Roma, 3 Feb 2020 - L'epidemia di coronavirus ha provocato la prima vittima fuori dalla Cina, nelle Filippine. A Wuhan, focolaio dell'infezione, dopo dieci giorni di quarantena le autorità hanno stretto ancora di più le maglie isolando anche i casi sospetti, mentre i contagi in tutto il paese hanno superato i 14.450, provocando 304 morti, mentre nel mondo sono saliti a quota 14.637. In compenso sono arrivate anche notizie positive, con 443 persone dimesse o guarite dopo aver contratto il virus in tutto il Pianeta.
La persona deceduta nelle Filippine era un 44enne cinese arrivato da Wuhan, dove a quanto sembra si era ammalato, ha reso noto l'Oms, che giovedì scorso ha proclamato lo stato d'emergenza globale temendo una più virulenta diffusione del coronavirus fuori dalla Cina. In tutto il mondo sono ormai 27 i paesi toccati dai contagi, con due nuovi casi registrati in Germania, arrivati a 10, il numero più alto in Europa e dietro i12 ammalati in Australia.
È atterrato all'aeroporto militare di Pratica di Mare l'aereo con la sessantina di italiani che hanno lasciato Wuhan a causa del coronavirus. Non è potuto salire sull'aereo diretto a Roma uno degli italiani che si trova a Wuhan perché aveva la febbre. È un ragazzo di 17 anni. Il ragazzo si trovava ospite di una famiglia a 400 chilometri da Wuhan, nell'ambito di un progetto che prevede un anno scolastico all'estero.
Lo si apprende da fonti diplomatiche che spiegano come i protocolli sanitari internazionali vietino di salire a bordo a chi mostra sintomi che potrebbero essere riconducibili al coronavirus, per la tutela degli altri passeggeri. Il connazionale, assicurano le fonti, è seguito attentamente da personale medico, dell'ambasciata e del ministero degli Esteri cinese. L'Unità di crisi della Farnesina è in stretto contatto con la famiglia.
Dopo gli accertamenti i 56 connazionali hanno lasciato l'aeroporto a bordo di due pullman militari, per andare alla città militare della Cecchignola dove passeranno un periodo di quarantena per due settimane, il tempo massimo di incubazione del virus. Sia il personale sanitario, sia i soldati a bordo, sia i passeggeri indossavano mascherine e occhiali protettivi.
I connazionali, accompagnati dal viceministro della Salute Pierpaolo Silieri hanno viaggiato su un Boeing 767 del quattordicesimo stormo dell'Aeronautica militare, equipaggiato per l'assistenza sanitaria, con medici e infermieri a bordo.
In un tweet, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ringrazia tutti coloro che si sono mobilitati per il rientro degli italiani da Wuhan, città da cui è partita l'epidemia del coronavirus. "Appena atterrati a Pratica di Mare. Grazie - scrive il ministro - al personale medico, militare e a tutte le articolazioni dello Stato che hanno lavorato per riportare in Italia i nostri connazionali a Wuhan".
Anche altri paesi hanno messo in atto misure per i rimpatri. Dopo un primo volo qualche giorno fa un secondo aereo francese è atterrato in una base militare vicino a Marsiglia con a bordo 250 persone di 30 nazionalità. Tra loro 65 francesi e molti europei, che dovrebbero rientrare subito nei loro paesi per sottoporsi alle verifiche necessarie.
Sempre più paesi stanno bloccando gli arrivi dalla Cina e diverse aziende straniere hanno chiuso temporaneamente gli impianti locali ed i negozi. I ministri della Salute del G7 si consulteranno in una conferenza telefonica per elaborare una risposta "uniforme" alla crisi. Al centro dei lavori della task-force che si è riunita questa mattina al ministero, la preparazione per il vertice in teleconferenza dei ministri della Salute previsto per questo pomeriggio. Tra i temi affrontati anche l'innalzamento del livello dei controlli su tutti i porti e gli aeroporti.
In Cina le misure draconiane per contrastare l'epidemia sono state adottate anche fuori dalla provincia focolaio di Hubei. Zhejiang, città di nove milioni di abitanti sulla costa, ha ristretto i movimenti dei suoi residenti e ha chiuso le strade, inclusi i 46 caselli autostradali. A Hong Kong i lavoratori degli ospedali hanno proclamato uno sciopero fin quando il confine con la terraferma non verrà completamente chiuso. Pechino, come se non bastasse, deve fare i conti anche con un'economia nazionale indebolita dalla chiusura verso l'esterno. In questo scenario, la Banca centrale ha annunciato una max iniezione di liquidità sui mercati per 1.200 miliardi di yuan (173 mld di dollari).
