Parigi, 8 Feb 2019 - Resta alta la tensione tra Italia e Francia dopo che ieri il Quai d'Orsay - con una mossa senza precedenti in tempi di pace - ha richiamato a Parigi l'ambasciatore a Roma. E oggi il primo segnale arriva dalla capitale francese, con un'intervista di Europe1 al portavoce del governo del Presidente Macron.
“È un segnale" per l'Italia il richiamo dell'ambasciatore francese a Roma. Questo dice stamattina il portavoce del governo francese Benjamin Griveaux. "È un segnale" perché l'Italia è "un alleato storico" di Parigi e "uno dei paesi fondatori dell'Unione europea", ha detto il portavoce del governo. Mentre i due leader politici del governo italiano, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, si sono dichiarati "disponibili" al dialogo con il governo francese, Benjamin Griveaux ha osservato che "il dialogo non è mai stato rotto", sottolineando che "c'è un capo del governo in Italia, è Conte", che Macron ha "già incontrato più volte".
Ieri era intervenuto il presidente della Repubblica Mattarella dopo che Parigi ha richiamato in patria per consultazioni l'ambasciatore a Roma. Occorre difendere e preservare l'amicizia con la Francia, dice Sergio Mattarella appena rientrato a Roma dalla visita in Angola.
Va ristabilito immediatamente un clima di fiducia con i Paesi amici e alleati. Questo passa attraverso la considerazione dei reciproci interessi nazionali e il pieno rispetto delle dinamiche istituzionali di ciascun Paese, spiegano fonti qualificate del Quirinale, interpellate sulla posizione del presidente della Repubblica sulla situazione dei rapporti con la Francia.
Appena atterrato a Ciampino, il capo dello Stato ha espresso la sua grande preoccupazione per la situazione. I consolidati e preziosi rapporti di amicizia e collaborazione con la Francia vanno difesi e preservati, spiegano ancora fonti del Quirinale.
E sulla crisi diplomatica con Parigi è intervenuto anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dal Libano: "Il rapporto tra Italia e Francia ha radici antiche, non è in discussione", dice il premier, che spiega di non aver sentito ancora il capo dello Stato Mattarella in merito.
La Francia ha richiamato il suo ambasciatore in Italia per consultazioni in seguito "agli attacchi senza precedenti del governo italiano". Lo riferisce il ministero degli Esteri francese. "Le ultime ingerenze rappresentano una provocazione supplementare e inaccettabile. Violano il rispetto dovuto alle scelte democratiche, fatte da un popolo amico e alleato. Violano il rispetto che si devono tra loro governo democraticamente e liberamente eletti". Lo scrive il Quai d'Orsay nella nota dove si annuncia la decisione di richiamare l'ambasciatore a Roma per consultazioni. Non era mai successo dai tempi della Seconda guerra mondiale che Parigi richiamasse il proprio ambasciatore in Italia. L'ultima volta accadde nel 1940 quando il Regno d'Italia entrò in guerra contro la Francia, consegnando la dichiarazione all'allora ambasciatore André François-Poncet. Ieri il ministero degli Esteri francese aveva duramente protestato per l'incontro del vice premier Luigi Di Maio a Parigi con alcuni responsabili dei gilet gialli.
"Il popolo francese è nostro amico e nostro alleato. Il Presidente Macron si è più volte scagliato contro il governo italiano per motivi politici in vista delle europee. Questo non ha mai intaccato il sentimento di amicizia che lega i nostri Paesi e mai lo farà". Lo dice su Facebook il vicepremier Luigi Di Maio, aggiungendo che su temi come quello dell'immigrazione "il dialogo e la collaborazione con il governo francese è sempre massimo e siamo disponibili a incontri al piùalto livello con il governo francese per trovare soluzioni".
Il governo italiano, prosegue Di Maio, "applica sempre il principio di non ingerenza negli affari interni di un altro Paese e questo vale anche per la Francia. Saranno i francesi a valutare l'operato del loro governo. Sempre come governo italiano stiamo lavorando per la gestione di problemi europei che sono stati scaricati sull'Italia, come l'immigrazione, affinché ogni Paese europeo, compresa la Francia faccia la sua parte. Stiamo anche sollecitando tutti i Paesi dell'Unione Europea a una maggiore attenzione nei confronti dell'Africa affinché il continente possa giungere a un vero e autonomo sviluppo. Per farlo è necessario favorire e non rallentare l'economia di tutti i paesi africani, questo non è solo interesse dell'Italia, ma in primis dell'Africa, poi dell'Europa e di tutto il mondo". Quindi, conclude, "il dialogo e la collaborazione su tutti questi temi con il governo francese è sempre massimo e siamo disponibili a incontri al più alto livello con il governo francese per trovare soluzioni a queste problematiche".
"Non vogliamo litigare con nessuno, non siamo interessati alle polemiche: siamo persone concrete e difendiamo gli interessi degli italiani. Disponibilissimi a incontrare il presidente Macron e il governo francese, sederci a un tavolo e affrontare, per quanto riguarda le mie competenze, tre questioni fondamentali. Stop con i respingimenti, stop con i terroristi italiani in Francia e basta danneggiare i nostri lavoratori pendolari che sono letteralmente vessati ogni giorno alle frontiere francesi da controlli che durano ore". Lo afferma il vicepremier Matteo Salvini.
"Al rientro a Roma del Presidente del Consiglio dalla missione all'estero, sono certo che verrà esaminata, con la massima attenzione, la decisione del Governo francese di richiamare a Parigi per consultazioni l'ambasciatore Christian Masset. Francia e Italia sono nazioni alleate e profonda è l'amicizia fra i due popoli. La difesa e il confronto sui rispettivi interessi e punti di vista, nonché il dibattito politico per le prossime elezioni per il Parlamento Europeo, non possono incidere e non incideranno sulle solide relazioni che ci uniscono da decenni". Lo afferma il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi.
Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e l'omologo Francese Geoffroy Roux de Bezieux hanno inviato una missiva al presidente Macron e al presidente Conte auspicando un "dialogo costruttivo" alla luce della crisi tra Roma e Parigi. "In queste ore di tensione politico-diplomatica crescente, Confindustria e Medef ritengono necessario lanciare un appello al dialogo costruttivo e al confronto. La sfida non è tra paesi europei ma tra l'Europa e il mondo esterno".