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Pm Agrigento: indagato Salvini. Il leader dei lego-fascisti dichiara: “Una vergogna” e annuncia accordo per lo sbarco dei migranti

Catania, 26 Ago 2018 - Colpo di scena nella vicenda della Diciotti. La Procura della Repubblica di Agrigento, al termine dell'attività istruttoria compiuta a Roma, ha deciso di passare a 'noti' il fascicolo relativo al mancato sbarco degli immigrati dal pattugliatore 'U. Diciotti', già iscritto per i reati di sequestro di persona, arresto illegale e abuso d'ufficio. Iscrivendo due indagati e trasmettendo doverosamente i relativi atti alla competente procura della Repubblica di Palermo per il successivo inoltro al cosiddetto tribunale per i ministri della stessa città. A renderlo noto è in una nota lo stesso Procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, al termine dell'attività istruttoria di oggi presso la Procura di Roma. Il magistrato ha sentito i dirigenti responsabili del servizio immigrati al Viminale.

''Tale procedura, prevista e imposta dalla legge costituzionale 16/1/89 n.1, permetterà, con tutte le garanzie e le immunità previste dalla medesima legge, di sottoporre a un giudice collegiale specializzato le condotte poste in essere dagli indagati nell'esercizio delle loro funzioni - dice ancora Patronaggio - Uno dei quali appartenente ai qualificati soggetti indicati dall'articolo 4 della norma costituzionale''. "Come è noto infine ogni eventuale negativa valutazione delle condotte di cui sopra, dovrà essere sottoposta alla autorizzazione della competente Camera", termina la nota. Uno dei due indagati, si apprende, è il ministro Salvini, l'altro un capo di gabinetto.

Immediata la reazione del ministro dell'Interno: "Una vergogna. Possono arrestarmi, ma non fermeranno il cambiamento" e annuncia che "gli immigrati a bordo della Diciotti sbarcheranno nelle prossime ore".

"Gran parte dei migranti della Diciotti saranno ospitati dalla Chiesa italiana, dai vescovi che hanno aperto le porte, i cuori e il portafoglio", ha spiegato Salvini. "Alcuni immigrati vanno in Albania, il governo albanese si è dimostrato migliore di quello francese. E io dico grazie agli albanesi e vergogna ai francesi. La restante parte dei migranti andrà in uno-due altri Paesi ma la maggioranza, e ci ho lavorato personalmente mentre gli altri insultavano, sarà ospitata a cura dei vescovi della Chiesa italiana".

E poi: "Possono arrestare me ma non la voglia di 60 milioni di italiani, indaghino chi vogliono. Abbiamo già dato abbastanza, è incredibile vivere in un paese dove dieci giorni fa è crollato un ponte sotto il quale sono morte 43 persone dove non c'è un indagato e indagano un ministro che salvaguardia la sicurezza di questo Paese. È una vergogna”. State tranquilli, non ho paura di nulla: indaghino, mi interroghino, mi arrestino. Io sono fiero di battermi per difendere i confini, tutelare la sicurezza degli italiani e proteggere il futuro dei nostri figli". Lo scrive su Twitter il ministro dell'Interno Matteo Salvini tornando sul caso della nave Diciotti.

"La Chiesa italiana garantirà l'accoglienza ad un centinaio di migranti della nave Diciotti. L'accordo con il Viminale è stato raggiunto per porre fine alle sofferenze di queste persone in mare da giorni. I dettagli verranno definiti nelle prossime ore". È quanto ha detto all'Ansa don Ivan Maffei, portavoce della Cei.

"Come già annunciato dal ministro Salvini, i migranti ancora a bordo della nave Diciotti sbarcheranno nelle prossime ore. Ringraziamo l'Albania, l'Irlanda e la Cei per avere aderito all'invito a partecipare alla redistribuzione. Ne accoglieranno rispettivamente 20, 20 e 100". Lo scrive su Facebook il premier Giuseppe Conte.

L'Irlanda accoglierà 20-25 migranti della Diciotti. Lo ha annunciato su Twitter il ministro degli Esteri di Dublino, Simon Coveney. "Posso confermare che io e Charlie Flanagan (ministro della Giustizia, ndr) abbiamo concordato che l'Irlanda accetterà 20-25 migranti dalla Diciotti, soggetti alle consuete condizioni e controllo. La solidarietà europea è importante e questa è la cosa giusta da fare. I lavori proseguono con i partner Ue per soluzioni più sostenibili", ha scritto Coveney.

