Press "Enter" to skip to content

Via libera dal Consiglio dei ministri a legge di bilancio e Dl fiscale.

Roma, 16 Ot 2018 - Via libera del Consiglio dei ministri alla manovra per il 2019. Il Cdm ha dato l'ok anche al dl fiscale e al dl taglia-scartoffie. Lo ha riferito il premier, Giuseppe Conte, nel corso di una conferenza stampa al termine della riunione dell’esecutivo. "Questa sera - ha aggiunto Conte - manderemo la comunicazione a Bruxelles entro le 24".

"Siamo riusciti a tenere i conti in ordine mantenendo le promesse annunciate in campagna elettorale e messi nero su bianco sul contratto di governo che rappresenta e rappresenterà sempre il nostro fondamento", ha detto Conte. "Stiamo mantenendo tutte le promesse fatte - ha aggiunto - siamo molto soddisfatti. Tutto questo è il frutto di un lavoro meditato e dei tanti incontri fatti e resi in modo trasparente a voi tutti. Abbiamo elaborato un progetto di politica economica che serve al paese e ai cittadini".

"Eliminazione dell'aumento Iva, finanziamento della partenza del reddito di cittadinanza e della correzione della riforma Fornero con la possibilità di andare in pensione un po' prima per superare problemi di blocco di turn over e turn over delle competenze nelle imprese". Così il ministro dell'Economia Giovanni Tria in conferenza stampa.

Ci saranno, inoltre, "provvedimenti fiscali a favore delle piccole imprese". Sugli investimenti pubblici, ha proseguito, "ci saranno strumenti nuovi per l'attività di progettazione per renderli più esecutivi. Non abbiamo solo messo in bilancio più fondi ma messo strumenti per investimenti efficienti in tempi rapidi". Infine, il ministro ha precisato che la manovra è stata "varata nei tempi previsti". Tria poi aggiunge: "L'idea che con questa manovra si vuol far saltare in aria l'Europa è del tutto infondata. E infatti nella discussione con l'Europa non si parla di questo".

"Siamo all'inizio di un percorso di pacificazione fiscale, la manovra non fa miracoli, ma renderà migliore la vita degli italiani, con opportunità di lavoro per migliaia di giorni". Lo ha detto il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, al termine del Cdm. E poi: ''Sono stanco ma estremamente soddisfatto. Manteniamo gli impegni presi, gradualmente ma con coraggio, a partire dallo smontare mattone per mattone la legge Fornero, restituendo il diritto alla pensione già dal prossimo 2019, senza penalizzazioni di alcun tipo''. "Non c'è' un aumento di una tassa in questa legge di bilancio", ha poi detto Salvini. "C'è un risparmio di oltre mezzo miliardo di euro dalla voce immigrazione, che arriverà ad essere di un miliardo e mezzo nel triennio, reinvestito in sicurezza" ha aggiunto.

"Non è solo una manovra qualsiasi, è una manovra del popolo ma soprattutto un nuovo contratto sociale, è la grande occasione di smetterla di tagliare diritti ai cittadini per finanziare privilegi ma tagliamo privilegi per finanziare diritti. Ci sono tagli agli sprechi, un'ulteriore tassazione sul gioco d'azzardo, e si confermano quota 100, reddito e pensione di cittadinanza che partiranno nei primi tre mesi del 2019". Lo dice il vice premier Luigi Di Maio in conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Ci sarà Opzione donna per permettere alle donne di andare in pensione" e "gli ammortizzatori sociali e la cassa integrazione in deroga saranno rinnovati in un altro anno" e questo sarà nel decreto per le semplificazioni.

Per i dettagli bisognerà aspettare ancora ma dopo un weekend ad alta tensione, riunioni disertate e l'ennesimo vertice fiume di lunedì pomeriggio - circa due ore e mezza - i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno trovato l'accordo sui principali punti della manovra. Il documento programmatico di Bilancio dovrà essere caricato sul portale della Commissione Ue per iniziare il percorso che porterà, entro fine mese, alla promozione o alla bocciatura da parte di Bruxelles.

"Dopo averlo dimostrato sull'immigrazione e la sicurezza, anche su temi economici continuiamo a mantenere le promesse con gradualità e coraggio. Fornero, flat tax, Equitalia: anche su questi temi siamo il cambiamento", esulta Salvini, mentre su Facebook Di Maio festeggia: "Questa non è una semplice manovra, è un Nuovo Contratto Sociale che lo Stato stipula con i cittadini".

Al via da subito dunque la tanto discussa pace fiscale, contenuta nel decreto collegato alla manovra: si potrà sanare la propria posizione presentando una dichiarazione integrativa su cui ci sarà una tassazione al 20% sul maggiore imponibile Irpef dichiarato nei 5 anni precedenti, con un massimo dichiarabile di 1/3 sull'imponibile dell'anno precedente. Il tetto, come chiedevano i M5s, è fissato a 100mila euro, e in più i pentastellati portano a casa la rassicurazione che "non ci sarà nessun salvacondotto" ma anzi "per gli evasori ci sarà la galera", dice Di Maio su Facebook. Non basta: il M5s rivendica l'impegno su una nuova 'rottamazione': via sanzioni e interessi per tutti su cartelle e liti, con pagamento dilazionato in 20 rate trimestrali, cioè in 5 anni. Lo stralcio riguarda le cartelle sotto i 1000 euro ante 2010: si tratta del 25% del magazzino fiscale per circa 10 milioni di contribuenti. Tra le coperture della legge di bilancio ci sarà anche il taglio alle pensioni d'oro sopra i 4.500 euro da cui il governo conta di recuperare un miliardo in tre anni. Un altro miliardo e trecento milioni verrà recuperato in un triennio dai fondi per l'immigrazione: oltre 500 milioni subito, a partire dal 2019.

Via da febbraio, senza limiti e penalizzazioni, a quota 100 per andare in pensione, con la formula di aver raggiunto almeno - e necessariamente entrambi - 62 anni + 38 di contributi. Non ci sarà nessun aumento di tasse, promette il governo, se non per banche e assicurazioni, e invece arrivano cento milioni per le politiche della famiglia e più fondi per la Sanità.

Nel corso del Consiglio dei ministri arriva anche il via libera al decreto 'Taglia scartoffie' che prevede oltre 100 adempimenti in meno per le imprese, e misure per una Rca auto "equa". Stop anche al duplice incarico governatore regionale e commissario alla Sanità: "Non ci sarà mai più un caso De Luca", commentano dal M5s. Inoltre, chi ha crediti non vedrà pignorata la casa. E arrivano misure contro i medici furbetti che aumentano la lista di attesa per l'intramoenia ospedaliera.