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Lifeline, l’annuncio di Conte: “La nave approderà a Malta, parte dei migranti trasferiti in Italia”

Roma, 26 Giu 2018 - Quattro Stati dell'Ue - Italia, Malta, Francia e Portogallo - hanno confermato di essere disposti ad accogliere parte dei migranti salvati dalla nave Lifeline, mentre altri tre paesi - Germania, Paesi Bassi e Spagna - stanno ancora "valutando" il caso. È la situazione, aggiornata a oggi pomeriggio, ricostruita dal quotidiano Times of Malta che attribuisce la notizia a proprie fonti. In un comunicato stampa, il governo maltese aveva parlato invece di sei Stati coinvolti nell'accordo.

Dopo giorni di incertezza e una lunga trattativa che ha coinvolto diversi paesi dell'Unione Europea tra cui l'Italia, oggi il premier Giuseppe Conte ha annunciato che la nave Lifeline attraccherà a Malta.

"Ho appena sentito al telefono il presidente Muscat: la nave della Ong Lifeline attraccherà a Malta. Con il presidente maltese abbiamo concordato che l'imbarcazione sarà sottoposta a indagine per accertarne l'effettiva nazionalità e il rispetto delle regole del diritto internazionale da parte dell'equipaggio". Lo dichiara il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.  "Coerentemente con il principio cardine della nostra proposta sull'immigrazione, secondo cui chi sbarca sulle coste italiane, spagnole, greche o maltesi, sbarca in Europa, l'Italia farà la sua parte e accoglierà - annuncia - una quota dei migranti che sono a bordo della Lifeline, con l'auspicio - sottolinea il presidente del Consiglio - che anche gli altri Paesi europei facciano lo stesso come in parte già preannunciato".

Ma proprio sull'accordo per la redistribuzione dei migranti tra vari paesi ci sono frizioni. E per questo non c'è ancora il via libera di Malta all'approdo della Lifeline sull'isola. Lo riferiscono fonti del governo della Valletta a Malta Today, aggiungendo che il consenso all'attracco della nave dell'Ong è subordinato all'accordo tra 6 Paesi europei per la distribuzione dei migranti a bordo. Al momento, precisa il giornale maltese, manca il sì di altri due Paesi.

"Lo sforzo diplomatico del primo ministro di Malta e delle istituzioni europee sta portando a un accordo ad hoc per la distribuzione dei migranti che si trovano a bordo della Lifeline, tra un certo numero di Stati membri disposti". E' quanto ribadisce su Twitter l'ambasciatore maltese a Roma Vanessa Frazier.

"Nel caso in cui la nave entri nei porti maltesi - conclude in un altro tweet - verranno effettuate indagini ed intraprese possibili azioni nei confronti della Lifeline che ha ignorato le istruzioni impartite dalle autorità italiane, in conformità alle norme internazionali, determinando questa situazione".

Sembra sorpreso l'equipaggio della nave, che dice di aver appreso la notizia da Twitter, come anche già avvenuto negli ultimi giorni, quando "nessuno ha mandato un messaggio diretto", scrivono. "Grazie per il sostegno di Malta ma ora abbiamo bisogno che i Paesi europei accolgano i migranti".

"E due: dopo la Ong Aquarius spedita in Spagna, ora tocca alla Ong Lifeline che andrà a Malta, con questa nave fuorilegge che finalmente verrà sequestrata". Così il ministro dell'Interno Matteo Salvini, su Facebook e Twitter. "Per donne e bambini davvero in fuga dalla guerra le porte sono aperte, per tutti gli altri no", prosegue Salvini, sotto l'hashtag 'Stop invasione'.

Seguiamo il caso" della nave Lifeline "da vicino, il premier Muscat ha fatto una dichiarazione, il presidente Tusk, il presidente Juncker e Muscat stanno lavorando in piena collaborazione per trovare una soluzione per le persone a bordo della Lifeline e trovare un porto dove possano sbarcare". Lo ha detto una portavoce della Commissione europea.

Malta annuncia inoltre l'apertura di "un'inchiesta sul capitano della Lifeline che ha ignorato le istruzioni delle autorità italiane date in accordo alle leggi internazionali". Ed allo stesso tempo - si legge in un comunicato del gabinetto del premier Joseph Muscat - esorta "gli Stati volenterosi a proseguire la condivisione di responsabilità per evitare un'escalation della crisi umanitaria".

La vicenda della Lifeline ha inizio circa una settimana fa, quando la nave è intervenuta in soccorso di 300-400 migranti a bordo di un gommone a largo delle coste libiche. I soccorritori hanno chiesto aiuto alla guardia costiera italiana o a qualche mercantile che incrocia in zona. Ma le risposte arrivate sono state tutte negative.

La nave è intervenuta in acque Sar (Ricerca e soccorso) ed è stata la guardia costiera di Tripoli a coordinare l'operazione. Una motovedetta è stata inviata sul posto. "Ci aspettiamo - dicono dalla ong - un comportamento professionale e che le forze libiche rispettino la legge internazionale".

Sull'intervento della Lifeline è intervenuto il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli che, dopo il salvataggio, ha chiesto alla Guardia Costiera italiana di avviare un'indagine. "La nave sta agendo in acque libiche fuori da ogni regola, fuori dal diritto internazionale. Hanno imbarcato circa 250 naufraghi senza avere i mezzi tecnici per poter garantire l'incolumità degli stessi naufraghi e dell'equipaggio", aveva scritto su Facebook. Chiedendo poi il sequestro della nave.

Alla nave Aquarius della ong Sos Mediterranee, con un team di Medici senza frontiere a bordo, è stato negato l'ingresso nelle acque territoriali maltesi e nel porto della Valletta per il rifornimento ed il cambio di equipaggio. Lo fa sapere la stessa organizzazione osservando che "nessuna spiegazione ci stata fornita".

La nave si sta dirigendo verso Marsiglia, nel sud della Francia, dopo il rifiuto di Malta a uno sbarco sulle sue coste per uno scalo tecnico.

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