Berlino, 23 Ago 2020 – È vergognoso che l’Unione Europea non abbia scritto una riga di condanna contro il dittatore russo, Ras-Putin. Contro Lukashenko minacce di sanzioni ma in Russia, dove gli oppositori, giornalisti e atri che danno fastidio al ‘Re’ che scrivono contro il presidente-satrapo, muoiono. Almeno, in Bielorussia chi si oppone al penultimo dittatore, ultimo è Putin anche se nessuno ne parla, finisce in carcere. Come è successo al povero avvocato, l’unico che potrebbe intaccare il potere assoluto che Putin ha in parlamento che esegue solo ai sui ordini e approva le leggi che il Cremlino propone senza fiatare, e sicuramente se Alexei partecipasse alle elezioni politiche, il Ras russo ne uscirebbe molto ma molto ridimensionato e, quindi, depotenziato. Cosa che lui vuole e vorrebbe evitare.
Ora, per i sanitari tedeschi è "cruciale" capire perché Alexei Navalny sia in coma. Lo ha detto il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier dopo che l'oppositore russo, per il quale si sospetta un avvelenamento, è stato trasferito in aereo in Germania e ricoverato all'ospedale Charité di Berlino. "Spero che quanti possono contribuire a rispondere a questa domanda lo facciano", ha aggiunto in dichiarazioni a margine del festival di Salisburgo in Austria. "Mi auguro - ha aggiunto - che Navalny si riprenda presto e pienamente, che riconquisti la salute in modo da poter continuare a lavorare".
Navalny, per il momento scampato ai sicari del Cremlino, è ricoverato "in condizioni stabili" all'ospedale della Charité a Berlino. Nella capitale tedesca è atterrato con un aereo organizzato dall'Ong "Cinema for Peace" dotato del necessario equipaggiamento medico e in compagnia di alcuni medici tedeschi che ieri l'avevano potuto visitare a Omsk, in Siberia.

Era collassato giovedì scorso durante un volo verso Mosca. A detta dei suoi collaboratori, colui che è considerato il volto più noto dell'opposizione contro il presidente russo Vladimir Putin, aveva solo bevuto un tè e quindi è stato vittima di un avvelenamento.
Le sue condizioni sono state definite "stabili" durante il volo e anche dopo l'atterraggio, come ha riferito alla Bild il fondatore dell'organizzazione, Jaka Bizily. Secondo quanto reso noto dalla direzione dell'ospedale berlinese, Navalny è attualmente sottoposto ad un ampio procedimento diagnostico. I medici daranno commenti sulle sue condizioni e sui successivi trattamenti dopo tutte le analisi del caso e dopo le consultazioni con la famiglia del dissidente, molto probabilmente non prima di lunedì.
Dopo il collasso, l'attivista 44enne è stato fino a ieri sera ricoverato presso la terapia intensiva di una clinica a Omsk, sempre in stato di coma. Mentre il suo staff denuncia un avvelenamento, i medici russi che hanno visitato Navalny a Omsk hanno parlato di un "disturbo metabolico". I medici che lo avevano in cura a Omsk si erano rifiutati di permettere il suo trasferimento, ma hanno cambiato idea dopo l'insistenza della sua famiglia.
Quando l'aereo ha lasciato Omsk, la moglie Yulia ha ringraziato i sostenitori su Instagram per la loro "tenacia". "Senza il vostro sostegno, non saremmo stati in grado di portarlo via", ha scritto. Il ministero regionale della salute di Omsk ha reso noto nel frattempo che sia caffeina che alcol sono stati trovati nelle urine di Navalny, ma "non sono stati rilevati veleni". Il portavoce di Navalny, Kira Yarmysh, ha invece precisato che non aveva bevuto alcolici né assunto farmaci.
Davanti al rifiuto del personale sanitario locale per un trasferimento, la moglie di Navalny aveva fatto appello direttamente a Putin, mentre i suoi collaboratori chiedevano l'intervento della Corte europea dei diritti dell'uomo.
Il gruppo per i diritti umani Cinema for Peace ha dichiarato di aver finanziato il trasporto medico con denaro privato, sebbene il suo capo Bizilj non abbia rivelato l'elenco dei donatori che ha messo insieme all'ultimo minuto. Yulia aveva dichiarato ai giornalisti il desiderio che Navalny fosse "in un ospedale indipendente, di cui ci fidiamo". Il suo portavoce, Yarmysh, ha poi twittato che "la battaglia per la vita e per la salute di Alexei è appena iniziata, ma almeno ora abbiamo fatto il primo passo".
I medici che hanno preso in cura l'oppositore russo Navalny all'ospedale Charité di Berlino intendono fare una prima dichiarazione sulle sue condizioni lunedì 24 agosto. Lo ha dichiarato la portavoce dell'ospedale, Manuela Zingl, come riportano i media tedeschi. "Una dichiarazione dei medici che lo hanno in cura può essere attesa lunedì", ha detto la portavoce, secondo cui si sta discutendo la possibilità di una conferenza stampa o se piuttosto optare per un comunicato, considerate le misure di cautela imposta imposte dall'epidemia da coronavirus.
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