Lampedusa, 14 Ago 2019 - Il Tar del Lazio ha disposto la sospensione del divieto d'ingresso nelle acque territoriali italiane della Open Arms. È quanto sostiene la stessa Ong sottolineando che sulla base della decisione dei giudici "ci dirigiamo verso il porto sicuro più vicino in modo che i diritti delle 147 persone, da 13 giorni sul ponte della nostra nave, vengano garantiti".
Il Tar, dice ancora la Ong spagnola, avrebbe disposto la sospensione del divieto non solo per la violazione delle normative internazionali ma anche evidenziando una "situazione di eccezionale gravità ed urgenza" dovuta alla permanenza da diversi giorni in mare dei 147 naufraghi a bordo. "Siamo lieti di constatare come, ancora una volta, dopo il Tribunale per i Minori, anche il Tar abbia ritenuto di dover intervenire per tutelare la vita e la dignità delle persone - sottolinea Open Arms - e abbia riconosciuto le ragioni della nostra azione in mare, ribadendo la non violabilità delle Convenzioni internazionali e del diritto del mare".
"Sicuramente sussiste, alla luce della documentazione prodotta (medical report, relazione psicologica, dichiarazione capo missione), la prospettata situazione di eccezionale gravità ed urgenza, tale da giustificare la concessione - nelle more della trattazione dell'istanza cautelare nei modi ordinari - della richiesta tutela cautelare monocratica, al fine di consentire l'ingresso della nave Open Arms in acque territoriali italiane". Lo si legge nel testo del decreto del Tar del Lazio in relazione al ricorso presentato dalla Open Arms contro il provvedimento del Ministero dell'Interno, di concerto con il Ministro della Difesa e con il Ministro dei Trasporti, che vieta l'ingresso della nave nel "mare territoriale nazionale". Quindi la sentenza prosegue spiegando che per i motivi sopracitati si rende possibile: "Prestare l'immediata assistenza alle persone soccorse maggiormente bisognevoli, come del resto sembra sia già avvenuto per i casi più critici".
"Siamo soddisfatti, non per noi, ma per le migliaia di persone che stanno morendo nel Mediterraneo. I loro diritti sono i nostri diritti". Lo scrive su Twitter Open Arms Italia, commentando il decreto del Tar che dà il via libera all'ingresso della nave con 147 migranti a bordo in acque italiane.
"Ci dirigeremo verso Lampedusa, secondo il Tar possiamo entrare in acque italiane, ora vediamo in che modo. Verrà assicurato il soccorso alle persone da 13 giorni a bordo della nave". Lo fanno sapere, interpellate dall'Agi, fonti di Open Arms. A quanto riferito tutti i passeggeri a bordo della nave avrebbero bisogno di soccorso e quindi di essere sbarcati.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella lettera inviata questa mattina al ministro Matteo Salvini - e per conoscenza ai ministri Danilo Toninelli ed Elisabetta Trenta - ha chiesto di "mettere in sicurezza i minori" presenti sulla nave Open Arms. Lo si apprende da fonti di Palazzo Chigi, secondo le quali nella lettera il premier Conte, agendo in coerenza rispetto a quanto finora fatto dal governo, ha richiamato le norme che impegnano a dare assistenza ai minori e alle persone in difficoltà.
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, "mi ha scritto per lo sbarco di alcune centinaia di immigrati a bordo di una Ong che, però è una Ong straniera in acque straniere. Gli risponderò garbatamente che non si capisce perché debbano sbarcare in Italia". Lo aveva detto il leader della Lega Matteo Salvini ai giornalisti.
"Staremo attenti perché nei prossimi giorni a Roma non si formi una coppia contro natura" tra Pd e M5s e "tra Renzi e Grillo per riapre i porti italiani. Cercheremo di opporci con ogni forza che abbiamo in corpo", ha poi detto durante una diretta Facebook da Recco il leader della Lega, Matteo Salvini. "Il Tar del Lazio dà ragione a Open Arms - ha proseguito Salvini - ma io ancora nelle prossime ore firmerò il mio no perché complice dei trafficanti umani non lo sarò mai".
