Press "Enter" to skip to content

Venezia sempre sommersa: ancora picchi di acqua alta durante il fine settimana.

Venezia, 15 Nov 2019 - Acqua alta per tutto il fine settimana a Venezia. Il centro maree del Comune ha fatto sapere che il livello dell'acqua in città si manterrà ancora per diverso tempo con valori elevati. Alle 11:55 picco di 115 cm. Domani è previsto un picco di 145 centimetri alle 12,30 di domani. Mentre per lunedì il valore massimo è di 105 centimetri alle 3,15, il minimo con 20 alle 21,40.

Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, dovrà gestire l'emergenza. "Sì, Zaia l'ha chiesto espressamente. È la prima volta che l'incarico di commissario governativo viene assegnato a un sindaco" risponde il primo cittadino in una intervista al Messaggero. Un miliardo di euro è la stima dei danni ma, "quando tutto si asciugherà - prosegue Brugnaro - si potranno capire con precisione danni arrecati dall'acqua salsa alle abitazioni, alle imprese, ai negozi, al patrimonio culturale e artistico".

Dal Governo "ci sarà un primo stanziamento di 20 milioni di euro per gestire l'emergenza e far ripartire la funzionalità della città - si legge nell'intervista - Le cabine elettriche, i pontili, i pontoni. E se non dovessero bastare, sia il premier Giuseppe Conte che il ministro Paola De Micheli e il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli mi hanno promesso ulteriori stanziamenti". Niente passerelle, anzi, i politici "vanno ringraziati per essere venuti di persona a rendersi conto dei danni provocati dalla marea e dal vento - dice il sindaco - E in primis io ringrazio il presidente della Repubblica".

"Prima ancora di parlare di Venezia, devo citare Gallipoli, Matera, la costa abruzzese. Spazzati da mareggiate o inondati da fiumi di fango. Prima di parlare del particolare, cioè, dobbiamo parlare del generale: il 79% del territorio italiano è fragile per il dissesto idro-geologico. Anche per Venezia, dobbiamo ancorare il discorso a questa fragilità strutturale del nostro Paese. E mi tocca ripetere un discorso sentito mille volte: quanto più si investe nella prevenzione, tanto meno dovremo ricorrere alla Protezione civile. Mi rendo conto che il discorso si sente forse fin dalla fondazione della Repubblica, ma lo stato dell'arte è questo". Così il ministro dell'Ambiente Sergio Costa in un'intervista alla Stampa.

"Da Venezia a Matera, basta passerelle elettorali". È lo striscione che alcuni attivisti hanno posizionato sopra il ponte di Rialto, uno dei ponti più famosi di Venezia. "Uniti contro i cambiamenti climatici, è tempo di agire" hanno scritto ancora gli attivisti che fanno riferimento al movimento 'Fridays for future' di Greta Thumberg".

"Attivare il Mose per fermare l'acqua alta a Venezia "sarebbe stato un atto di pura incoscienza". Lo spiega in un'intervista a Repubblica l'ingegnere Alberto Scotti, che si definisce "più che il padre, il nonno del Mose": "Dovete togliervelo dalla testa, il Mose non può ancora proteggere Venezia perché non è finito. Sarebbe stato come guidare una Ferrari senza i freni. Tecnicamente era possibile sollevare le barriere, ma poi non saremmo stati in grado di seguire la marea, perché gli impianti non sono pronti", afferma l'ingegnere. "Per alzarle nel tempo utile di una mezz'ora, come avverrà quando il Mose sarà a regime, servono tre compressori. Ad oggi ne abbiamo solo uno. Ci avremmo impiegato cinque ore, non aveva senso". Cosa si rischiava? "L'allagamento delle gallerie dove ci sono i tecnici a lavorare. Senza collaudo, e con un solo compressore, il mare sarebbe passato sopra le paratoie". Insomma, "la decisione è stata molto sofferta. Non creda che io e i due commissari del Consorzio non ci sentiamo addosso questa responsabilità. Ma in quelle condizioni sarebbe stata una follia".

"Il Mose si può azionare solo quando l'acqua raggiunge un certo livello, intorno agli 80-90 cm. Non si può e non si deve farlo prima. E comunque se anche avessimo chiuso le bocche del Lido e di Chioggia, lasciando aperta quella di Malamocco dove il test di prova ha mostrato vibrazioni anomale nelle condotte, sarebbe cambiato poco: forse dieci centimetri di acqua in meno rispetto ai 187 che si sono avuti". "Capisco l'esigenza della politica, perché la popolazione è stremata, ma il Mose non può ancora essere azionato in sicurezza", afferma Scotti. "Ai tempi di Giovanni Mazzacurati, il Consorzio diffondeva cronoprogrammi del tutto impossibili da rispettare. Ora abbiamo una data di consegna realistica: 31 dicembre 2021. Stavolta ce la faremo".

"Ho parlato con il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, è già stato attivato il numero 45500 per effettuare donazioni via SMS per il recupero del patrimonio culturale di Venezia. Tutto il mondo ama questa splendida città, che lo dimostri adesso". Lo ha dichiarato il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini. Il numero solidale è attivo da oggi per la durata di 30 giorni. Attraverso i gestori telefonici che hanno aderito all'iniziativa promossa dal Dipartimento per la Protezione Civile sarà possibile donare due euro inviando un SMS solidale o effettuando una chiamata da rete fissa al 45500. I fondi raccolti saranno trasferiti dagli operatori, senza alcun ricarico, al Dipartimento della Protezione Civile.

"Da Venezia a Matera, basta passerelle elettorali". È lo striscione che alcuni attivisti hanno posizionato sopra il ponte di Rialto, uno dei ponti più famosi di Venezia. "Uniti contro i cambiamenti climatici, è tempo di agire" hanno scritto ancora gli attivisti che fanno riferimento al movimento 'Fridays for future" di GretaThumberg".

La Cgia di Mestre contro il lunedì 'nero' delle tasse. Le imprese, dice l'associazione, verseranno quasi 27 miliardi di euro e a quelle veneziane "andavano sospese". Osserva "Visto il dramma che sta vivendo in questi giorni il centro storico di Venezia e tutto il litorale della provincia lagunare, il coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo: "Abbiamo apprezzato che nel giro di un paio di giorni l'esecutivo abbia approvato una misura che destina alle famiglie e agli imprenditori veneziani 20 milioni di euro per iniziare a fronteggiare i danni subiti. Ma questi soldi, molto probabilmente, arriveranno ai destinatari non prima di 2/3 mesi. Se, invece, il Governo avesse sospeso il versamento delle tasse e dei contributi che dovranno essere pagati lunedì, così come ha deciso il Comune di Venezia per la Tari, gli artigiani, gli esercenti e i piccoli commercianti avrebbero potuto respirare un po' e affrontare con maggiore liquidità a disposizione i primi costi che sono chiamati a sostenere in queste ore per rimettere in piedi le proprie attività ".