Intanto, in nottata inizieranno le operazioni di sbarco dalla Diciotti. Lo si apprende da fonti del Viminale. Gli immigrati saranno portati in un centro a Messina, e poi cominceranno le operazioni di distribuzione che coinvolgeranno anche la Chiesa italiana oltre ad Albania e Irlanda. In precedenza, erano sbarcati 17 dei 150 migranti, dopo l'ordine dell'ufficio di Sanità marittima.

Venti migranti della nave Diciotti saranno accolti dall'Albania. La notizia viene data sul profilo Twitter della Farnesina dal ministro degli Affari esteri Enzo Moavero Milanesi che nel post "ringrazia l'Albania per la decisione di accogliere 20 profughi della nave Diciotti. Un segnale di grande solidarietà e amicizia molto apprezzato dall'Italia", scrive il ministro.

"Sono tranquillissimo e sto lavorando, con buone prospettive, a una soluzione positiva. Ogni denuncia è per me una medaglia al valore", aveva detto in precedenza il ministro dell'Interno, Matteo Salvini. E poi: "Noi discutiamo con tutti, io incontro tutti e ascolto tutti", ma "con Orban c'è la condivisione di intenti di proteggere le frontiere esterne e di avere un'immigrazione illegale pari a zero nel nostro Paese e nel nostro continente". Salvini lo dice da Pinzolo (Trento), dalla festa della Lega. "L'unica soluzione è riportare queste persone da dove partono e quindi aiutare paesi come Libia, Tunisia e Marocco ad essere ospitali e accoglienti", spiega Salvini. Salvini e il governo italiano continuano a lavorare alla ricerca di soluzioni per il caso Diciotti, "nonostante il nostro Paese sia stato lasciato solo dall'Europa". Lo rendono noto fonti del Viminale, spiegando che in queste ore "Salvini e il governo stanno sondando la disponibilità ad accogliere gli immigrati sulla Diciotti da parte di alcuni paesi che non fanno parte dell'Unione europea. C'è un dialogo aperto anche con altre istituzioni. Il principio è che non paghino gli italiani".

"Il Procuratore di Agrigento ha chiesto ufficialmente i miei dati anagrafici. Per fare cosa? Non perda tempo, glieli do io. Matteo Salvini, nato a Milano il 9/3/1973, residente a Milano in via xxx, cittadinanza italiana. Se vuole interrogarmi, o magari arrestarmi perché difendo i confini e la sicurezza del mio Paese, ne sono fiero e lo aspetto a braccia aperte!", scrive poi Salvini in un posto sul suo profilo Facebook, prima della notizia sui due indagati.

"Una crisi creata ad arte da un ministro irresponsabile viene risolta dalla Chiesa. In mezzo un paese più isolato e un governo ostaggio degli estremisti. Presidente Conte, lei deve rispondere di questa pericolosa deriva contro l'Italia". Così su Twitter il segretario del Pd, Maurizio Martina.

La vicenda della nave Diciotti con "la verifica del rispetto delle norme" deve essere inserita all'ordine del giorno del primo plenum fissato per il 5 settembre. È quanto chiedono i consiglieri del Csm Valerio Fracassi, Claudio Galoppi, Aldo Morgigni e Luca Palamara.

"La Procura di Agrigento sta svolgendo gli accertamenti necessari a verificare se nella vicenda della nave Diciotti siano stati commessi reati. Parlando della vicenda, il Ministro dell'Interno ha rilasciato dichiarazioni tendenti ad orientare lo sviluppo degli accertamenti. Si tratta di una interferenza nelle prerogative dell'Autorità Giudiziaria; nessun altro soggetto può sostituirsi ai magistrati". Così l'Anm che "vigilerà affinché singolo magistrato possa svolgere i propri compiti in assoluta autonomia", senza inammissibili e indebite interferenze".

C'è stato un contatto tra forze dell'ordine e manifestanti, nel pomeriggio, che hanno tentato di forzare l'accesso al molo di Levante del porto di Catania dove è ormeggiata la Diciotti. Feriti un poliziotto e tre manifestanti. Una decina di giovani con salvagenti e tavolette si sono lanciati a mare nel tentativo di raggiungere il pattugliatore della Guardia Costiera gridando 'libertà, libertà'. Sul posto hanno operato motovedette della polizia, della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera per bloccare i giovani che tentavano di nascondersi tra le barche ormeggiate nel porto.