Roma, 4 Mar 220 - Scuole e università chiuse in tutta Italia, fino a metà marzo. Sono poche righe battute dalle agenzie ad annunciare la misura decisa dal governo. E' in corso a Palazzo Chigi- mentre nell'aula del Senato prosegue l'esame del decreto-legge del 23 febbraio (già approvato dalla Camera) recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza da Covid-19- la riunione tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i ministri per fare il punto sugli interventi da mettere in campo. La linea, stando a quanto trapela anche dalle riunioni che si sono tenute ieri tra il premier, i capi delegazione della maggioranza e i capigruppo dei partiti, è quella di puntare alla gestione dell'emergenza sanitaria e solo in un secondo momento concentrarsi sul rilancio delle misure economiche.
Intanto, è pronto il piano del Governo per aumentare i posti di terapia intensiva sul territorio. È delineato in una circolare del ministero della Salute. Si prevede un incremento del 50% dei posti letto in terapia intensiva e del 100% nelle unità di pneumologia e malattie infettive. Prevista la "rimodulazione locale delle attività ospedaliere", ed è "necessario ridistribuire il personale sanitario per l'assistenza, con un percorso formativo 'rapido', qualificante per il supporto respiratorio per infermieri e medici". Il percorso formativo "rapido", indicato nella circolare del ministero, è destinato a infermieri e medici da dedicare alle aree di terapia sub-intensiva. A tal fine, si raccomanda l'utilizzo dei corsi Fad (Formazione a distanza) disponibili presso l'Istituto superiore di sanità. Indicato poi l'utilizzo delle strutture private accreditate "per ridurre la pressione sulle strutture pubbliche mediante trasferimento e presa in carico di pazienti non affetti da Covid-19". Per garantire inoltre il trasporto dei pazienti critici, la circolare indica che "dovranno essere costituiti pool di anestesisti-rianimatori provenienti non solo dalla Regione interessata, ma anche da altre Regioni meno interessate". Bisognerà poi identificare anche "una o più strutture-stabilimenti ospedalieri da dedicare alla gestione esclusiva del paziente affetto da Covid-19". La circolare è stata pubblica l'1 marzo 2020 ed è indirizzata a Protezione civile, ministeri, assessorati, federazioni degli ordini e istituzioni sanitarie.
Nel frattempo, l'Esercito ha inviato nel Lodigiano i primi medici chiesti dalla sanità lombarda alla Difesa. Si tratta di un cardiologo, due anestesisti e quattro infermieri professionisti in rinforzo agli ospedali. Tutti provengono dal Centro Ospedaliero dell'Esercito di Milano.
"Stiamo rispettando in modo assolutamente responsabile le direttive date dal Governo, ma ci sono 3.400 attività che sono ormai bloccate da venti giorni. Moltissime di queste, che sono piccole o piccolissime imprese, se purtroppo non riusciranno ad avere un sostegno e anche la possibilità dopo di lavorare, rischieranno di non avere mai più una riapertura, Questo ci preoccupa" ha detto il sindaco di Codogno, Francesco Passerini. "Ieri ho avuto una chiamata diretta con la viceministro della Salute, che ringrazio perché è stata assolutamente disponibile nell'ascoltare le problematiche, ma per il resto dal Governo manca quella che è una presenza sul territorio e la presa incarico dei problemi delle persone. Condivido questo sentimento anche con gli altri sindaci".
Si registrano, nel frattempo, le prime conseguenze extra sanitarie con camionisti che non vogliono entrare in Italia non tanto per la paura di contrarre il coronavirus ma perché "rischiamo la quarantena" che potrebbe essere loro imposta al ritorno in patria, fermandoli per 15 giorni. "Un mezzo pesante, proveniente dalla Germania, che avrebbe dovuto consegnare materiali a Gorizia per i lavori di sistemazione di una scuola, è rimasto fermo al Brennero, perché non si trovano autisti disposti a guidarlo in Italia" rende noto il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna.
La merce trasportata dal camion ha attraversato regolarmente l'Austria, ma poi si è fermata all'ingresso in Italia. "Questo, purtroppo, fa capire l'assoluta necessità di abbassare i toni, pur nell'ambito di una comunicazione trasparente, perché altrimenti rischiamo davvero di mettere in ginocchio l'economia italiana e di fermare il Paese" ha concluso Ziberna.
