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Venezia, è ancora allerta previsto picco di 160 cm

Venezia, 17 Nov 2019 - Acqua alta per tutto il fine settimana a Venezia. Il centro maree del Comune comunica che il livello dell'acqua in città si manterrà ancora per diverso tempo con valori elevati. Per oggi è prevista una nuova allerta con un picco, alle 12.30, di 160 centimetri. La previsione è aggravata dal fatto che i modelli di calcolo prefigurano mezza giornata di marea oltre il metro. Il massimo di 160 sarà preceduto da un'ondata di marea. Stanotte alle 3 il livello dell'acqua si è fermato a 100 cm. Anche lunedì il valore massimo previsto è di 105 centimetri nelle ore notturne per poi veder scemare il fenomeno.

“Azioni concrete per Venezia: con ordinanza della protezione civile oggi abbiamo sospeso i mutui per un anno e dato corso a 20 milioni di stanziamento per il primo ristoro danni, con un rimborso di 5 mila euro ai privati e 20 mila alle attività produttive. Il sindaco Brugnaro è stato nominato Commissario delegato per gestire l'emergenza". Lo scrive Giuseppe Conte. "Misure concrete e immediate, non polemiche o slogan, per porre rimedio in tempi rapidi ai danni subiti dalla popolazione". "Avevamo detto che queste comunità potevano contare sul sostegno del Governo, ecco i fatti".

"Oggi siamo in una grave emergenza, i cui danni alle persone e all'economia li abbiamo visti". Lo ha detto la presidente del Senato Elisabetta Casellati, arrivata nella città lagunare questa mattina, accolta dal Ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, dal Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, dal Sindaco Luigi Brugnaro e dal Prefetto della città Vittorio Zappalorto.  Venezia è "un patrimonio dell'umanità abbiamo il dovere di preservarlo. Ma fino a oggi è stato in pericolo costante. Adesso - sottolinea Casellati - bisogna mettere in atto tutte quelle misure che possono servire perché non succeda più quello che è accaduto, è il momento del fare e se il Mose, come sembra, serve a qualcosa per evitare i disastri che ci sono stati occorre finirlo e occorrerebbe anche che una volta passata l'emergenza non si spengano le luci su Venezia". E a questo proposito ha aggiunto: "Bisogna rifinanziare la legge speciale per Venezia".

"Il governo appoggia sicuramente tutte quelle che sono le iniziative a favore di Venezia, tant'è che è stato già dichiarato lo stato di emergenza e sono stati messi dei fondi a disposizione per l'immediatezza". Così il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, oggi in visita a Venezia dopo le eccezionali mareggiate degli scorsi giorni. Lamorgese, rispondendo alla stampa in piazza San Marco, parla di un "eventuale rifinanziamento della legge speciale per Venezia", ma fa anche un appello: "Venezia è di tutti, non solo dei veneziani o degli italiani, è una città unica al mondo che va salvaguardata. E i politici devono essere uniti per questo scopo". Poi alla comunità internazionale: "C'è bisogno di un impegno italiano sicuramente, ma Venezia è un patrimonio del mondo, quindi secondo me occorrerebbero anche interventi e un attenzione particolare da parte di tutti", afferma il ministro. A proposito del commissario nominato ha aggiunto: "Elisabetta Spitz sarà bravissima, io la conosco personalmente. E darà il suo contributo in maniera notevole. E sono certa, è stata fatta una scelta mirata".

Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, dovrà gestire l'emergenza. "Sì, Zaia l'ha chiesto espressamente. È la prima volta che l'incarico di commissario governativo viene assegnato a un sindaco" risponde il primo cittadino in una intervista al Messaggero. Un miliardo di euro è la stima dei danni ma, "quando tutto si asciugherà - prosegue Brugnaro - si potranno capire con precisione i danni arrecati dall'acqua salsa alle abitazioni, alle imprese, ai negozi, al patrimonio culturale e artistico".   Dal Governo "ci sarà un primo stanziamento di 20 milioni di euro per gestire l'emergenza e far ripartire la funzionalità della città - si legge nell'intervista - Le cabine elettriche, i pontili, i pontoni. E se non dovessero bastare, sia il premier Giuseppe Conte che il ministro Paola De Micheli e il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli mi hanno promesso ulteriori stanziamenti". Niente passerelle, anzi, i politici "vanno ringraziati per essere venuti di persona a rendersi conto dei danni provocati dalla marea e dal vento - dice il sindaco - E in primis io ringrazio il presidente della Repubblica".