Il Viminale contesta la decisione del Tar e proporrà ricorso urgente al Consiglio di Stato. È quanto si apprende da fonti del ministero. Non solo. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini è pronto a firmare un nuovo provvedimento di ingresso nelle acque territoriali italiane: la motivazione è che ai fatti citati nel provvedimento sub judice se ne sono aggiunti altri. Per giorni, Open Arms si è infatti trattenuta in acque sar libiche e maltesi, ha anticipato altre operazioni di soccorso e ha fatto sistematica raccolta di persone con l’obiettivo politico di portarle in Italia.
La ong spagnola Open Arms e Medici senza frontiere (Msf) hanno rilanciato oggi l'appello perché sia indicato un porto sicuro dove far sbarcare i migranti presenti a bordo delle loro navi, a fronte del peggioramento delle condizioni meteo. "Se la situazione era già difficile a bordo di Open Arms, la meteorologia la trasforma in drammatica - si legge sull'ultimo tweet dell'ong - davvero gli stati europei permettono una cosa simile? Come la chiamate questa, se non emergenza umanitaria? Dove siete?".
Sono 147 i migranti sulla nave dell'ong spagnola, ormai al 13esimo giorno in mare. Anche Msf ha denunciato "il peggioramento delle condizioni meteo, con la nave Ocean Viking diretta verso Nord e il personale medico ora impegnato ad aiutare quanti tra i 356 migranti a bordo soffrono il mal di mare". "Noi possiamo solo fornire un aiuto temporaneo - ha sottolineato Msf - abbiamo bisogno di un posto sicuro il prima possibile".
Un doppio appello, al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, perché risolvano la situazione delle due navi Open Arms e Ocean Viking. A lanciarlo è il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli. "Come medici, come garanti del diritto alla salute, come uomini, non possiamo tacere di fronte alla tragedia delle 500 persone, tra cui malati e bambini, fermi in mare da settimane e ora flagellati anche dal maltempo - afferma Anelli -. Tacere oggi significherebbe essere complici dell'egoismo dei Governi europei e del cinismo dei Governanti italiani". "Esprimiamo piena solidarietà e sostegno in particolare ai colleghi che operano in Medici Senza Frontiere, e agli altri operatori sanitari impegnati a salvare i naufraghi nel nostro Mare Mediterraneo - continua -. La loro benemerita opera risponde al bisogno di dare un senso a quei valori che animano la nostra professione e che ci impongono di aiutare tutti coloro che soffrono senza distinzione di sesso, razza, religione, lingua, censo, opinione. I racconti dei naufraghi scappati dalla guerra e scampati poi al naufragio testimoniano le terribili sofferenze fisiche e psicologiche a cui sono stati sottoposti e che, come profughi, continuano a sperimentare ancora oggi sulla loro pelle". "Sosteniamo dunque il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che, pur nel difficile momento politico che il suo Governo sta attraversando, si sta adoperando, in nome dei diritti umani tutelati dai trattati internazionali e soprattutto del diritto alla salute, garantito dalla nostra Costituzione a tutte le persone a prescindere dalla loro nazionalità, perché si trovi una soluzione che consenta di rispettare la dignità di ogni uomo" aggiunge ancora. "Nel contempo, ci appelliamo al Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli perché intervenga presso i Governi europei per porre in atto iniziative che consentano di risolvere questa tristi e drammatiche vicende - conclude -: il silenzio dei Governi, l'arroganza dei potenti stride fortemente con quei valori che hanno dato origine dapprima alla nostra Repubblica e poi alla costituzione dell'Unione Europea".
Emmanuel Macron è "in contatto con la Commissione europea" per discutere della sorte di "Open arms" e "Ocean Viking", le navi delle ong a bordo delle quali si trovano centinaia di migranti soccorsi in mare in questi giorno. Lo afferma una nota dell'Eliseo, in cui, tra l'altro, si sottolinea che il presidente francese "segue da vicino" la vicenda che riguarda le due navi. Una di esse, Open Arms, che ha a bordo 147 migranti, si sta dirigendo verso Lampedusa dopo che il Tar del Lazio ha annullato il divieto di ingresso in acque territoriali italiane. Quanto a Ocean Viking, che ha a bordo 356 migranti, ha chiesto ieri a Roma e a La Valletta l'assegnazione di un porto sicuro. Il 22 luglio scorso era stato lo stesso Macron ad annunciare l'esistenza di un meccanismo di solidarietà tra otto Paesi europei per la distribuzione di migranti.