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Omicidio Colleferro, già pieno lo stadio per i funerali di Willy e sarà presenta anche il primo ministro Conte.

Colleferro, 12 Sett 2020 - È già pieno lo stadio comunale "Pierluigi Tintisona" di Paliano dove alle ore 10 si tengono i funerali di Willy, il ventunenne ucciso brutalmente a calci e pugni a Colleferro la settimana scorsa. Amici, parenti e conoscenti si sono radunati nello stadio, indossando tutti una maglietta bianca in segno di purezza. Le esequie saranno celebrate da Monsignor. Mauro Parmeggiani, vescovo di Palestrina. Atteso alla cerimonia anche il premier Giuseppe Conte.
Tutta la cittadina si stringe attorno alla famiglia del ragazzo ucciso. Qui, dove tutto è accaduto, si sta già lavorando perché da questa tragedia nasca qualcosa di bello, una 'Piazza della memoria' intitolata a Willy, come ha confermato il sindaco Pierluigi Sanna in un lungo post su Facebook in cui si è scagliato contro il racconto di Colleferro "come il luogo peggiore del pianeta. Willy c'è morto in braccio a noi Colleferrini: chiediamo rispetto del nostro dolore".

Si aggrava intanto la posizione dei quattro arrestati per la morte del ventunenne, avvenuta nella notte tra sabato e domenica a Colleferro: all'esito dell'autopsia, la procura di Velletri ha deciso di procedere per omicidio volontario e non più per omicidio preterintenzionale. Dall'esame autoptico, infatti, i colpi inferti a Willy sono stati "ben assestati e non casuali".

Gli investigatori, intanto, stanno continuando ad ascoltare i testimoni che hanno assistito alla lite che ha portato al pestaggio dell'aiuto cuoco capoverdiano, originata da un pesante apprezzamento rivolto ad un gruppo di tre ragazze del gruppo di Colleferro. Altri soggetti potrebbero finire sotto inchiesta anche se dal legale di Marco e Gabriele Bianchi, i due fratelli indagati per la morte di Willy, l'avvocato Mario Pica, è arrivato un secco no comment in merito alla notizia di altri cinque possibili indagati. "Non accusiamo le persone, difendiamo i nostri assistiti ma non accusiamo nessuno", ha dichiarato. Nessun commento anche in merito alle tre ragazze con cui Marco Bianchi si sarebbe appartato al cimitero prima di ricevere la chiamata che lo portò al locale Due di Picche, come ha raccontato agli inquirenti e come citato nell'ordinanza di convalida del fermo.

Intanto, sembra chiarirsi anche la polemica sui ritardi nei soccorsi. L'azienda regionale emergenza sanitaria Ares 118, ha infatti diramato una nota in cui smentisce la notizia di stampa sull'ora intercorsa tra la chiamata e l'arrivo del mezzo. "La chiamata per il soccorso in questione è stata trasmessa dal Nue 112 alla nostra centrale operativa alle 3" e "la centrale operativa, dopo aver effettuato il triage, ha inviato sul posto l'ambulanza della postazione di Montelanico alle 3.33 - precisa la nota - L'ambulanza è giunta sul posto alle 3.45: dall'attivazione del mezzo all'arrivo sul posto, dunque, sono trascorsi 12 minuti".
 

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