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Nuova Zelanda, strage in due moschee di Christchurch: almeno 40 morti

Nuova Zelanda, 15 Mar 2019 – Strage in due moschee di Christchurch, in Nuova Zelanda, durante le preghiere del venerdì. Secondo i media locali, vi sarebbero decine di morti: almeno 40, secondo un primo bilancio fornito dalla premier Jacinta Ardern. Una ventina i feriti.

Quattro persone sono state tratte in arresto, tre uomini e una donna. Uno degli attentatori è un cittadino australiano definito dal premier di Canberra Scott Morrison "un estremista di destra" e "un violento terrorista".

Poco prima della strage in due moschee di Christchurch, in Nuova Zelanda, era stato postato sui social, presumibilmente da uno dei killer, un manifesto di 87 pagine "anti-immigrati e anti-musulmani" che e' stato poi bloccato. Un uomo ha rivendicato la responsabilità delle sparatorie e ha spiegato chi è e il motivo delle sue azioni, che definisce un attacco terroristico. Non è chiaro se si tratti della persona già presa in custodia dalle autorità neozelandesi.

L'uomo dice di essere un australiano bianco di 28 anni che è venuto in Nuova Zelanda solo per pianificare e addestrarsi all'attacco. Ha detto di non essere membro di nessuna organizzazione, ma di aver fatto donazioni e interagito con molti gruppi nazionalisti, sebbene abbia agito da solo e nessun gruppo abbia ordinato l'attacco. Ha aggiunto di aver scelto la Nuova Zelanda a causa della sua posizione, per dimostrare che anche le parti più remote del mondo non sono esenti da "immigrazione di massa".

La polizia australiana sta esaminando il video live postato dai terroristi e ha identificato un australiano di 28 anni, Brenton Tarrant, suprematista bianco e autore di un manifesto online. Il testo, che si trova in rete, si intitola "the great replacement", la grande sostituzione. Tarrant lamenta il fatto che sia in atto un "genocidio dei bianchi" causato "dall'immigrazione di massa" contro cui bisogna reagire e definisce il suo gesto come una vendetta. Nel lungo testo, Tarrant parla dei suoi modelli e sodali di lotta (che definisce "etnosoldati"). Tra loro cita l'autore della strage di Utoya in Norvegia Andres Breivick e l'autore dell'attacco a Macerata Luca Traini. In realtà Tarrant ammette di aver avuto concreti contatti però solo con il fratello di Breivick Knight Justiciar Breivi.

Il commissario di polizia neozelandese Mike Bush, durante una conferenza stampa, ha detto che sono state rinvenute auto con esplosivi nel centro della città dove era in corso la manifestazione dei giovani studenti per il clima, sulle orme dell'attivista svedese 16enne Greta Thunberg, che è stata evacuata.

La premier Jacinda Ardern ha descritto l'accaduto come "un atto di violenza senza precedenti" e "uno dei giorni più bui della Nuova Zelanda". La polizia, via Twitter, ha esortato a rimanere chiusi in casa, a non andare in moschea in tutto il Paese e a non condividere il link dell'"inquietante" video sulla strage a quanto pare trasmesso in diretta.

L'intera città era stata messa in 'lockdown' poi rientrato. La Ardern, parlando alla nazione, ha detto che tra le vittime potrebbero esserci rifugiati e migranti. "Loro hanno scelto la Nuova Zelanda come la loro casa ed è la loro casa. Loro sono noi - ha osservato - le persone che hanno compiuto questo atto di violenza non lo sono. Non c'è spazio per loro in Nuova Zelanda".

Ad aprire il fuoco nella prima moschea di Al Noor, dove c'erano 300 persone, intorno alle 13:40 locali, sarebbe stato un uomo bianco tra i 30 e i 40 anni che indossava un'uniforme stile militare e che si tratta probabilmente del cittadino australiano. La premier non si è sbilanciata sul numero delle vittime ma ha ammesso che "si tratta di un evento significativo".

La polizia della Nuova Zelanda "esorta con forza" a non condividere il link dell'inquietante video sulla strage nelle due moschee di Christchurch. "Stiamo lavorando perché venga rimosso", ha scritto la polizia su Twitter, per evitare che il manifesto dei terroristi venga pubblicizzato. Il video della strage, 17 minuti in totale, è stato postato dall'autore della strage che indossava una go-pro sulla testa.

Sui caricatori delle armi automatiche usate dai killer delle moschee di Christchurch le scritte con i nomi di vari personaggi responsabili di uccisioni di stranieri: tra queste il nome di Luca Traini, l'italiano che aveva sparato colpendo alcuni africani a Macerata. Le immagini si vedevano in un tweet diffuso da uno dei terroristi, poi rimosso dalla polizia, ma in rete hanno continuato a circolare.

"Rimanete rinchiusi finché non avrete notizie da noi", hanno avvertito le forze dell'ordine. La città è stata completamente bloccata: scuole, ospedali ed edifici pubblici sono stati chiusi. La Ardern, parlando alla nazione, ha detto tra le vittime potrebbero esserci rifugiati e migranti. "Loro hanno scelto la Nuova Zelanda come la loro casa ed è la loro casa. Loro sono noi - ha osservato - le persone che hanno compiuto questo atto di violenza non lo sono. Non c'è spazio per loro in Nuova Zelanda".