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L’incontrastato capo della Lega: non faccio saltare il governo per la Tav

Roma, 8 Mar 2019 - "Far saltare il governo per la questione della Tav? No: sono contento di quello che il governo ha fatto in questi nove mesi". Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini a Rtl 102.5. "Il governo - ha detto ancora - andrà avanti: c'è la riforma della scuola, della giustizia, l'autonomia, l'abbassamento delle tasse per i dipendenti, delle accise".

"Lunedì'' partono i bandi in territorio francese" sulla Tav. Così il ministro dell'Interno Matteo Salvini a Rtl.

"Nel contratto di governo c'è la revisione dell'opera che è giusta. Si possono tagliare spese, strutture. Ed ègiusto chiedere più contributi all'Europa e alla Francia. Tutto è migliorabile ma fermarla no. Spero che il buonsenso prevalga". Così il ministro dell'Interno Matteo Salvini a Rtl sulla questione Tav. Alla domanda di un possibile rinvio della decisione a dopo le Europee di maggio, Salvini ha risposto: "Non è che cambi molto. Il tunnel sarà lì anche l'8 giugno, la scelta va fatta. L'Italia ha bisogno di più infrastrutture. Ci sono cantieri fermi da 10 anni". "Se qualcuno vuole dire no, non si fa, ce lo dica, punto. Io non sono e non sarò mai d'accordo. Siccome la Lega è una delle due componenti di governo, scelgano gli ascoltatori", ha continuato Salvini. Il vicepremier ha poi ribadito che "la Lega non voterà mai per bloccare un'opera pubblica importante".

"Io irresponsabile? No, sono coerente e poi Luigi parlava ai suoi. Comunque non mi scandalizzo, ho sempre lavorato per riavvicinare le posizioni, devono partire i bandi per la Tav, a me interessa quello". Lo ha detto il ministro dell'interno Matteo Salvini a Rtl commentando le parole del vicepremier Di Maio che aveva definito irresponsabile lo stesso Salvini dopo le sue dichiarazioni di ieri sera.

Il leader leghista ha inoltre commentato quanto detto da Silvio Berlusconi a proposito di un nuovo ipotetico esecutivo guidato Salvini. "L'appoggio di Silvio Berlusconi? Ringrazio per la stima, ma mi piace fare quello che sto facendo: penso di farlo bene, non ho ambizioni personali e comunque la parola data viene prima di qualunque sondaggio. Questo è il governo che andrà avanti". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini a Rtl 102.5. "Non sento sirene o lusinghe che mi dicono 'fai qui' o 'fai là'", ha concluso.

Ieri pomeriggio il premier Conte aveva chiarito la propria posizione in merito alla Tav. "Io stesso, non muovendo da nessun pregiudizio ideologico o fattor emotivo, ho espresso forti dubbi e perplessità sulla convenienza della Tav e lo ribadisco. Non sono affatto convinto che questo sia un progetto infrastrutturale di cui l'Italia ha bisogno". Questo quanto affermato dal premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi sulla Tav. "Il dossier Tav sta occupando l'attenzione dei cittadini italiani - aveva detto Conte - Vorrei ricordare a tutti i cittadini che non esiste alcuna mia considerazione prima di assumersi responsabilità di governo favorevole o contraria alla Tav. Ho dichiarato da subito di voler affrontare la questione senza atteggiamento pregiudiziale, essendo guidato da tutela cittadini".

"Il contratto di governo - ha proseguito - parla di ridiscussione integrale del progetto. Siamo qui e ci affatichiamo tanto per ragionare di questo. Stiamo dando attuazione al contratto di governo, ci siamo impegnati in un'opera e una discussione prima tecnica e ovviamente politica di ridiscussione integrale dell'opera". E ha sottolineato: "Ho sempre detto che il metodo di lavoro sul Tav sarebbe stato guidato dall'interesse dei cittadini e pretendo che questo strumento di lavoro sia perseguito fino alla fine".

"Che piaccia o meno il professor Ponti ha fatto la sua analisi onorevolmente e in modo molto plausibile", ha poi detto il premier parlando dello studio su costi e benefici dell'opera e sottolineando che "il punto di riferimento sono gli esperti nominati dal ministro Toninelli presso il Mit". "Abbiamo operato - ha spiegato Conte - una sorta di stress test che è durato molte ore e se nei giorni scorsi io stesso avevo dubitato della fondatezza dell'elaborato, ieri dopo lo stress test durato molte ore mi sono convinto che l'elaborato con dovizia di particolari ci consegna una plausibile e fondata analisi" costi-benefici della Tav.

