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Ocse: crescita Pil italiano dovrebbe riprendere ‘gradualmente’, a 0,4% nel 2020 e a 0,5% nel 2021

Cagliari, 21 Nov 2019 - La crescita del Pil italiano dovrebbe riprendere "molto gradualmente", allo 0,4% nel 2020 e allo 0,5% nel 2021, contro lo 0,2% del 2019: è quanto emerge dalle Prospettive economiche dell'Ocse. Per l'Ocse da un lato peseranno la "fiacca domanda esterna" e le "persistenti incertezze" legate agli attriti commerciali globali dall'altro" i consumi interni dovrebbero crescere in modo moderato, spinti dalla stabilizzazione della fiducia dei consumatori e dai tagli al cuneo fiscale per molti lavori dipendenti". Inoltre sottolinea l'Ocse "Con la riduzione delle incertezze legate alla politica interna, le condizioni di finanziamento diverranno più agevoli e gli incentivi fiscali dovrebbero sostenere gli investimenti".
L'avanzo primario dell'Italia continuerà a calare, dall'1,3% del Pil nel 2018 e nel 2019 all'1% nel 2020, per poi stabilizzarsi nel 2021: è quanto si legge nelle Prospettive economiche dell' Ocse diffuse oggi a Parigi. Secondo l'organismo, l'avanzo primario ha un impatto diretto sulla situazione del debito pubblico, che - secondo l'Economic Outlook - crescerà al 136% del Pil nel 2019 e al 136,1% nel 2020, prima di tornare a scendere, al 135,6%, a partire dal 2021.
Il tasso di disoccupazione dell'Italia è calato al 10% nel 2019 e nel 2020 dopo il 10,6% del 2018. Secondo l'organismo, il dato dovrebbe tornare a crescere, al 10,2%, nel 2021. "L'occupazione -scrive l'Ocse nella scheda di sintesi dedicata all'Italia - ha continuato a crescere, anche se ad un ritmo più lento, con una quota maggiore di nuove assunzioni coperte da contratti a tempo indeterminato".
L'organizzazione invita quindi l'Italia a ridurre il debito in "modo sostenibile" e a "favorire la crescita specie nelle aree in ritardo", attraverso un "piano di bilancio credibile a medio termine" e ad "ambiziose riforme strutturali".