Una bimba è nata il 30 gennaio in un ospedale in Cina da una donna incinta infettata dal nuovo coronavirus. Mamma e bimba ora sono in condizioni stabili, e la piccola non è risultata positiva al virus. Lo informa in un tweet China Daily. "Buone notizie! - si legge nel tweet - una donna incinta infettata dal nuovo coronavirus ha dato alla luce una bambina in buona salute in un ospedale di Harbin, nella provincia di Heilongjiang, il 30 gennaio. Sia la mamma che la bimba sono in quarantena. Il tweet è corredato da immagini del personale sanitario, che indossa tute e protezioni al volto, con la piccola.
La federazione internazionale delle compagnie di crociera (Clia) ha annunciato che non ammetteranno più sulle navi da crociera passeggeri che siano stati di recente in Cina, dove è in corso l'epidemia di coronavirus. "I membri del Clia (Cruise Lines International Association) hanno sospeso le crociere dalla Cina continentale e non ammetteranno a bordo alcuna persona - ospite o membro dell'equipaggio - che abbia viaggiato nella Cina continentale negli ultimi 14 giorni.
La Cina "necessita urgentemente" di materiale protettivo e di equipaggiamenti medici con l'epidemia del nuovo coronavirus di Wuhan che continua a tenere un passo sostenuto, visto che i 361 morti attuali hanno superato i 349 della Sars del 2003, mentre i contagiati sono più di 17.000. "Quello di cui la Cina necessita urgentemente allo stato sono le maschere mediche, le tute protettive e gli occhiali protettivi", ha commentato la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying, in un briefing online con i media.
Il cuore della crisi resta l'Hubei, dove si sono registrati 45 nuovi decessi, tanto che la città di Huanggang ha chiuso gli esercizi commerciali, ad eccezione di supermercati, mercati agricoli e farmacie. E in tutta la provincia le vacanze per il capodanno lunare sono state estese fino al 13 febbraio. Wuhan, dove il coronavirus ha attecchito, è stremata da una quarantena di fatto che dura dal 23 gennaio, con i cittadini barricati in casa o in fila per farsi visitare. D'ora in avanti, tra l'altro, scatterà l'isolamento in "aree designate" anche delle persone sospettate di aver contratto il virus, a cui è stata diagnosticata febbre collegata alla polmonite oppure che semplicemente sono stati in stretto contatto con i contagiati.
La buona notizia è che si iniziano a registrare numeri importanti anche sul fronte delle guarigioni. Nell'ultimo bollettino, la Commissione sanitaria nazionale ha reso noto che fino a sabato sera 328 persone sono state dimesse dagli ospedali, 85 in un giorno, 45 nell'Hubei e 37 in un solo ospedale a Wuhan. Proprio a Wuhan, inoltre, è stata completata a tempo di record la prima struttura specializzata per il trattamento del coronavirus, con mille posti letto e una capacità di accoglienza di 10mila pazienti, che sarà gestita da medici militari. Dal 6 febbraio sarà affiancata da un ospedale gemello con 1.500 posti letto.
Il Vaticano ha spedito in Cina circa 600.000-700.000 mascherine per aiutare a prevenire la diffusione del contagio da Coronavirus. Lo scrive il Global Times, tabloid del Quotidiano del Popolo, definendo l'iniziativa, che ha avuto il sostegno dell'elemosiniere pontificio card. Konrad Krajewski, della Farmacia Vaticana e delle comunità cristiane cinesi in Italia, "espressione della preoccupazione della Santa Sede per l'epidemia". Le operazioni sono state coordinate dal vice rettore del Pontificio Collegio Urbaniano Vincenzo Han Duo.
Hong Kong ha chiuso tutti i valichi di frontiera con la Cina continentale, ad eccezione del checkpoint congiunto della baia di Shenzhen e del ponte Hong Kong-Zhuhai-Macao. Rimane aperto anche l'aeroporto internazionale. Lo ha annunciato la governatrice Carrie Lam. Si tratta delle misure più rigorose prese finora dalle autorità dell'ex colonia britannica per contenere il contagio dal coronavirus della polmonite.
La Cina sta valutando se ammorbidire il target di crescita per il 2020 nell'ambito di una più ampia revisione dei suoi piani dopo la diffusione del coronavirus. Lo riporta l'agenzia Bloomberg secondo cui il governo potrebbe mettere in campo una serie di misure a sostegno dell'economia, tra cui un innalzamento del tetto al rapporto tra deficit e pil. Il target annuale di crescita cinese viene generalmente reso noto a marzo. Secondo gli economisti la Cina dovrebbe puntare a una crescita "attorno al 6%" dopo il range 6-6,5% fissato per il 2019, chiuso con una crescita del 6,1%.