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Conclusa l’operazione “Marina Express” da parte degli agenti della Squadra Mobile della Questura di Cagliari: in carcere i due promotori.

Cagliari - Si è conclusa nella tarda serata di ieri, l’operazione “Marina Express”, iniziata tra il 2017 e il 2018 per il recupero delle aree urbane particolarmente afflitte dal fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti e sostenuta dall’azione investigativa della Seconda Sezione – Contrasto alla Criminalità Diffusa della Squadra Mobile, con particolare attenzione alle aree urbane di via Tevere, San Michele e Is Mirrionis, il cui mercato della droga spesso confluiva, attraverso precisi corrieri, nell’area della movida cittadina concentrata nel quartiere cittadino della “Marina”.

Già, tra dicembre 2017 e gennaio del 2018, il sodalizio criminale aveva subito un duro colpo, quando gli investigatori della Mobile avevano arrestato, in flagranza di reato, 15 persone, sequestrato quasi 5 chilogrammi di droga (tra Cocaina, Hashish e Marijuana) e denaro contante per un ammontare di circa 20.000,00 euro.          

Perciò ieri sera, proseguendo l’attività coordinata dalla Procura della Repubblica di Cagliari, proprio gli stessi poliziotti hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Andrea Murru, di 36 anni, di Cagliari, pregiudicato e Jonathan Pirina, di 29 anni, del capoluogo anche lui.

Con l’aiuto anche di attività tecniche, è stata acclarata l’esistenza di una vera e propria organizzazione messa in atto da Murru, che nel tempo era riuscito ad acquisire il totale controllo della “piazza” di spaccio di via Tevere n. 20, gestendo ed affidando la vendita della droga a fedeli spacciatori, alcuni muniti di borsello a tracolla con le dosi della droga già pronte. Questi spacciatori venivano “protetti” da alcune vedette posizionate nei vari punti strategici e approvvigionati da altri soggetti che custodivano il grosso dello stupefacente che man mano veniva suddiviso in dosi.

Il proseguo delle attività investigative hanno permesso di comprendere il funzionamento e la composizione della struttura organizzativa che prevedeva l’impiego di giovani spacciatori, di vedette e custodi, dove ognuno di questi ruoli aveva un modus operandi proprio e specifico.

Durante le indagini è emerso, inoltre, che un componente del predetto sodalizio intratteneva stretti rapporti con il noto trafficante Jonathan PIRINA, per occasionali approvvigionamenti di sostanze stupefacente. L’emergere della figura del PIRINA, coadiuvato in tutto e per tutto dalla sua compagna, aveva aperto un nuovo scenario all’interno dell’indagine e poiché questi agiva in maniera autonoma e slegata dal gruppo di via Tevere, le attenzioni sono state rivolte su di lui, seguendo un ulteriore “filone” investigativo che comprendeva anche i suoi affiliati.

Infatti, Pirina, oltreché fungere da “grossista” per il rifornimento dei vari spacciatori, gestiva piramidalmente un suo gruppo consolidato fatto di validi collaboratori, attraverso i quali riforniva di droghe la zona della “Marina” di Cagliari, dove lo spaccio avveniva nei piccoli vicoli del quartiere, oltre ad una vasta area urbana approvvigionata di Cocaina che veniva distribuita, per tutto l’arco della giornata, grazie a pusher che si muovevano a bordo di motocicli ed autovetture, seguendo il criterio di smistamento tipico dei “pony express”.

Quest’ultimo settore era quindi riservato quasi esclusivamente a dei clienti fidelizzati che contattavano lo spacciatore attraverso dei numeri di telefono dedicati, la maggior parte dei quali intestati a personaggi fittizi, con i quali si fissavano appuntamenti e quantitativi da acquistare. E proprio alcuni dei malviventi facenti parte ai due gruppi, erano stati arrestati tra l’inizio del 2018 e la fine dell’anno precedente, nella flagranza di reato – tra cui Cristian Viola, il principale fornitore di Cocaina - permettendo di acquisire oggettivi riscontri che, di conseguenza, hanno avvalorato il contenuto di numerose conversazioni intercettate durante l’inchiesta. Tuttora sono 24 le persone che rimangono sottoposte ad indagini.

Eseguito dai carabinieri della Stazione di San Bartolomeo un ordine di carcerazione nei confronti di un pensionato colpevole di atti sessuali con minorenne.

Cagliari - Ieri a Cagliari, i carabinieri della Stazione “San Bartolomeo”, in esecuzione di un ordine per la carcerazione con prosecuzione della detenzione in regime di arresti domiciliari, hanno arrestato un 62enne nato a Oschiri ma residente a Cagliari, pensionato, con precedenti denunce a carico.

L’uomo è stato riconosciuto colpevole del reato di atti sessuali con minorenne, commesso a Cagliari il 24 gennaio 2018 ed ora per questo dovrà scontare una condanna definitiva di un anno, 9 mesi e 25 giorni di reclusione.

L’arrestato è stato rintracciato in città, condotto in caserma, dove gli è stato notificato il provvedimento ormai esecutivo e, al termine degli atti di rito, su disposizione della A.G è stato riportato nella sua abitazione dove sconterà la pena.

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