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Sport e Benessere – Come rendere efficace la comunicazione tra Personal Trainer e Cliente – Seconda Parte – Rubrica a cura del dottor Andrea Melis.

Cagliari, 22 Dic 2019 - Laddove i primi cinque assiomi ci hanno permesso di dare alla nostra e altrui comunicazione una valenza più profonda, gli ultimi cinque assiomi ci danno il potere di conoscere schemi che ripetuti nel tempo portano a problematiche di incomprensione a volte anche molto gravi.

Come avevo detto nella prima parte, conoscere questi assiomi, questi dieci assiomi, può permetterci, mettendo in pratica quello che leggeremo, di capire come comunicare efficacemente, come capire se ci sono modalità comunicative disfunzionali e come fare per porre rimedio.

Che tu sia un cliente o un Trainer trarrai benefici da questi assiomi non solo nel setting dell'allenamento ma in tutto il resto della tua vita.

Se sei un Trainer quest'articolo può darti degli spunti per essere più efficiente nella comunicazione, migliorando il tuo status professionale.

Gli assiomi che vedremo rappresentano la controparte disfunzionale di quelli che abbiamo visto nell'ultimo articolo.

Vi offrirò degli esempi di riferimento ovviamente per rendere più chiaro il tutto.

 

1) LA SQUALIFICA (RISPETTO AL PRIMO ASSIOMA).

È una modalità comunicativa dove si risponde ad una domanda senza dare una risposta, di fatto si devia rispetto al contenuto.

Se ripetuta crea dissidi e nervosismo, se si struttura crea patologia (Comunicazione Schizofrenica).

Esempio n°1.

Il Trainer chiede al cliente se ha eseguito l'esercizio e quest'ultimo elude la domanda, cambiando argomento, dicendo che in palestra c'è veramente tanto caldo e non risponde.

Esempio n°2.

Il cliente chiede al Trainer quanto manca alla fine dell'allenamento perché ha il tempo contato per quel giorno.

Il Trainer dice al cliente di pensare ad allenarsi ed elude la domanda.

Se queste modalità chiaramente si presentano una volta ogni tanto non succede niente.

Se diventano croniche e univoche il discorso cambia, quest'ultimo punto si può applicare a tutti gli assiomi di quest'articolo.

2) La Disconferma (Rispetto Al Secondo Assioma)

In questo caso in sede di comunicazione il destinatario non tiene conto in nessun modo del messaggio del mittente.

Il feedback non conferma ne smentisce mettendo l'interlocutore in difficoltà da subito.

Semplificando, chi attua la disconferma non riconosce il valore delle idee, dei sentimenti, del modo di pensare, del modo di essere, (Disconferma Parziale) oppure nei casi più gravi, della persona stessa (Disconferma Totale).

Esempio n°1.

Il cliente non si sta allenando bene da giorni, adduce delle giustificazioni per uno stato di forma non ottimale, il Personal Trainer come replica rimane sempre con le braccia conserte e con il " Muso lungo " senza esprimere un'opinione chiara.

Esempio n°2.

Il cliente durante la seduta comunica al Trainer che l'allenamento è durissimo e non ce la fa più.

La risposta ricevuta è di continuare perché non è vero, secondo il Coach che il cliente non ce la fa più.

Esempio n°3.

Il cliente indossa dei pantaloncini corti per un " Leg Day " (Seduta solo arti inferiori ), Il Personal Trainer gli/ le dice che sono meglio quelli lunghi per l'allenamento.

La volta successiva il cliente indossa quelli lunghi e il Personal Trainer gli dice che erano meglio quelli corti.

Il cliente cambia di nuovo indossando quelli corti e il Trainer ripete che forse eranon meglio quelli lunghi.

Il cliente finisce dall'analista.

A scopo cautelativo porta anche il Trainer.

3) I PROBLEMI DI PUNTEGGIATURA

(RISPETTO AL TERZO ASSIOMA)

In questo caso ogni persona punteggia la conversazione dando tutte le colpe sempre agli altri e mettendosi sempre dalla parte della ragione.

Un altro aspetto da considerare è la cosiddetta " Profezia Autoverificantesi "'

La persona si comporta secondo una modalità, figlia di credenze mentali pregresse, strutturata in base a esperienze passate.