"Al tavolo dei decisori politici ieri fino a notte fonda si sono confrontati anche diversi orientamenti politici che restano tuttora contrapposti. Da una parte la Lega favorevole, dall'altra il Movimento che ha contrarietà. Le due forze legittimamente raccogliendo anche istanze del territorio hanno queste posizioni", ha detto il premier, rimarcando però subito dopo: "Continuo a pensare che non ci siano rischi per il governo. Lo assumo come atto di responsabilità dei miei compagni di viaggio. "Escludo assolutamente che possa nascere da questo confronto schietto, serrato, una crisi di governo. Sarebbe assurdo. Lo escludo".

"L'unica strada è proseguire, alla luce di ciò che emerso, alla luce dei forti dubbi emersi, e me ne assumo la responsabilità, l'unica strada che credo sia d'obbligo è procedere ad un'interlocuzione con i partner di questo progetto, Francia e Ue, per condividere questi dubbi e le perplessità". Ed ha aggiunto: "A noi sembra che non si perda credibilità se si portano sul tavolo argomenti che ci spingono a interrogarci sull'attuale convenienza di un'opera concepita dieci anni fa. Condivideremo le nostre ragioni con gli altri partner", Francia e Unione europea. Infine una frecciata: ""C'è un interrogativo che è emerso: cioè il criterio di finanziamento. Quest'opera è finanziata in buona parte dall'Italia, in misura più modesta dalla Francia e poi dalla Ue. Il fatto che ci sia iniqua ripartizione oneri è stata giustificata dal fatto che la nostra tratta è più contenuta. Ma al momento non risultano opere nazionali francesi. E' chiaro che allo stato il criterio di ripartizione finanziamenti non appare equo, va approfondito".

"Ringrazio il presidente Conte per le parole di responsabilità espresse sul progetto Tav. In ogni passo di questo governo l'obiettivo è uno e sempre uno: l'interesse nazionale". Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio. E poi: "Non sono disposto a mettere in discussione il nostro no alla Tav". Secondo quanto si apprende lo avrebbe detto Luigi Di Maio all'assemblea dei parlamentari M5s, che ha risposto con un lungo applauso. "Per noi - ha aggiunto - i bandi devono essere sospesi proprio perché stiamo ridiscutendo l'opera, come previsto dal contratto".

"Abbiamo solo chiesto la sospensione dei bandi per un'opera vecchia di 20 anni, lo abbiamo chiesto perché previsto dal contratto siglato tra M5S e Lega. E cosa fa Salvini? Oltre a forzare una violazione del contratto minaccia pure di far cadere il governo? Se ne assuma le responsabilità di fronte a milioni di italiani". Lo afferma il vicepresidente e ministro Luigi Di Maio, in riferimento alle dichiarazioni di Matteo Salvini.

Salvini, ieri, a "Dritto e rovescio" su Rete4 aveva detto: "L'Italia ha bisogno di più infrastrutture, più strade, più ferrovie. Dobbiamo andare avanti bisogna sbloccare, aprire, scavare".  "Non sono uno - aggiunge - che si sposta a seconda delle convenienze o dei sondaggi. Conto di continuare a fare il ministro con questa formazione, a meno che i 'no' diventino troppi". Di Maio ha ribadito il suo no? "Vediamo chi ha la testa più dura, io sono cocciuto e sono pronto ad andare fino in fondo", replica Salvini a "Dritto e rovescio". E dunque il governo cadrà? "Farò di tutto - ha risposto - affinché non accada".

"Ormai appare chiaro che il governo non ha alcuna intenzione di realizzare l'alta velocità che dovrà collegare Torino a Lione, quindi niente Tav. È una scelta irresponsabile" e "credo che sia inevitabile a questo punto che il governo decida di dimettersi, perché l'Italia non può rimanere bloccata per le liti interne fra le due forze di maggioranza". Lo ha dichiarato il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, aggiungendo che un 'no' alla Tav "porterà gravi danni economici al nostro Paese, pagheremo delle penali, e questo accade nonostante l'Ue abbia detto che pagherà di più rispetto al passato con un incremento del finanziamento europeo. Nonostante questo, i signori del governo continuano a dire di no".

"Di fronte a questa palese incapacità del governo di decidere, è necessario che tutte le forze economiche, professionali, sindacali, civiche, che si sono mobilitate in questi mesi per la Tav, esercitino ogni pressione possibile". Così il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino. "Credo anche che Telt lunedì debba valutare attentamente come corrispondere alle responsabilità che derivano dal mandato ricevuto". Il cda di Telt, società incaricata di costruire laTorino-Lione, deciderà sui bandi per gli appalti. "Dopo che il primo ministro Conte ci ha spiegato a lungo che l'acqua calda può scottare - dice ancora Chiamparino - abbiamo capito che il governo Conte-Salvini-Di Maio ha deciso per l'ennesima volta di non decidere, adducendo come pretesto la necessità di fare nuovi approfondimenti con partner che da anni hanno già approfondito. A questo punto lunedì sarà più che mai la giornata decisiva: se i bandi partono, bene, sennò si perdono una parte dei fondi europei e l'opera rischia di essere definitivamente affossata".