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Crollo del Ponte Morandi Cozzi: “Stato ha abdicato alla funzione di controllo”. Autostrade: faremo nuovo ponte in 8 mesi

Genova, 19 Ago 2018 - "Premesso che l'indagine è in una fase preliminare ed esiste comunque un segreto istruttorio, posso tuttavia fare un ragionamento più generale: io ho qualche difficoltà ad accettare l'idea che il tema della sicurezza pubblica stradale sia rimesso nelle mani dei privati. La filosofia del nostro sistema vede oggi uno Stato espropriato dei suoi poteri, una sorta di proprietario assenteista che ha abdicato al ruolo di garante della sicurezza. Come se avesse detto al privato, veditela tu".

Lo dice il procuratore di Genova, Francesco Cozzi che, intervistato dal Corriere della Sera, rileva: "Nel momento in cui lo Stato abdica alla funzione di controllo ci vorrebbe almeno un'agenzia terza che garantisse la sicurezza, non il concessionario stesso. Credo che il crollo del ponte Morandi porti a ripensare tutta la materia".

"Nel momento in cui è stata decisa la privatizzazione delle autostrade, lo Stato si è ritagliato un ruolo riguardante soprattutto il controllo del rapporto fra investimenti e ricavi, il giusto prezzo dei pedaggi, l'inflazione... Meno la sicurezza delle infrastrutture", osserva. Nonostante il ruolo marginale, potrebbe avere delle responsabilità? "Dobbiamo analizzare bene la materia. Cercheremo di capire quali sono esattamente i poteri degli organi di controllo del ministero, anche se temo che siano molto blandi - spiega -. Il concessionario è come se fosse diventato il proprietario delle autostrade, non l'inquilino che deve gestirle".

E quindi le maggiori responsabilità sono in capo al concessionario, cioè Autostrade? "Chiaro - afferma -, maggiori poteri, maggiori oneri, maggiori responsabilità (non intende dire penali). E io aggiungerei anche maggiori guadagni".

Intanto, Autostrade per l'Italia ha espresso il suo cordoglio ai famigliari delle vittime nel corso di una conferenza stampa, la prima dopo la tragedia, chiedendo poi scusa per quanto accaduto. "Abbiamo lavorato insieme, cercando di metterci a disposizione ma mi rendo conto che è stata percepita una distanza. Non abbiamo fatto sentire la vicinanza alla città e di questo mi scuso profondamente. Abbiamo lavorato per trovare le soluzioni. Penso che noi possiamo e dobbiamo dare molto alla città di Genova", ha detto Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Autostrade per l'Italia.

"La prima azione è per le famiglie delle vittime. Abbiamo stanziato un fondo per le esigenze immediate che affineremo con il Comune e che verrà gestito dal Comune", ha aggiunto l'Ad per illustrare il piano di aiuti dopo il crollo del ponte Morandi. "Mezzo miliardo è la somma dei fondi messi a disposizione" per le famiglie e la città di Genova. "Importi che per quanto ci riguarda sono disponibili da lunedì", ha specificato.

"Per potere costruire il ponte in sicurezza sarà stanziato un fondo per dare indennizzi a tutti coloro che saranno costretti a lasciare le case", ha poi spiegato Castellucci. "C'è l'ipotesi di liberalizzare i pedaggi nel nodo di Genova da Bolzaneto a Voltri a Genova Ovest da lunedì".

"Realizzeremo un nuovo ponte. Otto i mesi che, gli studi ci dicono, servono tra demolizione e ricostruzione di una struttura in acciaio meno impattante per la Valpolcevera", ha promesso Castellucci.

"Altri temi, come il rapporto tra noi e governo, li tratteremo un'altra volta". E poi: "Collaboreremo con la magistratura per arrivare alla verità sul disastro".

"La mia unica preoccupazione è aiutare a superare crisi di Genova e dell'azienda che ha colpito i nostri dipendenti. Il resto si vedrà successivamente", ha quindi affermato Castellucci rispondendo ad un giornalista che gli chiedeva di eventuali dimissioni. "La responsabilità del crollo deve essere accertata. Il ponte è stato costruito negli anni '60, non da noi. Bisognerà vedere come è stato costruito e una serie di altri elementi per potere definire le responsabilità. Noi nei confronti delle vittime e dei parenti sentiamo fortemente la nostra compassione e vicinanza, ma non riteniamo che ci siano le condizioni per assumerci la responsabilità per un evento che ancora deve essere indagato in fondo e sono convinto che dalle indagini emergerà veramente cosa è successo".

"In questo giorno di lutto, il nostro pensiero è rivolto a ogni persona che abbia conosciuto e amato oloro che oggi non ci sono più in seguito alla tragedia di Genova". La famiglia Benetton firma una nota con cui ribadisce il suo cordoglio. "Con rispetto - prosegue la lettera - vogliamo esprimere il nostro profondo dolore e manifestare la nostra concreta vicinanza a chiunque sia stato colpito dai terribili eventi del 14 agosto".