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Rapina a Serramanna del 10 febbraio del 2019: arrestato grazie ai carabinieri del Ris di Cagliari uno degli autori.

Serramanna (Ca), 30 Gen 2021 - Quella avvenuta a Serramanna alle ore 01.40 del 10 febbraio 2019 era stata una rapina molto cruenta. Infatti, alle ore 00.40 alcuni individui parzialmente travisati con cappello e sciarpa, con addosso casacche di colore giallo con la scritta “Polizia”, avevano suonato il campanello della villetta di Roberto Pillitu, nel territorio del comune di Serramanna in località “Su Campu e s’Egua “e non ottenendo risposta, vista l’assenza della famiglia che era fuori casa, per il battesimo del figlio neonato del proprietario di casa, hanno insistito per altre cinque volte e poi hanno deciso di aspettare le vittime.

Alle ore 01.15 circa, Pillitu, sua moglie Stefania Sebis e il neonato, a bordo della BMW di proprietà, hanno fatto rientro presso la loro abitazione, dove, dopo aver varcato il cancello d’ingresso e percorso il breve vialetto che conduce alla villetta, erano stati affrontati dai malfattori. Quindi l’uomo avendo compreso che si trattava di malviventi, disinteressandosi dei propri familiari e ritenendo di essere solo lui l’obiettivo di una incombente azione criminale, ha cercato di rientrare in macchina con l’intento di scappare. Ma questa mossa è stata notata e ostacolata dai rapinatori e da ciò ne è nata una violenta colluttazione, a seguito della quale, il Pillitu, nonostante ferito da ripetuti colpi sferrati, a suo dire, con il calcio di una pistola impugnata da uno degli aggressori, era riuscito a divincolarsi dalla presa per poi raggiungere, con una rapida corsa, il vicino deposito di macchine agricole della sua azienda.

Il 36enne proprietario di casa, montato su un trattore, si era quindi diretto verso i campi vicini, dove la Fiat Panda degli aggressori non avrebbe potuto raggiungerlo. Si era infine immesso su uno sterrato allo scopo di velocizzare la propria marcia diretta alla ricerca di soccorsi, quando si era visto raggiungere da dietro dai malfattori in fuga. Qui, la vittima è passata dalla difesa all’attacco ed ha optato per una manovra pericolosa. Innestata la retromarcia è andato contro l’auto degli aggressori rendendola così inutilizzabile. A questo punto gli intrusi si erano dati alla fuga a piedi per la campagna.

Subito dopo la richiesta d’aiuto sono giunti sul posto i carabinieri della Stazione del paese e, fra le altre operazioni preliminari che debbono essere svolte in queste circostanze, hanno fatto trasportare la Fiat Panda presso la sede del Ris di Cagliari. Sarà questa l’opzione vincente.

In seguito, spaventati dal rischio corso, i quattro rapinatori avevano abbandonato sull’auto una serie di oggetti, sui quali i tecnici del reparto speciale dell’Arma hanno potuto effettuare una serie di indagini biologiche e dattiloscopiche, tali da raggiungere il risultato voluto. Quindi gli operatori scientifici, all’esito dell’indagine svolta, hanno identificato il principale esecutore della rapina. Infatti i positivi riscontri sono stati ottenuti oltre che con indagini tradizionali, grazie alle determinanti risultanze analitiche dei rilievi svolti dal Ris sull’auto dei rapinatori, cui sono susseguiti approfonditi esami interdisciplinari di laboratorio che hanno permesso di isolare su un reperto il profilo genetico di Ananio Manca.

A questo punto tali gravi e precisi indizi di colpevolezza, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del principale indagato. Stamattina alle prime luci dell’alba a Posada di Torpé e Nuoro, i carabinieri della Compagnia di Sanluri insieme a quelli dell’Arma locale, hanno dato esecuzione al provvedimento e ad alcuni decreti di perquisizione, con l’ausilio della Squadriglia CC di Monte Pizzinnu e di una squadra operativa più 2 unità cinofile (antidroga e anti esplosivo) dello Squadrone Elitrasportato CC Cacciatori di Abbasanta. Hanno rintracciato e catturato per quella rapina in abitazione Ananio Manca, 36enne, nato a Nuoro ma residente a Torpé, celibe, nullafacente, sottoposto altresì oggi a contestuale perquisizione sulle due abitazioni di cui dispone.

Nell’attività sono stati rinvenuti oltre euro 6.600 euro in contanti, 5 artifizi esplosivi contenenti grammi 300 circa di polvere da sparo, 4 cartucce per fucile cal. 12, materiale tecnologico vario, 2 radio portatili e indumenti vari utili alla prosecuzione degli accertamenti.

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