Il problema di punteggiatura scaturisce dalla confusione tra causa ed effetto.

La comunicazione che si instaura è una comunicazione rigida.

Vediamo gli esempi.

Esempio n°1.

Il Personal Trainer e il cliente si danno reciprocamente le colpe per il mancato raggiungimento dei risultati, senza rivedere più le loro posizioni o attuare una modalità più razionale e più figlia del Problem Solving per capire dove sta l'errore o gli errori.

Esempio n° 2.

Il Personal Trainer si lamenta sempre che non guadagna abbastanza.

Nei luoghi dove potrebbe avviare trattative con dei potenziali clienti anziché avere un atteggiamento positivo e propositivo si presenta polemico e negativo.

Questo atteggiamento non fornisce un'immagine di sé professionalmente vincente.

Al posto di studiare per migliorarsi e mostrarsi coerente e costante nel servizio che offre per differenziarsi si autocommisera.

Tutto ciò ovviamente i clienti li tiene alla larga.

Ciò che ha profetizzato il Trainer si realizza.

I fattori causa/effetto si confondono.

4) I DIFETTI DI DECODIFICAZIONE (RISPETTO AL QUARTO ASSIOMA).

Riguarda i difetti di traduzione del messaggio analogico in numerico.

Per farla semplice è il classico " Qui pro Quo " che si presenta quando il mittente esprime un messaggio analogico che può dare adito a svariate interpretazioni al posto di quello numerico che è correlazionato al linguaggio verbale quindi più preciso e diretto.

Esempio.

Il/La Personal Trainer vede che il cliente di sesso opposto sta eseguendo un esercizio con una tecnica errata che può portare al rischio di infortunio.

Si avvicina per correggerlo /a.

Il cliente vive questo avvicinamento come una violazione dello spazio interpersonale e non come un intervento necessario per scongiurare un possibile problema.

5) ESCALATION SIMMETRICA (RISPETTO AL QUINTO ASSIOMA).

Laddove la competitività tra i due membri di una relazione si accende e sale di intensità senza arrestarsi, la diretta conseguenza è un conflitto che se non risolto porta alla rottura della relazione.

Esempio.

Il Personal Trainer incrementa gradualmente i carichi del proprio o la propria cliente per migliorare le performance.

Prendiamo un esempio al femminile.

La cliente si oppone (Questa credenza è purtroppo, ancora radicata in alcuni esponenti del gentil sesso ) perché dice che sollevando carichi pesanti diventerà fisicamente come un uomo.

Ovviamente non è fisiologicamente possibile perché l'uomo e la donna non hanno quantitativamente la stessa distribuzione ormonale.

Il Personal Trainer con razionalità ed evidenze scientifiche smonta questa credenza.

La cliente rimane ferma nelle sue posizioni e attacca comunicativamente il Coach rifiutando il nuovo carico allenante.

In assenza di un compromesso ragionevolmente valido, la comunicazione sfocia in un conflitto.

6) LA COMPLEMENTARIETÀ RIGIDA (RISPETTO AL QUINTO ASSIOMA).

Si tratta di una modalità relazionale dove uno dei due membri è sempre in posizione Up e l'altro in posizione Down, in parole povere uno domina la comunicazione e l'altro la subisce.

Esempio.

Un Personal Trainer che comanda a bacchetta il cliente dicendogli/le cosa deve fare senza mai tenere conto della sua opinione è un esempio.

Anziché costruire un protocollo intorno alle esigenze del cliente realizza un programma in maniera solipsistica.

Chiosa finale.

Ritengo che a livello comunicativo la maggior parte delle responsabilità le abbia il Personal Trainer.

Deve avere la capacità di saper ascoltare e saper comunicare.

Il semplice parlare non è alle volte sinonimo di efficacia ed efficienza nel rapporto professionale con il cliente.

Questi strumenti pratici servono ad offrire un modo di approcciarsi, qualitativamente superiore, al complesso e affascinante mondo dell'Ars Eloquentia, in un contesto dove il raggiungimento dell'obbiettivo finale passa attraverso una capacità oratoria di alto livello. A.M.

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