Turri, 26 Ott 2018 - Decolla il progetto “Turismo e Vita in Marmilla”, 23 milioni di euro (13 di nuova finanza e 10 per la valorizzazione di interventi già programmati) per rilanciare un territorio che punta a valorizzare ambiente e attrattori culturali e offrire più servizi a residenti e turisti per frenare lo spopolamento e garantire condizioni che permettano anche ai giovani di costruire la loro vita nella terra dove sono nati. Diciotto Comuni, facendo rete e superando ogni individualismo, hanno messo a punto un progetto dal respiro e prospettiva molto ampi, con una serie di interventi che devono essere conclusi entro 36 mesi. Oggi a Turri, con i sindaci dell’Unione Marmilla, consiglieri regionali del territorio e rappresentanti istituzionali, gli assessori della Programmazione Raffaele Paci, che ha firmato il progetto, e degli Enti Locali Cristiano Erriu, hanno dato il via libera agli interventi previsti. Nel progetto ci sono anche 160mila euro per interventi su edifici di culto, come previsto dal protocollo Regione-Conferenza Episcopale sarda, e 290mila
“Stiamo lavorando molto per dare risposte ai territori, contrastare lo spopolamento, dare opportunità di crescita e di lavoro nei nostri magnifici territori”, dice l’assessore Paci. “Con questo progetto si interviene su turismo, ambiente, archeologia, qualità della vita dei cittadini, giovani e anziani. La Marmilla è un altro territorio che si è messo in gioco per costruire il suo futuro, hanno partecipato i sindaci ma anche i cittadini, le imprese, le associazioni, che per la prima volta sono riusciti a mettersi insieme e programmare il loro sviluppo: questo è un valore che va anche al di là delle risorse che stiamo garantendo. Dobbiamo uscire dall’idea del singolo, per il bene di tutti, come avete fatto voi. Noi faremo il possibile, dopo aver portato la fibra ottica in tutti i nostri paesi con un investimento di centinaia di milioni, per riuscire ad avere un gestore che permetta a tutti di avere operativa la banda ultralarga, che permette di essere cittadini del mondo senza spostarsi e riuscendo a essere efficienti e produttivi da qualunque posto.
Le direttrici del progetto sono tre: ambiente e patrimonio culturale, rafforzamento dei servizi alla persona per il miglioramento della qualità della vita, messa a sistema degli attrattori culturali e ambientali e delle strutture sportive con una forte promozione del territorio. Il progetto ha come punto di partenza il suo potenziale turistico, ancora in buona parte inespresso, incorporato negli attrattori ambientali e culturali di pregio. È ormai chiaro infatti che il trend della domanda turistica nazionale e internazionale assegna un ruolo cruciale proprio al turismo esperienziale, e questo territorio offre tutto quello che serve per valorizzare al massimo questo filone, dalle aree della Rete Natura 2000 attraversata da una fitta rete di sentieri utili alla connessione con il vasto e talvolta poco accessibile patrimonio archeologico risalente in parte alla civiltà nuragica.
“La Marmilla è un territorio simbolo, il primo ad aver costituito un GAL attraverso l’operatore collettivo Sa Corona Arrubia”, sottolinea l’assessore Erriu. “Inoltre, è il primo territorio ad aver avviato politiche coordinate di potenziamento dei servizi culturali, ad aver creato una rete di musei e aver valorizzato parchi archeologici. In questo momento si consolida questa visione comune delle diverse realtà territoriali e delle amministrazioni comunali che tra loro coordinano le attività, creano servizi in forma associata e si propongono con un’immagine unica ai visitatori. Queste sono le politiche giuste per contrastare lo spopolamento, per gestire le politiche di inclusione e coesione in modo più efficace e per fare uno sviluppo locale dal basso che funzioni davvero. Le politiche di sviluppo si incrociano con la riforma degli enti locali, che ha potenziato le Unioni di Comuni, lo strumento istituzionale che, quando è rafforzato, consente di gestire meglio rispetto al passato la capacità inclusiva e di cooperazione tra i diversi Comuni, che non è episodica bensì è governata da una sede istituzionale forte, che è appunto l’Unione di Comuni”, conclude Erriu.
Dal 2016 ad oggi sono 11 i progetti firmati, 9 in fase di co-progettazione, 6 in avvio, per un totale di 26 progetti in campo. Oltre 500 milioni le risorse messe in campo dalla Regione. Sono coinvolti il 100% del territorio ammissibile, 37 Unioni, 295 Comuni e 940mila cittadini. Il quadro delle politiche di sviluppo locale è completato dai 3 Iti (Cagliari, Sassari e Olbia), dalle due Snai (Strategia nazionale per le aree interne) alta Marmilla e Gennargentu-Mandrolisai, dai Piani dedicati a Sulcis e Nuorese e, infine, dal Pon Metro. Com