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Consiglio Sardegna – Discussione su Disposizioni in materia di Enti Locali (2).

Cagliari, 18 Ott 2019 - Alla ripresa dei lavori l’on. Satta (Progressisti) ha ribadito i limiti della scelta dei commissari: “Sono contrari al dettato della legge nazionale e delle pronunce della giurisprudenza. Deve essere chiaro questo”.

Comandini (Pd) ha chiamato in causa il compagno di partito, on. Roberto Deriu, autore di un fortunato romanzo: “Dopo la <Pantera di Bultei> è necessario che l’onorevole Deriu scriva <Il topolino di Monti>, perché scorrendo questo testo di legge viene da ricordare a tutti che si vota ogni cinque anni non perché lo diciamo noi ma perché lo dice la Costituzione. Nel testo non c’è traccia di riforma degli enti locali ma soltanto il desiderio di modificare persone di vostra fiducia, come è nelle regole del gioco tra maggioranza e opposizione. Avete seminato aspettative nella gente ma la verità è che nei vostri primi sei mesi avete superato cento nomine”.

Per il gruppo Leu Daniele Cocco ha detto: “Ogni nostro impegno è stato assolto ma tocca a noi l’onere di questa leggina di proroga. Perché altro non è. Mi auguro che le nomine che farete siano di buon livello o almeno che siano nominate persone competenti nei ruoli di commissario o sub commissario”.

Dall’opposizione ancora è arrivato l’annuncio di voto negativo da parte di Gigi Piano (Pd): “Questa legge non è di riforma”. Stessa opinione da parte dell’on. Laura Caddeo (Progressisti) denunciamo anche il fatto che siamo da un mese alle prese con questa leggina, tra lavori di commissione e di Aula. La Sardegna ha bisogno d’altro”.

Per il Pd Giuseppe Meloni si è espresso contro il passaggio agli articoli del disegno di legge e rivolto al presidente Pais ha detto: “Vorrei sapere che destino avranno alcuni emendamenti a firma mia e di Gianfranco Satta”.

Voto negativo è stato annunciato anche da Francesco Agus: “Non ci stupisce che la maggioranza voglia cambiare i commissari, sono favorevole anche io allo spoil system e fa parte del mandato di governo cambiare i rappresentanti. Più che altro, così come è scritta, questa legge ha la certezza di essere impugnata.  Ma mi stupisce il fatto che ancora una volta la maggioranza stia cercando di usurparci il ruolo e renda con i suoi litigi impraticabile quest’aula”.

Deriu (Pd) ha ribadito le motivazioni della contrarietà a questo provvedimento: “Non tenete nemmeno la parola e non prendete in considerazione tutti i suggerimenti che vi diamo. Non chiederemo sospensioni ma vi suggeriamo una profonda riflessione per arrivare a una nuova proposta di legge”. Sempre per il Pd Valter Piscedda ha ribadito che “siamo all’inizio della legislatura e già non mantenete la parola. Quanto ci vorrà per tirare fuori un provvedimento organico? Aspetteremo fiduciosi”. Contrario anche il capogruppo del Pd, on. Ganau: “Avete impiegato sei mesi per arrivare a questo e con questo provvedimento andremo ancora una volta a bloccare le elezioni. Abbiamo ritirato gli emendamenti e agevolato il percorso legislativo ma voi siete una maggioranza divisa che cerca di limitare i danni sospendendo i lavori. Questo ci costringe a ripresentare tutti i nostri emendamenti e a discuterli”.

Negativo anche il voto annunciato Massimo Zedda (Progressisti): “Si promettono cose irrealizzabile nell’assenza di idee. Altro che province: questo è un disegno di legge sul provincialismo. E’ stato così per la zona franca, per le Zes, per il goeoparco. Mai una scelta, per paura di scontentare”.

Per Piu (Progressisti) “questo risultato fa capire che la maggioranza sarà pure ampia e solida come si dice da sola eppure non riesce a far passare un disegno di legge che cambia i commissari con altri commissari. Questo è un modo di lavorare che non porta a niente e peserà davanti a problemi ben più importanti”.

Maria Laura Orrù (Progressisti) ha invitato la maggioranza a una riflessione: «Governare – ha detto – significa assumersi le proprie responsabilità».

Giorgio Oppi (UDC) è intervenuto per respingere le accuse della minoranza: «Il centrosinistra ha fatto di peggio in passato. L’accordo prevedeva la presentazione di sei emendamenti e il ritiro di quelli della Giunta. Avete anche chiesto di approvarne uno, poi avete cambiato idea. Non potete fare processi a nessuno. Nella passata legislatura i lavori venivano interrotti continuamente, per ore. Avete concluso la legislatura in modo vergognoso facendo mancare il numero legale nella discussione della legge per l’istituzione della provincia Gallura».

Posto in votazione, il passaggio agli articoli è stato approvato con 30 voti a favore e 22 contrari.

Il presidente Pais, dopo aver ottenuto il parere del relatore di maggioranza (negativo su tutti gli emendamenti presentati compresi quelli della Giunta) ha quindi messo in discussione l’articolo 1 con i relativi emendamenti. Negativo anche il parere della Giunta.

Sull’ordine dei lavori è intervenuto il consigliere Francesco Agus: «Mi auguro che non si riammettano emendamenti intrusi come quelli sul personale. Ci sono emendamenti che presentano profili seri che meriterebbero da parte della maggioranza una riflessione altrettanto seria».

Il presidente Pais ha rassicurato Agus ricordando che gli emendamenti n. 56,57 e 59 presentati dalla Giunta sono stati dichiarati inammissibili.

Ha quindi ripreso la parola il capogruppo dei Progressisti Agus che ha detto. «Quando ho visto il testo ho avuto la stessa reazione di Paolo villaggio dopo la visione del film “La corazzata Potemkin”. Non viene nemmeno rispettata la forma, si porta un testo che non può essere discusso in aula. La Giunta dispone di consulenti e assistenti legali, non è ammissibile che presenti testi che non stanno in piedi, a partire dal titolo – ha affermato Agus – il testo si apre con la locuzione “nelle more” frase con la quale abbiamo costruito, nel corso degli anni, una Regione provvisoria». Segue

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