Altro allarme, poi, quello lanciato da Confturismo-Confcommercio che indica in oltre 7 miliardi la perdita in arrivo. Nel prossimo trimestre, 1 marzo - 31 maggio, sono previsti 31,625 milioni di turisti in meno in Italia. "La situazione è drammatica per tutto il comparto", afferma il presidente, Luca Patanè. "Purtroppo stiamo pagando le conseguenze di una comunicazione mediatica molto più letale del virus".
Nuovo scontro sull'asse Parigi-Roma. Provocazioni francesi sull'emergenza Coronavirus che gli italiani non possono accettare. L' intento - scrive La Nazione - era di fare della satira, ma il risultato è stato disastroso. La messa in onda sul canale francese Canal+ di un video contro l'Italia ha suscitato aspre polemiche nel nostro Paese e la richiesta di scuse, poi arrivate. L' emittente d' Oltralpe ieri - spiega il quotidiano La Nazione - ha trasmesso uno spot di una inesistente 'pizza corona', prodotta in un fantomatico forno italiano. Nello sketch di venti secondi, un pizzaiolo malaticcio tossisce ripetutamente e addirittura sputa catarro su una pizza appena sfornata.
La protesta di Roma non si è fatta attendere: il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha chiesto all'emittente di "rispettare i nostri prodotti e il Made in Italy, eccellenze che non hanno pari nel mondo" e ha sottolineato che in queste circostanze «i media avrebbero l'obbligo morale di fornire un'Informazione corretta e trasparente sulla reale dimensione del fenomeno in Italia. L'indignazione italiana - si legge - ha costretto l'emittente privata a rimuove lo spot. Canal+ "si scusa coi nostri amici italiani per la trasmissione di una breve sequenza di pessimo gusto, soprattutto nel contesto attuale", ha detto un portavoce.
Duemila e 263 contagiati, 1000 in isolamento, 229 in terapia intensiva, 79 i deceduti, ma anche 160 guarigioni. Il punto del capo della Protezione civile. Questi i dati comunicati ieri dal commissario Angelo Borrelli, cui si aggiungono i due casi emersi in serata, un prete di Udine e un consigliere del Friuli Venezia Giulia- e altri 10 di oggi. Si tratta di un anziano (proveniente dal Molise) risultato positivo nel Frusinate. E' stato trasferito allo 'Spallanzani'; di un uomo di Vasto, attualmente ricoverato in isolamento all'ospedale San Pio. Il campione è stato inviato all'Istituto Superiore di Sanità per le contro analisi; un 31 enne positivo a Chiusi, dove il sindaco ha chiuso tutte le scuole (15 giorni per le primarie e quattro per tutte le altre); un caso positivo a Pontremoli, chiuse le scuole; un 50 enne di Livorno, ricoverato in rianimazione; una paziente del Campus Bio-medico di Roma; due assessori della Regione Emilia Romagna: si tratta del neo assessore alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini, e della neo assessora alla Montagna Barbara Lori. Negativo il presidente Stefano Bonaccini; un primo caso a Forio d'Ischia, si tratta di un turista proveniente dalla Lombardia; e un carabiniere in servizio presso alla stazione di Fornovo, in provincia di Parma.
"Non c'è un focolaio nel Lazio. In tutto sono 22 i casi positivi (due sono i cinesi, ndr) di cui 3 gravi". 56 in tutto i pazienti ricoverati allo Spallanzani di Roma. "Tutti i ricoverati sono in condizioni cliniche che non destano preoccupazioni a eccezione di tre che presentano una polmonite interstiziale bilaterale in terapia antivirale e che necessitano di supporto respiratorio". "Tutti i casi positivi, al momento, ancora presentano un link epidemiologico con le aree del Nord del Paese o con un caso confermato" recita il bollettino odierno.
Il traghetto Rhapsody della compagnia Grandi Navi Veloci è in isolamento nell'area della riparazioni navali di Genova con a bordo una cinquantina di marittimi. L'Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera del Ministero della Salute ha comunicato alla Capitaneria di Porto del capoluogo ligure che un passeggero sbarcato lo scorso 27 febbraio nel porto di La Goulette, in Tunisia, è risultato positivo al virus.
Per i 50 marittimi a bordo della nave, che ha poi raggiunto il porto di Genova dove doveva essere sottoposta a lavori di manutenzione, è quindi scattato l'isolamento in attesa che finiscano i controlli di rito.