Cagliari, 26 Dic 2019 – Nell’ambito delle iniziative volte a prevenire l’utilizzo del sistema finanziario per scopi illeciti, i militari della Guardia di Finanza sono solitamente chiamati ad effettuare attività ispettive nei confronti dell’ampia platea di soggetti individuati dalla normativa antiriciclaggio, tra cui professionisti operanti nell’area giuridica, destinatari di attività mirate alla verifica dell’osservanza delle specifiche disposizioni in materia. E in questo contesto operativo, le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Cagliari hanno recentemente concluso tre attività ispettive in materia di antiriciclaggio, nei confronti di altrettanti professionisti operanti nella provincia cagliaritana.
In un primo intervento, i militari, nel corso di un’ispezione eseguita nei confronti di un notaio, hanno riscontrato la violazione agli obblighi riguardanti l’adeguata verifica della clientela, obblighi che, ai sensi della normativa di settore, prevedono misure di identificazione della stessa, anche in base a specifici indici di rischio di riciclaggio.
Nello specifico, l’analisi delle parcelle emesse nonché dei singoli fascicoli relativi a ciascun cliente, ha consentito di evidenziare la mancanza di alcuni documenti costituenti elementi del cd “presidio antiriciclaggio”, quali il conferimento dell’incarico, il documento di identità del soggetto e il documento di valutazione del rischio associato al cliente nel contesto.
Analoghe violazioni sono state riscontrate anche in una seconda circostanza, durante un controllo eseguito nei confronti di un avvocato.
Per entrambi, le violazioni hanno comportato l’irrogazione di una sanzione pari, nel massimo, a 50.000 euro.
In un terzo caso, il controllo eseguito nei confronti di uno studio legale, operante nel settore contabile, ha consentito di rilevare l’omessa comunicazione al Ministero dell’Economia e delle Finanze di trasferimenti di denaro contante, oltre la soglia consentita di € 3.000, effettuate da propri assistiti, per un totale di circa € 45.500 euro, senza l’utilizzo di strumenti tracciabili o intermediari autorizzati.
Nei confronti dei soci dello studio sono state comminate sanzioni anche in questo caso pari, nel massimo a 50.000 euro.
Nel 2019, i controlli operati nel comparto descritto, sono stati 12 che hanno condotto all’accertamento di 18 condotte costituenti violazioni alla normativa in materia ed alla verbalizzazione di complessivi 189 soggetti