 60 nella sola Gaza City.

Suonano le sirene nei kibbutz di Nirim e di Ein Haslosha, nel deserto del Negev. Lo riporta l'esercito israeliano (Idf), senza aggiungere ulteriori dettagli. L'esercito riferisce anche che la Striscia di Gaza dovrebbe terminare oggi le sue riserve di combustibile necessarie ad alimentare l'impianto elettrico dell'enclave palestinese. Con lo scoppio dell'ultima escalation lunedì scorso, l'esercito di Israele ha chiuso il valico di frontiera di Kerem Shalom, attraverso cui avveniva il rifornimento di combustibile a Gaza, bloccandone il flusso e riducendo la fornitura di elettricità nella Striscia a quattro-cinque ore al giorno. "Avranno problemi nell'operatività del loro impianto elettrico perché non hanno carburante", ha confermato il portavoce di Idf Hidai Zilberman, "questo avrà un impatto significativo sulla quantità di elettricità a Gaza".

Dall'inizio del conflitto da Gaza sono stati lanciati verso Israele 2.900 razzi, ma 450 di essi si sono rivelati difettosi e sono caduti all'interno della Striscia. Lo rende noto il portavoce militare israeliano. Le batterie Iron Dome hanno intercettato 1.150 razzi. Altri ancora sono caduti in zone aperte. Nelle ultime 24 ore, secondo il portavoce, Israele ha colpito a Gaza 90 obiettivi di Hamas e della Jihad Islamica.

Israele ha bombardato la casa del capo di Hamas a Gaza, Yehya Al-Sinwar, e il gruppo islamista ha lanciato raffiche di razzi a Tel Aviv mentre le ostilità si protraggono nel settimo giorno senza alcun segno di diminuzione. Secondo fonti sanitarie sono almeno tre palestinesi uccisi negli attacchi aerei israeliani sulla Striscia e molti sono i feriti. Fonti locali e residenti denunciano su twitter decine di attacchi consecutivi sulle strade principali di Gaza City, che ostacolano anche i soccorsi delle ambulanze.

Il bombardamento israeliano su Gaza City ha sfiorato l'edificio che ospita l'Agenzia dell'Onu per i Rifugiati Palestinesi (Unrwa). Lo riporta il direttore dell'ente Matthias Schmale in un tweet, "dio aiuti il popolo di #gaza - scrive in un post.

Dopo una tregua durata un paio d'ore, verso mezzanotte, Hamas aveva lanciato una pesante raffica di razzi da Gaza verso il centro e il sud di Israele. Secondo l'esercito israeliano negli stessi minuti un veicolo palestinese ha sfondato un checkpoint militare e ha tentato di travolgere i soldati israeliani a sud-ovest di Hebron. Un soldato israeliano ha risposto all'attentato sparando verso il veicolo.

È di almeno 153 morti il bilancio dei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, dall'inizio dell'ultima escalation bellica, arrivata al settimo giorno. A riferirlo è il ministero della Salute di Gaza.

Ieri Israele ha distrutto un edificio di 12 piani a Gaza City che ospitava l'Associated Press e Al Jazeera. L'esercito israeliano ha detto che l'edificio di al-Jala era un obiettivo militare legittimo, contenente gli uffici militari di Hamas, e che aveva avvisato i civili di uscire dall'edificio prima dell'attacco. L'AP ha condannato l'attacco e ha chiesto a Israele di fornire le prove: "Non abbiamo avuto alcuna indicazione che Hamas fosse nell'edificio o che fosse attivo nell'edificio", ha dichiarato la testata giornalistica. In quella che è stata definita una rappresaglia per la distruzione da parte di Israele dell'edificio Theal-Jala, Hamas ha lanciato razzi contro Tel Aviv e le città nel sud di Israele.

Ai fedeli ebrei continua a essere vietato l'accesso alla Spianata delle Moschee a Gerusalemme, sullo sfondo del perdurare dell'operazione 'Guardiano delle Mura', lanciata da Israele in risposta agli attacchi con razzi da Gaza. "Riceviamo con grande dispiacere e grave choc la notizia del perdurare della chiusura del Monte del Tempio (come gli ebrei chiamano la Spianata delle Moschee) agli ebrei e invece la sua apertura ai musulmani", si legge in una nota della leadership delle organizzazioni del Monte del Tempio, rilanciata da Arutz Sheva, emittente dei coloni. "La chiusura del Monte del Tempio agli ebrei è un grave colpo" alla comunità e "chiude la possibilità di pregare per il successo dei combattimenti", continua la nota.

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ieri sera aveva confermato che le operazioni dell'esercito israeliano andranno avanti fino a quando sarà necessario e Netanyahu ha poi accusato Hamas di "aver commesso un doppio crimine di guerra" prendendo di mira i civili e usando i civili palestinesi come "scudi umani". Il primo ministro israeliano ha promesso di "continuare a rispondere con forza" ai lanci di razzi dalla Striscia di Gaza. Nel corso di un intervento televisivo, Netanyahu ha detto che i bombardamenti aerei continueranno "fintanto che è necessario" e che Israele farà il possibile per evitare vittime tra i civili. Secondo il premier israeliano "chi ha la responsabilità di questo conflitto non siamo noi, ma coloro che ci attaccano".

Atteso per questa mattina il gabinetto di sicurezza, il ristretto comitato dei ministri che ha potere di prendere decisioni di guerra, per valutare i prossimi passi da intraprendere nei combattimenti contro Hamas. Lo riporta il Times of Israel.

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha ricordato "a tutte le parti che qualsiasi attacco indiscriminato contro le strutture civili e mediatiche viola il diritto internazionale e deve essere evitato a tutti i costi".

L'inviato del presidente Joe Biden, Hady Amr, è arrivato in Israele venerdì per i colloqui. Biden ha parlato con Netanyahu e il presidente palestinese Mahmoud Abbas nella tarda serata di ieri e li ha aggiornati sugli sforzi diplomatici degli Stati Uniti. Oggi è prevista la riunione del Consiglio di Sicurezza delle nazioni Unite.

Ogni mediazione è complicata dal fatto che gli Stati Uniti e la maggior parte delle potenze occidentali non parlano con Hamas, considerata un'organizzazione terroristica. E Abbas, la cui base di potere è nella Cisgiordania occupata, esercita poca influenza su Hamas a Gaza. Anche Nazioni Unite ed Egitto stanno lavorando per riportare la calma, ma non hanno ancora mostrato segni di progresso. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si dovrebbe riunire oggi. Sia Israele che Hamas hanno insistito che avrebbero continuato il loro fuoco transfrontaliero.

Il conflitto è stato accompagnato da violenze tra le comunità miste di ebrei e arabi, con sinagoghe attaccate e negozi di proprietà araba vandalizzati. C'è stata anche un'impennata di scontri mortali nella Cisgiordania occupata. Almeno 12 palestinesi sono stati uccisi dalle truppe israeliane, la maggior parte durante gli scontri. Sono anche state arrestate 890 persone.

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