Roma, 12 Ott 2018 - "Oggi siamo in piazza perché subiamo l'ingiustizia quotidiana di costi economici insostenibili per studiare. La manovra finanziaria annunciata dal governo ignora i problemi degli studenti, non prevede maggiori risorse per il diritto allo studio né per la qualità della formazione o per la ricerca. Da Nord a Sud, saremo in stato di agitazione permanente nelle scuole e nelle università finché non avremo risposte concrete dal governo nazionale mentre ad oggi Bussetti rifiuta di incontrare le rappresentanze studentesche". Così Giacomo Cossu, Coordinatore nazionale di Rete della Conoscenza.
"Questo non cambiamento - aggiunge - vediamo infatti il maggior deficit previsto viene utilizzato per condoni agli evasori fiscali e per tagliare le tasse ai più ricchi. Per noi giovani mancano le risorse e mancano provvedimenti concreti per contrastare la precarietà nel mercato del lavoro. Il 'cambiamento' tanto propagandato sembra in netta continuità per il passato, perché assente un progetto di rilancio dello sviluppo sostenibile per il nostro Paese".
Al grido "#Chihapaura di cambiare? Noi no!" è iniziata la manifestazione a piazzale Ostiense. Circa tremila i partecipanti attesi. La protesta è stata organizzata dall'Unione degli studenti, Rete degli studenti medi e Fronte Gioventù Comunista. Gli studenti hanno acceso fumogeni. Si registrano forti disagi al traffico in zona.
Nella giornata di mobilitazione nazionale, anche gli studenti medi di Palermo sono scesi in piazza partecipando in massa al corteo indetto dal coordinamento delle scuole. Dopo essere giunti dalle proprie scuole nella forma di cortei selvaggi al concentramento di piazza Castelnuovo, nel cuore della città, centinaia di giovani e giovanissimi, nonostante la pioggia battente, hanno invaso con determinazione le strade del centro città uniti dietro uno striscione: "Il vero cambiamento è il diritto allo studio per tutti". E gli slogan: "Occupiamo la città", "La lotta non ci fa paura". "Governo del cambiamento? Non sembra affatto", dice Ludovica, studentessa del liceo classico Umberto, "la realtà parla chiaro e vede, oggi come ieri, scuole che ci crollano addosso, prezzi di libri e trasporti sempre più insostenibili da noi e dalle nostre famiglie, un'alternanza scuola-lavoro che continua a sottrarci ore curriculari per regalare forza lavoro gratuita alle aziende e, per completare, una presenza assurda e ingombrante di polizia nei nostri istituiti".
Oltre 500 studenti delle scuole superiori stanno manifestando, anche a Catanzaro, nell'ambito dello sciopero e della protesta promossi in tutt'Italia dalle organizzazioni studentesche. La mobilitazione si sta svolgendo con un corteo che sta attraversando le principali strade del centro storico di Catanzaro, provocando disagi e rallentamenti alla circolazione. Gli studenti, in particolare, protestano per i continui tagli ai fondi per il diritto allo studio, per la mancata sicurezza nelle scuole a causa di edifici troppo vecchi e fatiscenti. E lamentano anche disagi derivati dall'alternanza scuola-lavoro, e da una didattica ritenuta troppo formale e fredda.
Manichini raffiguranti i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio sono stati bruciati dagli studenti che manifestano a Torino scandendo slogan contro il governo. Sui lampioni di piazza Castello, dove sono arrivati in corteo, sono state attaccate alcune foto dei leader di Lega e Movimento 5 Stelle col volto imbrattato di vernice rossa.