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Di Maio: no tavolo a 4, sì sostegno non ostile Fi e FdI. Ma Salvini: governo con intero centrodestra

Roma, 20 Apr 2018 - Ancora uno stop da M5s nei confronti di Matteo Salvini. "Non lo decide Salvini se ha un incarico o un preincarico. Se arriviamo a una conclusione sul nostro punto di partenza, si può fare ma non con Salvini premier. Bisogna vedere, perché per noi la premiership di Di Maio non è mai stata in discussione", dice Giulia Grillo gelando gli slanci del leader della Lega. Ospite di Omnibus su La7, la capogruppo M5s alla Camera parla così del potenziale alleato: "Salvini presume che nell'arco di 24 ore cambi la situazione. Ieri così era sembrato ma così non è stato".

Quindi, riprende Grillo a proposito di quella intenzione di spendersi in prima persona messa in campo ieri da Matteo Salvini, "sarebbe un po' azzardato da parte sua". Peraltro, aggiunge l'esponente M5s, "sappiamo che Salvini è sempre un po' impetuoso e, nella foga di dire qualcosa - osserva - ha detto 'sono anche pronto' ma ripeto che non sarà lui a decidere ma il Presidente della Repubblica". Inutile traguardare alle prossime regionali perché, altro messaggio che arriva dai 5 stelle, "i tempi dovevano essere già maturi, non può essere un'elezione regionale a determinare uno spostamento d'asse nell'equilibrio di una cosiddetta coalizione".

Grillo infine sottolinea: "Probabilmente c'è stato un discorso che pensavamo aver chiarito. Non chiedevamo a Salvini un parricidio di Berlusconi ma un armistizio politico tra di loro che consenta alla Lega di parlare con noi".

"Siamo disponibili - ha proseguito Di Maio - anche a considerare non ostile un sostegno da Fi e Fdi" ma "il governo si forma su un contratto firmato da due persone", M5s e Lega. "Con molta onestà vi dico: andremo avanti ma senza pensare a colpi di scena, a Di Maio al tavolo con quattro partiti a trattare sui ministri, a Di Maio al governo senza essere alla presidenza del Consiglio, immaginatevi se M5s potrebbe essere disponibile a ciò".

“Con tutta la buona volontà a collaborare nulla per me è perduto e nulla si chiude ma non possiamo andare oltre certi limiti", ha ribadito il capo politico M5s, sottolineando che "se poi mi si chiede di sedermi a un tavolo con tre forze politiche, Di Maio, Salvini, Berlusconi e Meloni per concordare un programma di governo e personalità che vengono dalle singole forze politiche, voi capirete che è molto complicato per noi digerire questo scenario".