Bardonecchia, 31 Mar 2018 - Sconfinamento in territorio italiano della polizia francese a Bardonecchia. È successo ieri sera, quando cinque doganieri transalpini hanno fatto irruzione nella sala della stazione del centro piemontese al confine con l'Italia, dove opera la Ong Rainbow4Africa con la sua attività di assistenza ai migranti. Tra lo stupore di medici e volontari, i "douaniers" hanno costretto uno degli ospiti a sottoporsi al test delle urine. A denunciarlo per prima è stata proprio l'associazione votata all'assistenza dei profughi che, sempre più numerosi, scelgono le Alpi per tentare di oltrepassare la frontiera. Una "grave ingerenza nell'operato delle Ong e delle istituzioni italiane", si legge in una nota diffusa a tarda sera, con cui Rainbow4Africa ricorda che "un presidio sanitario è un luogo neutro, rispettato anche nei luoghi di guerra".
Da alcuni mesi Bardonecchia, località sciistica della Valle di Susa, si trova al centro della rotta dei migranti che, abbandonata la via di Ventimiglia, tentano di raggiungere la Francia nonostante la neve e il gelo. Dallo scorso dicembre sono un migliaio i profughi, per lo più nordafricani, che hanno trovato assistenza nelle stanze della stazione di Bardonecchia dove è avvenuta l'irruzione di ieri. Gli agenti della dogana francese accompagnavano un migrante, come altre volte in passato, solo che anziché scaricarlo davanti alla stazione, sono entrati nei locali della Ong, costringendo il profugo al test delle urine e intimidendo un medico, i mediatori culturali e i volontari dell'Asgi, l'associazione per gli Studi giuridici sull'immigrazione. Ad allontanare gli agenti transalpini ci ha pensato il personale del Commissariato, avvisato dalla stessa Ong di quanto stava accadendo. L'episodio rischia ora di diventare un caso diplomatico e Paolo Narcisi, medico e presidente di Rainbow4Africa va all'attacco: "riteniamo questi atti delle ignobili provocazioni. Abbiamo fiducia nell'operato delle istituzioni e della giustizia italiana, che sono state investite della responsabilità di attuare i passi necessari verso la Francia. Il nostro unico interesse rimane assicurare il rispetto dei diritti umani dei migranti".
Il Ministero degli Esteri italiano ha convocato l'ambasciatore francese a Roma, Christian Masset, per chiedere spiegazioni sul blitz della polizia francese, secondo quanto si apprende da fonti della Farnesina. Il Ministero spiega di aver "chiesto spiegazioni al governo francese e all'ambasciata di Francia a Roma" sulla vicenda e di attendere "a breve risposte chiare, prima di intraprendere qualsiasi eventuale azione".
Tutto il mondo politico italiano critica duramente l’episodio di ieri sera, al di là delle posizioni sull’immigrazione dei singoli partiti. Dal Pd a Fratelli d'Italia, si è levata una condanna unanime, a partire proprio dal sindaco di Bardonecchia, Francesco Avato, che ha parlato di "atto di forza" e si è detto "arrabbiato e amareggiato" per il blitz. "Non contesto che gli agenti francesi possano svolgere attività di controllo in territorio italiano in base al diritto internazionale, ma non in un luogo deputato alla mediazione culturale – ha aggiunto il primo cittadino - questo denota un po' di confusione". Di "ennesimo errore sulla questione migranti, poi in Europa si stupiscono dei risultati delle elezioni italiane", ha scritto ironicamente su Twitter (in francese) l'ex presidente del Consiglio, Enrico Letta, che a Parigi vive e insegna all'università. Un intervento del governo italiano è stato sollecitato da più parti politiche. "Non siamo la toilette di Macron", ha tuonato da Fratelli d'Italia la deputata Augusta Montaruli: "Il comportamento degli agenti francesi a Bardonecchia è stato gravissimo. L'Italia chiami Macron e gli ricordi che qui nessun agente straniero può venire a far valere la propria autorità".
Infine, per Giuseppe Civati, di Possibile, "il governo in carica per il disbrigo degli affari correnti ha il dovere di protestare contro il blitz, si tratta di un'azione molto grave nei confronti di un paese confinante e di un'intimidazione verso chi offre assistenza ai migranti". Considera “gravi” i fatti di Bardonecchia anche il segretario reggente del Partito democratico, Maurizio Martina, che conclude affermando che “così di certo non si fa la nuova Europa”.