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I carabinieri della compagnia di Bitti ritrovano la refurtiva rubata poco tempo fa nella zona.

Bitti (Nu), 1 Sett 2019 - Prosegue senza sosta la lotta alla piaga rappresentata dalla criminalità predatoria, che ogni giorno vede impiegati i militari dell’Arma in un capillare controllo del territorio teso a garantire senso di sicurezza e rispetto della legalità.

Infatti, il 29 agosto scorso, i militari della Stazione cc di Bitti, durante un servizio di perlustrazione predisposto per il ritrovamento di refurtiva riuscivano ad individuare in mezzo alla macchia mediterranea della campagna tra Bitti e la colonia penale di Mamone un autocarro Iveco TurboDaily ed una saldatrice con motore a scoppio appartenente sottratti ad un’impresa edile impiegata nella zona.

Una volta ricevuta la denuncia di furto sono state attivate immediatamente tutte le attività di indagine previste e diramate le ricerche della refurtiva che è stata individuata in 48 ore dai militari della locale Stazione Carabinieri.

I militari hanno svolto nell’immediato le attività di sopralluogo e di rilevamento di tracce e indizi utili tecnici per scoprire i responsabili del furto.

Successivamente agli atti previsti i Carabinieri, in accordo con l’Autorità Giudiziaria, hanno restituito i beni recuperati al legittimo proprietario.

Invece il personale dell’Arma di Budoni hanno denunciato per il reato di tentata truffa una coppia residente del nord Italia. I due hanno tentato d’imbrogliare il parroco del paese. L’uomo, a cui si è risaliti anche perché utilizzava un telefono cellulare a lui intestato, ha raggiunto telefonicamente il parroco e dopo aver raccontato che una bambina budonese, ricoverata all’ospedale Gaslini di Genova per una grava malattia,  aveva bisogno di denaro urgentemente per tornare a casa perché stava per essere dimessa ed i genitori non avevano i soldi per il viaggio, ha chiesto al prete l’invio di un vaglia postale nominativo urgente, che avrebbe potuto intestare per rapidità ad una donna di sua conoscenza, ovviamente sua complice.

Il parroco ha fatto finta di cadere nel tranello ed ha temporeggiato, avvisando immediatamente i Carabinieri. Quindi ai carabinieri sono bastate loro poche ore per scoprire l’identità dei due truffatori ed assicurali alla Giustizia.

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