Press "Enter" to skip to content

Duplice tentato omicidio in concorso a Ilbono: arrestati due giovani dai carabinieri della compagnia di Lanusei.

Lanusei (Nu), 16 Apr 2018 - Con l’accusa di duplice tentato omicidio in concorso, rissa e porto ingiustificato di coltello, due giovani Davide Demurtas, di 23 anni e Enrico Deiana, di 22 anni, entrambi residenti a Tortolì, (Nu) sono stati arrestati dai Carabinieri della Compagnia di Lanusei in esecuzione di una misura cautelare agli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Lanusei su richiesta del Procuratore Capo Dott. Biagio Mazzeo.

Le indagini, svolte dagli investigatori dell’Arma di Ilbono con il supporto dei militari del Norm- aliquota operativa di Lanusei, hanno avuto origine nove mesi fa dal gravissimo fatto successo durante una festa di compleanno.

Nei giorni dei festeggiamenti della Madonna delle Grazie, durante la notte fra il 1° ed il 2 luglio 2017, alle ore 03:30 circa, i Militari sono stati allertati dalla Centrale Operativa della Compagnia di Lanusei circa il fatto che, presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Lanusei (NU), erano poco prima giunti tre giovani con gravi ferite di arma da taglio. È stato subito accertato che il ferimento era avvenuto all’interno del perimetro del campo sportivo comunale di Ilbono, sito in Via Ulestri dove, in un locale sottostante lo spazio spogliatoi ed adibito normalmente a ritrovo conviviale nel cosiddetto “terzo tempo”, era in atto una festa organizzata per festeggiare il 18° compleanno di tre giovani con un centinaio di partecipanti.

A dare l’allarme ai carabinieri sono stati i sanitari del Pronto Soccorso. Subito dopo sono stati identificati vari giovani che erano presenti alla festa e che si erano recati in Ospedale, sia per accompagnare i feriti, sia per attendere notizie circa le loro condizioni di salute.

I giovanissimi che avevano riportato le lesioni, sono Luca Pirastu, di 19 anni, che ha riportato le lesioni meno gravi pur se potenzialmente letali vista la localizzazione nella zona del collo, Simone Coda, di 20 e Mattia Loi, di 129 anni. Per quanto riguarda questi ultimi, le condizioni sono apparse subito gravissime data la copiosa fuoriuscita di sangue che determinava un’anemia post emorragica acuta in entrambi: infatti, Coda aveva riportato una ferita penetrante all’addome con lacerazione del fegato ed una seconda ferita lacerante al muscolo di un braccio. Loi, invece, ha riportato ferite con trauma aperto del torace, con interessamento di carotide e polmone, del dorso, della trachea e altre ferite al collo; durante il primo giorno di ricovero, stante anche l’aggravarsi delle sue condizioni, era stato trasferito con l’utilizzo di elisoccorso presso l’ospedale “Brotzu” di Cagliari e successivamente all’Ospedale “Businco”.

Quindi, verso le 05.30 della stessa notte, poco più di tre ore dopo l’evento, gli arrestati si erano presentati, presso il Commissariato di P.S. di Tortolì, accompagnati anche dal loro difensore di fiducia per dare la loro versione dei fatti. Successivamente i giovani sono stati fermati dai militari della Compagnia di Lanusei presso la guardia medica di Tortolì, dove i sanitari gli hanno riscontrato a Deiana una lieve contusione occhio sinistro e a Demurtas, escoriazioni alla mano sinistra, ferita da taglio 2° e 3° dito mano sinistra, ematoma occhio sinistro.

Gli arrestati, dopo essere stati rintracciati nei locali della guardia medica peraltro, uno dei due aveva già provveduto a far lavare in lavatrice i vestiti che indossava durante la notte.

Quindi i ragazzi hanno riferito di essere stati invitati alla festa e che, quando avevano deciso di andare via, visto che gli animi si stavano scaldando, erano stati bloccati da un gruppo di 7/8 persone ed aggrediti da due di loro con un coltello e che nella lite erano riusciti a disarmare gli aggressori impossessandosi dell’arma da taglio per difendersi.

La loro versione dei fatti è stata smentita dalle lesioni riportate dai feriti ed era stato subito palese contrasto con la natura e l’entità delle ferite delle vittime oltre che dalla ricostruzione investigativa.

