Press "Enter" to skip to content

Coronavirus – Conte dopo le scuse della Von der Leyen replica: “Serve più coraggio”

Roma, 3 Apr 2020 – Scuse accettate ma la presunta buona volontà della tedesca presidente dell’Unione Europea, messa lì dalla sua madrina Merkel, per salvaguardare gli interessi della cancelliera poco incline a dare ma a prendere si, non basta. Bisogna fare di più per tutti. Infatti, nella sua risposta, Conte ha detto che "È il momento di mostrare più ambizione, più unità e più coraggio. Di fronte a una tempesta come il Covid-19 che riguarda tutti, non serve un salvagente per l'Italia: serve una scialuppa di salvataggio solida, europea, che conduca i nostri Paesi uniti al riparo". Lo scrive il premier Giuseppe Conte in una lettera su Repubblica in risposta alla missiva della presidente della Commissione Ue, Ursula vonder Leyen, pubblicata ieri sullo stesso quotidiano.

Dopo l'ultimo Consiglio europeo, "alcune anticipazioni dei lavori tecnici che ho potuto visionare non sembrano affatto all'altezza del compito che la storia ci ha assegnato. Si continua a insistere nel ricorso a strumenti come il Mes che appaiono totalmente inadeguati rispetto agli scopi da perseguire", evidenzia Conte, che rilancia la proposta di un European Recovery and Reinvestment Plan, necessario anche per"non perdere la sfida della competizione globale".

"Si tratta di un progetto coraggioso e ambizioso che richiede un supporto finanziario condiviso e, pertanto, ha bisogno di strumenti innovativi come gli European Recovery Bond: dei titoli di Stato europei che siano utili a finanziare gli sforzi straordinari che l'Europa dovrà mettere in campo per ricostruire il suo tessuto sociale ed economico", spiega Conte, ribadendo che i titoli "non sono volti a condividere il debito che ognuno dei nostri Paesi ha ereditato dal passato, e nemmeno a far sì che i cittadini di alcuni Paesi abbiano a pagare anche un solo euro per il debito futuro di altri".

" Bisogna sfruttare a pieno la vera 'potenza di fuoco' della famiglia europea, - aggiunge il primo ministro italiano - di cui tutti noi siamo parte, per dare vita a un grande programma comune e condiviso di sostegno e di rilancio della nostra economia, e per assicurare un futuro degno alle famiglie, alle imprese, ai lavoratori, e a tutti i nostri figli", rileva il presidente del Consiglio.

"Siamo chiamati a compiere un salto di qualità che ci qualifichi come 'unione' da un punto di vista politico e sociale, prima ancora che economico", prosegue Conte, secondo cui "deve essere la solidarietà l'inchiostro con cui scrivere questa pagina di storia: la storia di Paesi che stanno contraendo debiti per difendersi da un male di cui non hanno colpa, pur di proteggere le proprie comunità, salvaguardando le vite dei loro membri, soprattutto dei più fragili, e pur di preservare il proprio tessuto economico-sociale".