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Il Rigoletto di Verdi ieri sera al Teatro Lirico di Cagliari: uno spettacolo accattivante e dal sapore cinematografico

Cagliari, 15 Dic 2018 - È andata ieri sera in scena, presso il Teatro Lirico di Cagliari, la prima del Rigoletto di Giuseppe Verdi.

Si tratta di una delle opere più note ed amate del maestro italiano, pertanto l’ente cagliaritano ha deciso di concludere la stagione lirica del 2018 andando sul sicuro.

Già un anno fa il Rigoletto era stato rappresentato presso la Forte Arena, con un allestimento ricco e sfarzoso e con la partecipazione del baritono di fama mondiale Leo Nucci. Ora si è tornati, invece, tra le mura di casa senza però rinunciare alla qualità dello spettacolo.

Per l’occasione sono stati coinvolti il regista Pier Francesco Maestrini e lo scenografo-proiezionista Juan Guillermo Nova. I due hanno messo su una rappresentazione dal taglio cinematografico, con scenografie finemente elaborate, diverse per ogni atto.

Aspetto particolare è dato dalla presenza di un sipario trasparente che funge da telo di proiezione e su cui vengono di volta in volta riprodotti diversi scenari: dalle rovine della città all’acqua del fiume su cui naviga il protagonista, fino alla scena finale, in cui si vede il “faccione” di Rigoletto che annega dopo essersi gettato nel fiume per la disperazione dopo la morte della figlia Gilda.

Maestrini, dal canto suo, non è estraneo a spettacoli di successo. A Cagliari si è avuto modo di apprezzarlo ne La Campana sommersa (opera rappresentata anche a New York) e nella Turandot di Puccini con la scenografia di Sciola. Non è quindi un caso che il Teatro Lirico di Cagliari abbia deciso di puntare sulla sua professionalità anche per alcune delle opere della prossima stagione, recentemente presentata.

Inoltre il regista ha deciso di rappresentare il palazzo ducale di Mantova così come viene descritto nelle parole di Verdi “Tutto è gioia, tutto è festa, tutto invitaci a goder! Oh, guardate non par questa or la reggia del piacer?”. Il primo atto si apre, infatti, con la visione non della sala da ballo ma della stanza da letto del Duca, ricca di affreschi dal contenuto erotico, e con i cortigiani che si danno per l’appunto al piacere circondati da donne e uomini seminudi in un’orgia di persone.

A ogni modo la qualità dello spettacolo si deve anche e soprattutto alla sopraffine abilità degli interpreti principali. Marco Caria dà voce ad un Rigoletto sensazionale, che meglio di così non sarebbe potuto essere rappresentato. Con il suo canto potente e forte coinvolge il pubblico nelle vicende del buffone di corte, inoltre anche tramite la sue movenze ed espressioni, dimostra di sapersi immedesimare appieno nel personaggio.

La sua performance esaltante viene spalleggiata da Desirée Rancatore, nei panni Gilda, anche lei come il suo “padre di scena”, dimostra grandi capacità canore e recitative e commuove nel momento in cui decide di rinunciare alla sua vita per salvare quella dell’amato, seppur libertino, Duca di Mantova.

Per quel che attiene alla musica nota di merito deve farsi per l’orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, diretta per l’occasione dal direttore Elio Boncompagni. Quest’ultimo ha dovuto fare i conti con un inizio di spettacolo difficoltoso, segnato dalla sciopero dei dipendenti del Teatro che ha determinato un rallentamento dell’inizio dell’opera, nonché il rifiuto di spegnere le luci in occasione del I atto, quadro primo. Ecco quindi che, nonostante tali difficoltà, è toccato al direttore d’orchestra ridurre il disagio per il pubblico, avviando senza una piega, lo spettacolo.

Infine non può farsi a meno di apprezzare i costumi ancor più fedeli ai canoni storici rispetto allo spettacolo del Forte Arena. Il costumista Marco Nateri ha fatto un ottimo lavoro, realizzando per ciascun personaggio abiti dai tessuti, dai colori e dalla qualità impeccabile.

A fronte di questi aspetti più che positivi si consiglia vivamente la visione dello spettacolo, in scena fino al 23 dicembre, specie per chi non dovrà fare i conti con disagi legati ad uno sciopero in atto.

G.P. S.

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