"Il Mose è un'opera che abbiamo ereditato": lo ribadisce il presidente del Veneto, Luca Zaia, a margine dell'incontro al Comando dei Vigili di Venezia. Zaia ricorda che il Mose "nasce come un'idea per la salvaguardia di Venezia dopo il 1966, nel 1984 vi è stato l'incarico progettuale, nel 1989 viene fatto il progetto preliminare, nel 1992 viene realizzato il progetto definitivo. Quindi il progetto di oggi - sottolinea - è del 1992. Nel 2003 iniziano i lavori e oggi è completato al 93%. Si dovrà finire, è un'opera dello Stato, è un cantiere dello Stato, lo finanzia lo Stato. Noi abbiamo chiesto più volte che sia ultimato".  Confindustria, Boccia: "Su Mose è un peccato non proseguire" "Incrociamo le dita affinché il Mose funzioni". Lo ha detto il presidente degli industriali italiani, Vincenzo Boccia ad Asti partecipando all'assemblea dell'Unione industriale locale. "Siamo all'ultimo miglio - ha aggiunto -sarebbe un peccato non proseguire, al di là di quello che è accaduto in passato. Ci auguriamo che questa opera possa essere significativa e importante per il nostro Paese".

"Prima ancora di parlare di Venezia, devo citare Gallipoli, Matera, la costa abruzzese. Spazzati da mareggiate o inondati da fiumi di fango. Prima di parlare del particolare, cioè, dobbiamo parlare del generale: il 79% del territorio italiano è fragile per il dissesto idro-geologico. Anche per Venezia, dobbiamo ancorare il discorso a questa fragilità strutturale del nostro Paese. E mi tocca ripetere un discorso sentito mille volte: quanto più si investe nella prevenzione, tanto meno dovremo ricorrere alla Protezione civile. Mi rendo conto che il discorso si sente forse fin dalla fondazione della Repubblica, ma lo stato dell'arte è questo". Così il ministro dell'Ambiente Sergio Costa in un'intervista alla Stampa.

Attivare il Mose per fermare l'acqua alta a Venezia "sarebbe stato un atto di pura incoscienza". Lo spiega in un'intervista a Repubblica l'ingegnere Alberto Scotti, che si definisce "più che il padre, il nonno del Mose": "Dovete togliervelo dalla testa, il Mose non può ancora proteggere Venezia perché non è finito. Sarebbe stato come guidare una Ferrari senza i freni. Tecnicamente era possibile sollevare le barriere, ma poi non saremmo stati in grado di seguire la marea, perché gli impianti non sono pronti", afferma l'ingegnere. "Per alzarle nel tempo utile di una mezz'ora, come avverrà quando il Mose sarà a regime, servono tre compressori. Ad oggi ne abbiamo solo uno. Ci avremmo impiegato cinque ore, non aveva senso". Cosa si rischiava? "L'allagamento delle gallerie dove ci sono i tecnici a lavorare. Senza collaudo, e con un solo compressore, il mare sarebbe passato sopra le paratoie". Insomma, "la decisione è stata molto sofferta. Non creda che io e i due commissari del Consorzio non ci sentiamo addosso questa responsabilità. Ma in quelle condizioni sarebbe stata una follia".

"Il Mose si può azionare solo quando l'acqua raggiunge un certo livello, intorno agli 80-90 cm. Non si può e non si deve farlo prima. E comunque se anche avessimo chiuso le bocche del Lido e di Chioggia, lasciando aperta quella di Malamocco dove il test di prova ha mostrato vibrazioni anomale nelle condotte, sarebbe cambiato poco: forse dieci centimetri di acqua in meno rispetto ai 187 che si sono avuti". "Capisco l'esigenza della politica, perché la popolazione è stremata, ma il Mose non può ancora essere azionato in sicurezza", afferma Scotti. "Ai tempi di Giovanni Mazzacurati, il Consorzio diffondeva cronoprogrammi del tutto impossibili da rispettare. Ora abbiamo una data di consegna realistica: 31 dicembre 2021. Stavolta ce la faremo".

"Ho parlato con il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, è già stato attivato il numero 45500 per effettuare donazioni via SMS per il recupero del patrimonio culturale di Venezia. Tutto il mondo ama questa splendida città, che lo dimostri adesso". Lo ha dichiarato il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini. Il numero solidale è attivo da oggi per la durata di 30 giorni. Attraverso i gestori telefonici che hanno aderito all'iniziativa promossa dal Dipartimento per la Protezione Civile sarà possibile donare due euro inviando un SMS solidale o effettuando una chiamata da rete fissa al 45500. I fondi raccolti saranno trasferiti dagli operatori, senza alcun ricarico, al Dipartimento della Protezione Civile.

"A Venezia stiamo assistendo sia agli effetti dei cambiamenti climatici sia agli effetti della corruzione. Non so cosa sia peggio". Così Luigi Di Maio, impegnato in Campania in un tour. A Casoria, dove incontra attivisti e simpatizzanti del Movimento, il capo politico M5s stigmatizza l'atteggiamento del centrodestra rispetto al disastro di Venezia per l'acqua alta: "Di certo vedere il centrodestra che fa le sfilate in acqua, che fa le interviste mentre sta nell'acqua alta, quando sono loro che hanno causato questo disastro, prendendo le tangenti sul Mose con Galan, e bloccando un'opera che da 16 anni non è stata ancora completata e ci è costata 7 miliardi di euro, è veramente assurdo. Evitino le passerelle quelli del centrodestra, per decenza".

