L'agenzia Standard & Poor's conferma il rating dell'Italia a BBB. La prospettiva (outlook) è rivista al ribasso, a negativo da stabile. Standard & Poor's ''non si aspetta più'' che il debito italiano rispetto al Pil continui a calare. Lo afferma l'agenzia di rating, sottolineando come a suo avviso il piano del governo si basi su stime del Prodotto Interno Lordo ottimiste.
''A nostro avviso, il piano economico del governo rischia di indebolire la performance di crescita dell'Italia'', afferma S&P, sottolineando che il piano ''rappresenta un'inversione'' rispetto al precedente consolidamento di bilancio e in parte torna indietro sulla precedente riforma delle pensioni. Il governo italiano ha deciso di annullare in parte la legge Fornero: dato l'importante cambiamento demografico in corso in Italia, ''la misura del governo, se attuata in pieno, invertirà a nostro avviso i guadagni della precedente riforma e minaccia la sostenibilità di lungo termine dei conti pubblici''.
L'agenzia di rating rivede al ribasso le stime di crescita per l'Italia all'1,1% per quest'anno e il prossimo. Lo afferma l'agenzia di rating, precisando che in precedenza aveva previsto una crescitadell'1,4% per tutti e due gli anni. E il deficit è più alto di quello messo nero su bianco da Roma e pari al 2,7%.
Secondo l'agenzia di rating "le impostazioni di politica fiscale ed economica del governo italiano stanno pesando sulle prospettive di crescita del paese, un driver critico per la traiettoria del rapporto debito pubblico/Pil", si legge nel documento. "La valutazione (outlook) negativa riflette il rischio che la decisione del governo di aumentare ulteriormente i prestiti pubblici - oltre a esacerbare la già debole posizione di bilancio dell'Italia - soffochi l'incipiente recupero del settore privato".
“È un film già visto. Le agenzie di rating non si sono accorte della crisi mondiale? In Italia non saltano né banche né imprese'. Così commenta il vice premier e ministro dell'interno Matteo Salvini.
"Le agenzie di valutazione (rating) non misurano il benessere dei cittadini di un Paese, ma chi aspettava Standard&Poor's per continuare a remare contro il governo oggi ha avuto una brutta sorpresa: il rating dell'Italia è stato confermato. Andiamo avanti! Il cambiamento sta arrivando". Così Luigi Di Maio su twitter commenta le valutazioni dell'agenzia.
Dopo giorni in cui i due vicepremier hanno sostenuto ripetutamente di non essere disponibili a cambiare manovra e strategia in politica economia, non è però detto che non diventi più forte la posizione di chi sostiene la necessità di qualche ritocco, con un occhio in particolare alle banche che potrebbero subire più di altri il peso del differenziale fra i Btp e i Bund. La partita certo resta complicata, anche per i toni accesi scelti dagli alleati. Solo poche ore prima della valutazione di S&P, Luigi Di Maio aveva infatti assicurato di non temere le agenzie di rating. Ma non solo. Il leader pentastellato sceglie anche di andare allo scontro con il governatore della Banca centrale europea Mario Draghi, che ha messo in guardia dalle ricadute dell'innalzamento dello spread proprio sugli istituti di credito. "Siamo in un momento in cui bisogna tifare Italia - osserva - e mi meraviglio che un italiano si metta in questo modo ad avvelenare il clima ulteriormente". Riescono a mostrare "molto più rispetto" addirittura i ministri tedeschi, è la chiosa.