Roma, 30 Apr 2020 - Record di guariti dal coronavirus in Italia. Sono 75.945, con un incremento record di 4.693 rispetto a ieri. L'aumento maggiore dall'inizio dell'emergenza. Di questi, 2.999 si sono registrati in Emilia Romagna. Calo record in un solo giorno anche dei malati per coronavirus. Sono scesi a 101.551, con un decremento di 3.106 in 24 ore. "Sono 285 da ieri i decessi e sono 101 i pazienti in meno, rispetto a ieri, in terapia intensiva. In tutto ora sono 1.694". I dati di oggi sul contrasto alla diffusione del coronavirus sono molto confortanti rispetto ai giorni scorsi, diversi indicatori sono in netto miglioramento, ma "l'emergenza non è finita". L'ammonimento a non abbassare la guardia è venuto dal capo della Protezione civile, Angelo Borrelli.
Sale a 205.463 il numero di casi totali di coronavirus in Italia dall'inizio dell'epidemia, +1.872 rispetto a ieri (quando l'incremento era stato di 2.086). Dato particolarmente incoraggiante in virtù dei tamponi eseguiti, 68.456, record assoluto, con il tasso positivi/tamponi che scende al 2,7%. E' quanto emerge dal bollettino quotidiano della Protezione Civile. In calo i decessi, 285 oggi contro i 323 di ieri, per un totale di 27.967 vittime. Ma soprattutto nuovo record di guariti, oggi ben 4.693, più del doppio dei nuovi casi, che porta il totale a 75.945. Per effetto di questi dati il numero delle persone attualmente positive cala in maniera più sostanziale: -3.106 (ieri -548), per un totale che scende a 101.551. Di questi, a conferma del costante calo della pressione sugli ospedali, 18.149 sono ricoverati (-1.061 su ieri) e 1.694 sono in terapia intensiva (-101), mentre in 81.708 sono in isolamento domiciliare. Sono 68.456 i tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore e 41.441 le persone sottoposte al test. In totale da inizio emergenza sono stati eseguiti 1.979.217 e sono 1.354.901 le persone sottoposte al test.
Il bollettino del Dipartimento della Protezione civile che monitora la situazione dell'epidemia coronavirus in Italia registra un +1872 alla voce incremento dei casi rispetto a ieri. Le Regioni con un incremento ancora a 3 cifre sono Lombardia +598, Piemonte +428, Emilia-Romagna +259 Veneto +135, Liguria +104. In totale i casi positivi al coronavirus in Italia dall'inizio dell'epidemia sono 205.463.
Quella di oggi è l'ultima conferenza stampa della Protezione Civile sull'emergenza coronavirus. Lo ha annunciato il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli. "Come vedete dai dati - ha detto - ci avviamo verso una nuova fase dell'evoluzione dell'emergenza e quindi abbiamo deciso di interrompere qui la nostra conferenza stampa". "Non mancheremo di fornire aggiornamenti quotidiani - ha aggiunto Borrelli - come abbiamo sempre fatto". Borrelli ha quindi fatto un elenco delle attività svolte in questi due mesi da Dipartimento, esprimendo anche parole di ringraziamento per il supporto finora assicurato dalle forze armate, dalle forze dell'ordine, dal volontariato - medici e infermieri compresi che fanno parte delle task force costituite ad hoc - e dai Paesi esteri. Ad oggi sono oltre 700mila le giornate/uomo di volontariato prestate in questa emergenza. Da Borrelli ringraziamenti anche al premier Conte e a tutti i ministri, alla Rai e agli organi di informazione.
"I dati di oggi molto confortanti: gli indici che siamo abituati a seguire vanno nella direzione giusta. Vediamo un calo di 3mila unità tra gli attualmente positivi, e un aumento di persone dimesse o guariti per quasi 5.000 unità. Abbiamo 9 regioni con meno di 10 decessi giornalieri, una conferma che le misure attuate hanno portato a una drastica riduzione della straordinaria pressione sul servizio sanitario. Se guardiamo gli ultimi 15 giorni abbiamo dimezzato il numero dei deceduti, raddoppiato i guariti, ridotto della metà le terapie intensive e ridotto significativamente il numero dei ricoverati. Poi va sottolineato che il sistema sta facendo più tamponi, e il rapporto positivi/tamponi è sceso sotto il 3%, considerata una soglia cruciale per dire che il numero di positivi è contenuto". Lo ha detto Luca Richeldi, pneumologo del policlinico Gemelli e membro del comitato tecnico-scientifico, nel punto stampa in Protezione Civile.
La data del 4 maggio e i giorni a seguire "non ci preoccupano, se si avrà senso civico, se ci si muoverà con responsabilità e rispettando le regole di distanziamento e di igiene. Evitando assembramenti riusciremo a governare la situazione". Lo ha detto il capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile, Angelo Borrelli, in quello che è stato annunciato come l'ultimo briefing con la stampa sull'emergenza coronavirus.
"L'approccio regionalizzato sulle misure è stato discusso, ma la situazione è complicata. Bisogna considerare vari aspetti dal punto di vista sanitario e legislativo. Essendo noi una nazione, la base nazionale è utile. Va usato il buon senso". Lo ha detto Luca Richeldi. "Certamente ci saranno delle piccole variazioni, per esempio le zone rosse, che sono provvedimenti locali", ha aggiunto. "Non c'è comunque un approccio al 100% giusto nazionale o al 100% giusto regionale, il dibattito è in corso non solo da noi ma in tutto il mondo".
