Uta (Ca), 14 Dic 2020 – I carabinieri della Stazione di Uta, dopo una lunga indagine fatta di appostamenti e relazioni giornaliere con i tecnici dell’Enel, hanno finalmente individuato il loro obbiettivo: un capannone industriale trasformato in una vera e propria serra per la produzione intensiva di Marijuana destinata allo spaccio.
L’attività d’indagine nasce proprio dalla collaborazione tra personale del gestore di energia elettrica e gli investigatori dell’Arma che dopo numerosi accertamenti sono riusciti ad individuare quel luogo con “consumi anomali” di cui avevano notizia. E perciò all’imbrunire, i militari hanno fatto irruzione ed hanno sorpreso due giovani di 30 e 37 anni, mentre curavano l’estesa piantagione composta da 505 piante di Cannabis Indica.
Nel corso delle operazioni sono stati anche sequestrati 7 trasformatori a timer elettrici, 2 inverter, 61 scatole di derivazione, 15 ventilatori, 2 split a pompa di calore compresi di motore esterno, 17 termoconvettori ad aria calda, 54 lampade alogene con relativo alloggiamento e 22 involucri contenenti la droga già pronta per essere piazzati sul mercato.

Quindi i due ‘Coltivatori’ sono stati dichiarati in arresto per coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e una volta ultimate le formalità di legge in caserma sono stati riaccompagnati nelle loro abitazione dove rimarranno a disposizione dell’A.G. in regime di arresti domiciliari.
Questa operazione antidroga per i carabinieri è un risultato importante messo a segno soprattutto a ridosso delle festività natalizie, periodo durante il quale la richiesta di stupefacente fa registrare un significativo incremento.











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