In seguito, durante la raccolta delle prime testimonianze, non è emerso alcun dettaglio che facesse emergere la dinamica esatta. Alcuni testi hanno riferito di essere a conoscenza, per averlo sentito da presenti negli attimi successivi al grave fatto, che tre giovani erano stati accoltellati e che i responsabili sarebbero stati Enrico Deiana e Davide Demurtas di Tortolì, i quali, dopo avere compiuto il gesto si erano allontanati in tutta fretta dal posto a bordo di una vecchia Fiat Panda di colore bianco.

Le prime indagini non sono state aiutate dalle persone presenti alla festa ed in particolar modo all’interno del locale. Nessuno fra i presenti, né sul momento né in seguito, aveva sentito il dovere di avvertire le forze di Polizia dell’accaduto anzi, al loro arrivo, taluni avevano in parte già ripulito le tracce ematiche presenti sulla pavimentazione interna ed esterna del luogo del delitto e, alcuni di essi, dopo avere chiuso il locale, si sono addirittura erano andati a dormire incuranti del grave fatto di sangue. Nel frattempo i carabinieri nella loro ricerca dell’arma non hanno trovato nessuna traccia.

In seguito era stato accertato che una persona non aveva festeggiato e verso la mezzanotte, ha invitato Deiana e Demurtas, che si trovavano nel centro abitato per i festeggiamenti della Madonna delle Grazie, a recarsi ad una festa che si stava tenendo al campo sportivo;

Durante l’attività di indagine è emerso che nel 2016, durante la manifestazione “Pane ed Olio” ad Ilbono, si era verificato una violenta lite tra Davide Demurtas ed Enrico Deiana da una parte e Mattia Loi e Simone Coda dall’altra. Si è poi appurato anche che esistevano due gruppi di persone contrapposti, che circa sei mesi prima del fatto, avevano avuto uno scontro fisico per futili motivi.

L’episodio accaduto nel dicembre 2016, non può non considerarsi preliminare a quanto poi accaduto il 2 luglio successivo. I rapporti fra i quattro, escludendo il Luca Pirastu che dalla ricostruzione investigativa parrebbe essere rimasto coinvolto in modo marginale e verosimilmente accidentale, erano tesi dall’episodio di alcuni mesi prima. Nella circostanza del dicembre 2016, è stato accertato che vi sia stato uno scambio reciproco di pugni al termine di un breve diverbio per motivi futili ed anche in quell’occasione, era emerso che uno dei due giovani di Tortolì, precisamente Demurtas, aveva estratto un coltello.

È verosimile che la loro occasionale presenza nella sala da ballo il giorno del reato, sia stata giudicato come un gesto di sfida dal Coda e dal Loi. Infatti, dalla ricostruzione dei fatti è emerso che gli attimi antecedenti all’accoltellamento sono stati caratterizzati da provocazioni effettuate dai due arrestati nei confronti di Loi. Il coltello, o i coltelli, dovevano essere necessariamente nella disponibilità di Deiana-Demurtas. Peraltro, risulta come Demurtas aveva già estratto un coltello nell’occasione del precedente litigio, quando i presenti si erano adoperati per fare desistere i contendenti da ulteriori azioni. Ed ancora, un coltello, Demurtas lo aveva sicuramente in mano quando è uscito dalla sala ed è poi fuggito precipitosamente.

Solo per la professionalità dei sanitari che hanno praticato il primo soccorso e per il successivo tempestivo trasferimento in elicottero del Loi, il ferito più grave, presso una struttura del capoluogo Regionale, le conseguenze di quanto accaduto non si sono rivelate letali per le due giovani vite.

Il fatto che nessuno, al momento dell’accaduto abbia avuto l’accortezza di avvertire le forze dell’ordine di quanto stava succedendo immediatamente prima e che, al posto di lanciare un allarme si era addirittura provveduto a pulire sommariamente le tracce sulla scena dell’accoltellamento, la scarsità di utili informazioni rese, l’omertà da parte di chi, pur a conoscenza di particolari ritenuti rilevanti, non li ha portati a conoscenza degli organi inquirenti, ivi compresi i diretti interessati (pur considerando la perdita di memoria parziale per quanto riguarda i passaggi essenziali della vicenda dato che entrambi hanno trascorso diversi giorni di degenza nel reparto di rianimazione in stato di “coma farmacologico”, la copiosa perdita di sangue subita, e lo shock subito) ed i congiunti venuti in seguito a conoscenza di particolari forniti loro da alcuni presenti alla festa, non ha certo aiutato ad una rapida soluzione della vicenda che si è conclusa solo grazie alla ricostruzione delle successive testimonianze raccolte ed alla abilità degli investigatori nei riscontri ottenuti dall’attività tecnica intercettiva posta in essere.

More from CRONACAMore posts in CRONACA »