Strasburgo, 3 Lug 2019 - David Sassoli è stato eletto presidente del Parlamento europeo alla seconda votazione con 345 voti. Il risultato è stato annunciato dal presidente uscente, Antonio Tajani, davanti alla plenaria riunita a Strasburgo. L'aula della Camera ha tributo, su richiesta del parlamentare del Pd Emanuele Fiano, un caloroso applauso al rappresentante italiano, che milita nelle file del Partito democratico.
Questi i voti della Plenaria a Strasburgo: David Sassoli (S&D) 345 voti Ska Keller (Verdi) 119 voti Sira Rego (Gue/Ngl). 43 voti Jan Zahradil (Ecr).
Erano 4 i candidati alla presidenza del Parlamento europeo votati dai 748 eurodeputati in sessione plenaria. Oltre all'italiano David Sassoli, candidato del gruppo socialdemocratico, in corsa c'era la capogruppo dei Verdi e già 'spitzenkandidat' ecologista alla guida della Commissione, la tedesca Ska Keller, la spagnola di Podemos Sira Rego, candidata per l'estrema sinistra, e il conservatore ceco Jan Zahradil, candidato per il gruppo Ecr. Manca la candidatura del Ppe, che oggi ha deciso di appoggiare il pacchetto nomine proposto dal Consiglio.
Per la poltrona del presidente del Parlamento, questo indica il socialista bulgaro Sergej Stanishev, presidente del Pse, che non risulta però fra i candidati per i quali si vota.
"Niente è possibile senza gli uomini, niente dura senza le istituzioni. Credo che il richiamo di Jean Monnet sia ancora oggi molto attuale". Così David Sassoli (Pd), candidato presidente del Parlamento Europeo per i Socialisti, si rivolge all'Aula di Strasburgo prima delle votazioni per eleggere il successore di Antonio Tajani. "Sarò garante - aggiunge - di un confronto aperto, diretto e plurale, ma sempre nel pieno rispetto delle opinioni di tutti e delle prerogative del Parlamento. Perché è in quest'Aula, anche se spesso non ce ne rendiamo conto, che si protegge la nostra indipendenza".
"Credo che l'Europa sarà più forte con un Parlamento in grado di giocare un ruolo più importante", ha detto ancora Sassoli. "Abbiamo sfide decisive che nel futuro ci metteranno a dura prova, minacciando anche l'idea stessa dell'Ue, sfide che potremmo affrontare se resteremo uniti, esercitando al meglio la nostra funzione legislativa di bilancio e di controllo, di indirizzo politico".