Ammontano a quasi 143 milioni di euro le donazioni degli italiani a favore del fondo istituito presso il Dipartimento della Protezione civile per l'acquisto di DPI e di ventilatori per la respirazione assistita dei pazienti vittima del coronavirus. Lo ha riferito il capo del Dipartimento, Angelo Borrelli, nel briefing con la stampa. Un altro dato riguarda il fondo istituito per sostenere le famiglie di medici ed infermieri deceduti nel corso della loro lotta al virus: sono quasi 6,3 milioni gli euro finora raccolti, "e vorremmo che fossero di più".
"Stiamo facendo più tamponi, testare le persone è il punto cruciale per contenere la diffusione del virus e il rapporto tra tamponi eseguiti e positivi è sceso sotto il 3%, una soglia cruciale per dire che la quantità di tamponi è sufficiente e il numero dei positivi è contenuto. Naturalmente questa non è la fine della storia, ma solo per dire che il quadro è confortante, la diffusione del virus è rallentata, la pressione sul servizio sanitario si è interrotta e noi siamo da una parte più pronti e da una parte più consapevoli della sfida che ci attende nelle prossime settimane e nei prossimi mesi". Lo ha detto Luca Richeldi.
“Il quadro che abbiamo oggi è molto confortante. La diffusione del virus è rallentata, la pressione sul servizio sanitario si è ridotta, siamo pronti e più consapevoli della sfida che si sta aspettando nelle prossime settimane e nei prossimi mesi". Lo ha detto Luca Richeldi, membro del comitato tecnico-scientifico della Protezione Civile, nel corso della conferenza stampa per fare il punto sull'emergenza. "Negli ultimi 15 giorni di lockdown abbiamo dimezzato il numero dei deceduti, raddoppiato il numero dei guariti, ridotto della metà i ricoverati in terapia intensiva e ridotto significativamente il numero dei ricoverati. Il quadro dice che stiamo andando nella direzione giusta", ha aggiunto.
"Oggi vediamo 6 regioni che non riportano decessi per Sars-Cov-2, e 9 regioni con meno di 10 decessi giornalieri". È uno dei dati evidenziati da Luca Richeldi, primario di Pneumologia della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs di Roma e componente del Comitato tecnico-scientifico sul coronavirus, durante la conferenza stampa alla Protezione civile a Roma.
"Non sappiamo quanto dura l'immunità. Certamente lo studio è importante, intanto perché è su Nature, e poi dà risultati molto chiari: su questo gruppo di pazienti tutti hanno sviluppato anticorpi. E' il presupposto per sviluppare un'immunità protettiva, non è detto che lo sia davvero. E ci dice che nella maggioranza di questi pazienti la risposta al virus è sostenuta e ha un misurabile livello all'interno del sangue periferico, sarà quindi certamente in futuro uno strumento come minimo per misurare la diffusione del virus, ma anche sperare che ci sia almeno una temporanea protezione rispetto alla reinfezione". Lo ha detto Luca Richeldi, in merito allo studio pubblicato su Nature che ha confermato la presenza di anticorpi nei guariti da coronavirus.
Aver affrontato, e tuttora affrontare, l'emergenza coronavirus "è un'esperienza mai vista in questo Paese, mai un'emergenza così intensa e crescente nella dimensione". Lo ha detto Angelo Borrelli, capo della Protezione civile, nel briefing - l'ultimo, è stato annunciato - con la stampa. "Abbiamo una serie di conferme - ha aggiunto -, a cominciare dal nostro servizio sanitario. E inoltre c'è stata una grande prova di serietà da parte dei cittadini e questo farà bene al futuro del nostro Paese".
Assolutamente no, c'è bisogno di grande senso civico da parte dei nostri connazionali. Bisognerà muoversi in caso di reale esigenza e rispettare il distanziamento. Se tutti quanti rispetteremo le regole riusciremo a governare la situazione". Lo ha detto Angelo Borrelli.
Le indicazioni generali a livello nazionale "sono indispensabili", ma "ci saranno sicuramente delle piccole variazioni e ci saranno sicuramente delle zone rosse" a livello locale. Lo ha detto lo pneumologo e membro del Cts Luca Richeldi in conferenza stampa alla Protezione Civile rispondendo a chi gli chiedeva perché si è deciso di non utilizzare un approccio regionale per le riaperture. “È una questione molto complessa - ha spiegato - Ci sono da tenere in considerazione vari aspetti legislativi, logistici e anche scientifici". Dunque gli aspetti generali sono fondamentali e poi devono esserci interventi a livello locale.
Per la Protezione civile "c'è sempre una prossima volta...". Così Angelo Borrelli, capo del Dipartimento nazionale, ha salutato i giornalisti al termine di quella che è stata annunciata come l'ultima conferenza stampa periodica tenuta sull'emergenza coronavirus in Italia. Una frase ovviamente non malaugurante, ma per sottolineare come il compito della Protezione civile sia a 360 gradi, come siano diverse e le più varie le emergenze che di volta in volta un Paese è chiamato ad affrontare con grosso impegno.