Roma, 21 Giu 2018 - In Italia, ci sono due grandi Isole, la Sicilia e la Sardegna, la seconda delle quali sconta anche significative sofferenze per la propria condizione di perifericità, una condizione che riguarda anche le isole minori italiane, sparse nel mare tra il Veneto, la Liguria, la Toscana, la Campania e la Puglia.
I trasporti delle persone e delle merci, la qualità delle infrastrutture, il dinamismo del mercato del lavoro e dell'accesso al credito sono spesso assai differenti in un'Isola.
Ma anche il costo dell'energia, della sanità, dell'istruzione, dell'alta formazione, spesso presentano conti assai più alti agli isolani, che non vogliono più sentirsi isolati dal resto dell'Italia.
Ma gli svantaggi degli italiani che vivono nelle Isole non sono un problema che riguarda soltanto loro, ma rappresentano un problema dell'intera comunità nazionale.
Questo il senso dell’evento che si è tenuto oggi presso la Camera dei Deputati per iniziativa di Pietro Pittalis e Romina Mura, coordinato da Michele Cossa, che ha detto che “Gli italiani che vivono nelle Isole chiedono dunque di non essere più essere assistiti dalle elemosine di Stato, che generano clientela e rassegnazione, ma vogliono invece di essere posti in condizioni di cimentarsi in condizioni di pari opportunità con tutti gli altri cittadini italiani”.
Pietro Pittalis (FI), che ha ringraziato Michele Cossa e i Riformatori per aver promosso e spinto la battaglia per l’insularità in Costituzione, assolutamente centrale per le prospettive di sviluppo delle isole e in particolare della Sardegna, ha sottolineato “la necessità di una diversa applicazione delle norme sugli aiuti di stato nei confronti delle isole”.
Romina Mura (Pd), ha rimarcato come “per la prima volta tante battaglie sporadiche (per la continuità territoriale, per il costo dell’energia, per le infrastrutture, ecc.) trovino nella battaglia per l’insularità un denominatore comune e unificante, oltre che politicamente trasversale. Una “questione nazionale” che chiama a raccolta le isole italiane maggiori e minori, per fare fronte comune per il raggiungimento dell'obiettivo. E' stata scelta la strada dell’iniziativa popolare perché è l'unica che consente di portare l'argomento anche al di fuori dei palazzi delle istituzioni, dando protagonismo ai cittadini e chiedendo il loro consapevole impegno su una battaglia così importante”.
Ai lavori ha preso parte anche il segretario del Psd’az Cristian Solinas (Lega Psd’Az), che ha sottolineato come il suo partito non possa non sostenere la battaglia per il riconoscimento dell’insularità. “È ssenziale però che Stato e Unione Europea rimuovano gli ostacoli che vanificherebbero nei fatti il principio di insularità anche quando questo sarà conseguito, a partire dal sistema dei trasporti e della continuità territoriale, condizionati da un approccio burocratico da parte dell’Unione europea”.
Alla grande iniziativa nazionale, partita nello scorso mese di aprile, che ha utilizzato lo strumento della raccolta di firme per la sottoscrizione della proposta di legge di iniziativa popolare per la modifica della Costituzione italiana, prendono parte anche l’ANCIM (l’Associazione delle Isole minori italiane), rappresentata oggi dal segretario generale Giannina Usai. “Servono almeno cinquantamila firme in tutta Italia, ma noi contiamo di ottenerne molte di più. Un’isola di tremila abitanti ha raccolto e certificato ben 600 firme, facendo i banchetti anche tra i bagnanti”.
Oggi il “Comitato per l'Insularità in Costituzione” è fortissimo - e trasversale agli schieramenti partitici - anche in Sicilia, isola rappresentata oggi dal deputato M5S dell’ARS Giampiero Trizzino (M5S), che ha sposato pienamente l’iniziativa e la porterà assieme a Enzo Figuccia (UDC), già in campo da tempo, all’attenzione dell’Assemblea regionale siciliana, e raccoglierà le firme a Palermo. Presenti anche ben cinque deputati nazionali siciliani del M5S:
Angela Raffa, che ha evidenziato come Sicilia e Sardegna condividano i medesimi problemi e come sia assolutamente necessario un fronte comune per vincere una battaglia epocale, garantendo anche il suo impegno nella commissione trasporti della Camera, di cui è componente. “L’insularità rende la nostra economia meno competitiva, a causa degli altissimi costi di trasporto, e quesito rischia di condannare interi territori al sottosviluppo”
Michele Sodano: “Tutto il meridione d’Italia e in particolare le isole stanno vivendo il dramma dell’emigrazione giovanile, che le sta dissanguando e impoverendo. La battaglia per il riconoscimento dell’insularità serve anche per questo”.
Il Comitato per l’insularità è presente nelle città della Penisola, con propri gazebo nelle piazze e propri punti di raccolta, grazie al generoso impegno della FASI, la Federazione degli emigrati Sardi in Italia che ha mobilitato tutti i suoi circoli, ma anche grazie ai tanti sindaci e consiglieri comunali della penisola, di tutti i partiti, che hanno sposato l'iniziativa. Maria Vittoria Migaleddu (FASI) ha ribadito che “la FASI sostiene in pieno la battaglia per il riconoscimento dell’insularità, cosi come a suo tempo ci siamo battuti contro la vergogna dei bivacchi estivi nei porti della Penisola e della Sardegna per garantire ai sardi che vivono in Sardegna e a quelli che vivono fuori dell’isola il diritto a mantenere il rapporto con la propria terra”.
Erano presenti oggi anche Alessandra Zedda (FI); Ugo Cappellacci (FI); Antonio Masia, Presidente del Gremio dei Sardi a Roma e Emilio Floris (FI).
Le sottoscrizioni, anche le più prestigiose, crescono di ora in ora.
Tra i padri dell'odierna battaglia c'è il Ministro Paolo Savona, ma le adesioni autorevoli sono centinaia e vanno ben oltre il perimetro isolano, comprendendo l'europarlamentare Maullu, attivissimo nella raccolta delle firme, il Presidente della Regione Liguria, Toti, il sindaco di Genova, Bucci, l'editorialista del Corriere della Sera, Beppe Severgnini e tanti altri.
Siamo convinti che - nei prossimi giorni- saranno decine i deputati che vorranno sostenere attivamente la nostra proposta.
Ne daremo puntualmente conto sulle nostre pagine social e sui media, sempre sottolineando la assoluta inclusività della nostra azione politica.
E siamo altrettanto convinti che i sostenitori non saranno soltanto parlamentari provenienti dalle Isole.
Il nostro obiettivo, che in parte abbiamo già conseguito, è proprio quello di far diventare la “insularità” una vera e propria “questione nazionale” che venga fatta propria dall'intera comunità italiana, che si senta impegnata a garantire identici diritti di cittadinanza a tutti gli italiani, ovunque essi risiedano! Red