Press "Enter" to skip to content

Scuola, dalla Giunta Sardegna stanzia tre milioni per programmi sperimentali: inclusione sociale e miglioramento dell’apprendimento per studenti in condizioni svantaggiate

Cagliari, 22 gennaio 2019 - Tre milioni di euro per programmi sperimentali nella scuola, che hanno l’obiettivo di migliorare l’inclusione sociale e l’apprendimento dei giovani studenti sardi che si trovano in condizioni familiari e sociali di svantaggio. Su proposta di delibera dell’assessore della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena, la Giunta ha approvato di destinare 3 milioni di risorse Por FSE 2014-2020 (Asse 2- Azione 9.1.2) per l’avvio di nuovi progetti sperimentali a tutela degli studenti svantaggiati e dei nuclei familiari, in continuità e a supporto dei progetti già avviati di Tutti a  Iscol@ della linea C.

“Con Tutti a Iscol@ abbiamo sempre perseguito l’obiettivo di innalzare i livelli di competenze e apprendimento degli studenti – ha detto l’assessore Dessena – siamo alla quarta edizione del programma, con un investimento complessivo di 50 milioni di euro, e una buona pratica che è ormai un punto di riferimento consolidato nella scuola sarda. Ma è costante la necessità di innovare le tre linee e avviare nuovi interventi. Per questo abbiamo pensato di investire in modo forte in programmi per le fasce più deboli, ovvero a favore dei ragazzi che per vari motivi si trovano in situazioni di maggiore difficoltà o svantaggio, addirittura a volte di forte deprivazione o emarginazione. La scuola è un soggetto attivo all’interno delle comunità, chiamato a fare da collante e offrire prospettive ai giovani attraverso una crescita inclusiva: noi spingiamo in questa direzione perché questa vocazione della scuola sia sempre più forte, sentita e riconosciuta”.

La proposta dell’assessore è quella di attivare dal prossimo anno scolastico un intervento di presa in carico e accompagnamento educativo finalizzato a fornire sostegno concreto ai nuclei familiari svantaggiati, coinvolgendo attivamente tutti i soggetti che, costituiti in Partenariati sociali, si occupino dei ragazzi e dei familiari, combattano le forme di discriminazione, violenza, bullismo, disturbi dell’apprendimento e disagio socio-economico.

“I beneficiari degli interventi – ha precisato Dessena – saranno infatti i Partenariati sociali costituiti da soggetti del Terzo settore, che avranno il ruolo di capofila, e due Autonomie scolastiche statali: scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado.  L’auspicio è che aderiscano fortemente all’iniziativa anche i i Comuni, i Plus, le Asl, le Università e gli Enti di Ricerca. Ancora, le associazioni culturali e sportive”.

I laboratori dovranno avere una durata minima di 12 mesi e massima di 24 così da incidere nei processi di crescita degli studenti sotto il profilo individuale e sociale.