Sospensione dei mutui per un anno, 20 milioni per il primo ristoro dei danni e il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro nominato commissario straordinario. Sono le misure principali contenute nell'ordinanza firmata dal capo della Protezione Civile Angelo Borrelli in seguito all'emergenza per l'acqua alta.   L'ordinanza prevede un primo rimborso di 5mila euro per i privati e di 20mila per le aziende, secondo lo schema indicato dal premier Conte.

A Venezia siamo di fronte alle conseguenze dell'intensificazione dei fenomeni meteorologici estremi prodotti dal cambiamento climatico che aggravano un contesto già critico e fragile: è irrinunciabile una nuova, difficile sfida che è quella di mettere in atto una politica strategica - di medio e lungo periodo - per le città e per i territori". Lo ha detto Giuseppe Cappochin, Presidente degli Architetti italiani, concludendo nella città lagunare la Festa dell'Architetto 2019 che il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ha voluto confermare per testimoniare - nonostante la drammatica situazione che Venezia sta affrontando in questi giorni -solidarietà e vicinanza alla città e ai suoi abitanti.

"Da Venezia a Matera, basta passerelle elettorali". È lo striscione che alcuni attivisti hanno posizionato sopra il ponte di Rialto, uno dei ponti più famosi di Venezia. "Uniti contro i cambiamenti climatici, è tempo di agire" hanno scritto ancora gli attivisti che fanno riferimento al movimento 'Fridays for future" di Greta Thumberg".

"Venezia supererà anche questa. Come un atleta che subisce un grave infortunio e poi si rialza". C'è commozione e solidarietà nelle è parole di Gianluca Vialli, capodelegazione della nazionale di calcio, in visita a San Marco con il presidente della Figc, Gabriele Gravina, e il portiere della nazionale, Gianluigi Donnarumma. La delegazione azzurra ha fatto visita alla piazza colpita dall'acqua alta eccezionale, in particolare ad un paio di negozi storici ancora allagati, fermandosi a parlare con i titolari, e gli uomini della polizia locale, della protezione civile e con i carabinieri.

La Cgia di Mestre contro il lunedì 'nero' delle tasse. Le imprese, dice l'associazione, verseranno quasi 27 miliardi di euro e a quelle veneziane "andavano sospese". Osserva "Visto il dramma che sta vivendo in questi giorni il centro storico di Venezia e tutto il litorale della provincia lagunare, il coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo: "Abbiamo apprezzato che nel giro di un paio di giorni l'esecutivo abbia approvato una misura che destina alle famiglie e agli imprenditori veneziani 20 milioni di euro per iniziare a fronteggiare i danni subiti. Ma questi soldi, molto probabilmente, arriveranno ai destinatari non prima di 2/3 mesi. Se, invece, il Governo avesse sospeso il versamento delle tasse e dei contributi che dovranno essere pagati lunedì, così come ha deciso il Comune di Venezia per la Tari, gli artigiani, gli esercenti e i piccoli commercianti avrebbero potuto respirare un po' e affrontare con maggiore liquidità a disposizione i primi costi che sono chiamati a sostenere in queste ore per rimettere in piedi le proprie attività ".

"Quello che è accaduto a Venezia è fortemente correlato ai cambiamenti climatici. Lo ha affermato la biologa marina Mariasole Bianco, vice Chair della Wcpa (Commissione mondiale sulle aree protette della Iucn-Unione internazionale per la conservazione della natura), parlando al Festival del futuro a Verona. A proposito delle alte maree ha aggiunto: "Il fatto è che questi eventi aumentano di frequenza e intensità: la Basilica di San Marco è stata allagata sei volte in 1.200 anni, di cui tre negli ultimi vent'anni". "Lo  chiamiamo pianeta Terra - ha sottolineato -, ma in realtà dovrebbe essere chiamato pianeta oceani, visto che per il 71% è coperto da oceani. Oceani che per tantissimo tempo sono stati i grandi esclusi dai dialoghi internazionali sui cambiamenti climatici. E non c'è niente di più sbagliato, perché invece hanno giocato un ruolo fondamentale".

"Ringrazio il capo della Protezione civile e tutta la sua squadra per la firma di questo provvedimento che ci soddisfa - ha dichiarato il sindaco e commissario per l'emergenza Luigi Brugnaro - Ringrazio anche le reti comunali, metropolitane e regionali per come è stata gestita l'emergenza, oltre che naturalmente il Governo e i massimi rappresentanti dello Stato per aver promesso i fondi necessari a favore dei cittadini danneggiati". "In primis voglio ancora una volta 'spronare' i cittadini e le imprese che hanno subito danni a documentare quanto accaduto loro. A breve appronteremo delle schede ad hoc con una serie di specifiche importanti da indicare. Non perderemo tempo: stiamo costituendo una cabina di regia che coinvolgerà anche una squadra di ingegneri e periti per garantire che i cittadini siano informati a dovere - ha sottolineato- A Venezia in questi giorni è venuta tutta l'Italia - ha continuato il primo cittadino - Avete di fronte una città che vuole stare insieme e vuole darsi da fare, e le misure inserite in questa ordinanza dimostrano questa sua volontà di riscatto".